Cronaca
I lavori eseguiti male dovranno essere rifatti.

Le strade di Roma sono al centro di un complesso scenario investigativo, con il Comune e le autorità giudiziarie impegnate a far luce sulla qualità dei lavori eseguiti. Secondo l’assessore ai Lavori pubblici, Ornella Segnalini, qualunque irregolarità nei lavori sarà corretta, assicurando che le strade siano rifatte con adeguata perizia.
Qualità dei Lavori
L’inchiesta legata a presunte tangenti riguarda appalti per la manutenzione stradale nel contesto del Giubileo, e non solo. Le accuse principali riguardano l’esecuzione scadente dei lavori da parte delle aziende sotto inchiesta. La verifica, avviata dalla sindaca Roberto Gualtieri, mira a stabilire se le strade siano state rifatte correttamente o meno. Se le indagini confermassero che l’asfalto delle strade non fosse a norma, verrebbe chiesto un nuovo intervento di rifacimento.
Le Indagini
La Procura sta verificando 95 gare d’appalto, di cui 42 sotto la competenza del Campidoglio, per un valore totale di circa 92 milioni di euro. Le aziende coinvolte sono accusate di aver utilizzato materiali di qualità inferiore rispetto a quanto stabilito contrattualmente, generando così risparmi significativi ma compromettendo la resistenza e la durata delle strade. In aggiunta al lavoro della Procura, il Comune ha avviato un’indagine per esaminare gli affidamenti affidati alle ditte sotto inchiesta.
«Ad Oggi Nessun Problema»
L’assessore Segnalini sottolinea che la manutenzione stradale è soggetta a controlli costanti, sia dal Dipartimento Lavori Pubblici che da Anas. Nonostante l’attuale assenza di problemi significativi nelle opere eseguite, a seguito anche di eventi meteorologici estremi, l’attenzione rimane alta. È stata avviata una commissione ispettiva tecnica per garantire che gli interventi effettuati rispondano alle aspettative previste. La riqualificazione in corso ha già riguardato più di 550 km di strade principali.
Cronaca
Scontri sulla Metro A: borseggiatori aggrediscono due passeggeri

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La scena del caos inaspettato
Immagina di essere alla stazione Termini di Roma, un luogo affollato e caotico, quando due coraggiosi cittadini peruviani decidono di intervenire per fermare un’azione sospetta dei loro stessi connazionali. Ma cosa è successo esattamente? Fonti vicine all’incidente rivelano che l’intervento ha scatenato un’esplosione di violenza inaspettata, trasformando una giornata qualunque in un thriller da film. I dettagli emergono piano, e ti chiederai: fino a che punto arriva il coraggio, o la follia?
I protagonisti e le motivazioni nascoste
I due peruviani aggrediti non erano semplici passanti, ma persone che si sono trovate al centro di un conflitto etnico e sociale. Hanno tentato di bloccare un’azione che poteva degenerare in qualcosa di peggio, ma i loro aggressori non hanno esitato. Fonti investigative suggeriscono che dietro ci siano motivazioni profonde, forse legate a vecchi rancori o a dinamiche tra comunità straniere a Roma. È davvero affascinante – o inquietante – come un gesto altruistico possa scatenare una tempesta di rabbia. Chi sono questi eroi improvvisati e cosa li ha spinti a rischiare tutto?
Cronaca
Un urologo finge legami familiari con Mattarella per un ruolo da primario: lo scandalo emerge in tribunale

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Lo Scandalo che Ha Fatto Tremare il Quirinale
Immagina di ricevere una telefonata dal Presidente della Repubblica in persona, che raccomanda il suo “nipote” per un prestigioso posto di lavoro. È esattamente ciò che è successo al Policlinico Gemelli di Roma, dove un urologo astuto ha provato a orchestrare un piano da film per diventare direttore. Maurizio Buscarini, 59enne originario di Ancona, è ora nei guai legali per aver fingito di essere legato al Presidente Sergio Mattarella. Ma come è riuscito a rendere tutto così credibile? Scoprilo nei dettagli che stanno facendo il giro del web.
Le Telefonate che Hanno Innescato il Caos
Nel 2022, Buscarini ha iniziato la sua messa in scena contattando i dirigenti del Policlinico Gemelli, spacciandosi prima come un dipendente del Quirinale. Ha preannunciato una chiamata “diretta” dal Presidente, promettendo addirittura un posto in una commissione di esperti come contropartita. Poi, per rendere il tutto irresistibile, ha chiamato di nuovo fingendo di essere Mattarella in persona! Ha caldeggiato l’assunzione del “suo nipote” – ovvero se stesso – che avrebbe voluto tornare in Italia dopo un soggiorno negli USA. Un trucco audace che ha coinvolto sostituzione di persona e tentata truffa, con tanto di lettera falsa completa di sigillo dello Stato contraffatto. I dirigenti hanno ricevuto questi documenti di persona, ma per fortuna, il piano è saltato quando hanno fiutato l’inganno.La Difesa che Lascia Senza Parole
Ma c’è un colpo di scena! La difesa di Buscarini sostiene che tutta questa “pantomima” era solo un modo per dimostrare quanto i concorsi per i posti di vertice siano truccati e basati su favoritismi, ispirato da indagini su concorsi irregolari. Il suo avvocato afferma che non ha cercato di nascondersi, usando persino una SIM a suo nome e creando falsi così evidenti da sembrare ridicoli, come un sigillo stampato alla rovescia. “Un gesto sintomatico di frustrazione per la mancanza di meritocrazia”, dice la difesa. Ora, con il processo in corso, ci chiediamo: era davvero un atto di protesta o un tentativo disperato di scalare la carriera? Le parti civili, tra cui la Presidenza della Repubblica e del Consiglio, sono pronte a dire la loro. 😲
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