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Rinviata la decisione sullo stadio Flaminio, frenata sul progetto Roma Nuoto. Più tempo per la Lazio

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Rinviata la decisione sullo stadio Flaminio, frenata sul progetto Roma Nuoto. Più tempo per la Lazio

Un rinvio inatteso nelle procedure amministrative per il progetto del Flaminio ha sollevato diverse questioni. Almeno dieci giorni serviranno ancora prima di conoscere l’esito della proposta presentata dal gruppo di imprese affiliato a Roma Nuoto. Il parere del Dipartimento Urbanistica, indicato come non conforme agli standard urbanistici, richiede una variante al piano regolatore e un possibile ricalcolo dei parametri, come quelli relativi ai parcheggi.

Il parere della Soprintendenza di Stato, invece, risulta positivo ma accompagnato da alcune prescrizioni. Questo elemento si rivela fondamentale poiché, in passato, era stato motivo di bocciatura senza appello per altre proposte sul Flaminio. Nonostante l’apparente apertura, il progetto resta sotto la supervisione dell’Autorità nazionale Anticorruzione, offerta al Campidoglio nelle fasi più delicate del procedimento.

Con questo ritardo, si apre una finestra di opportunità anche per la Lazio e il suo presidente, Claudio Lotito, che guadagna ulteriore tempo per presentare il progetto. Se l’iter di Roma Nuoto avrà esito positivo, il Comune dovrà decidere in merito al pubblico interesse del progetto. Lotito, che aveva previsto di completare la presentazione entro ottobre, ora punta a consegnare un progetto di prefattibilità tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre. L’assessore allo Sport del Comune, Alessandro Onorato, ha evidenziato l’importanza di dare seguito alle parole per poter collaborare con il Comune. Da Formello, le informazioni indicano che il progetto è nelle fasi finali di revisione prima della consegna, con la collaborazione della società di consulenza Legends.

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Destra sovranista al fianco di Alemanno: apericena a Rieti per le grane legali

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Destra sovranista al fianco di Alemanno: apericena a Rieti per le grane legali

EventoChoc: Un’apericena per sostenere l’ex sindaco Gianni Alemanno in carcere? Scopri chi si schiera al suo fianco!

La controversa storia dietro l’evento

Un’apericena insolita sta per scuotere Rieti, organizzata per sostenere Gianni Alemanno, l’ex sindaco di Roma condannato a 22 mesi nel caso Mondo di Mezzo. Da dicembre scorso, Alemanno è tornato in carcere per aver violato la messa in prova ai servizi sociali. Ma cosa spinge un evento del genere? Numerosi esponenti della destra sovranista hanno risposto alla chiamata, trasformando una semplice cena in un raduno che promette sorprese e dibattiti accesi.

Gli ospiti che non ti aspetteresti

Tra gli ospiti confermati c’è l’ex presidente della Regione Francesco Storace, che su X ha dichiarato: “Ci andrò volentieri perché le cose vanno dette senza paura”. Non solo: anche Simone Di Stefano, ex leader di CasaPound e ora a capo di Exit, e Luca Malcotti, vice segretario generale dell’UGL ed ex consigliere regionale, hanno aderito. Immagina il mix di personalità che potrebbe emergere – un incontro da non perdere per chi ama i retroscena politici!

I dettagli che stuzzicano la curiosità

L’iniziativa è curata dai militanti del movimento Indipendenza, con figure come il vice segretario Chicco Costini e Beppe Lauria in prima linea. L’evento, ospitato al ristorante Da Chef in largo Velino Fratelli Conti, includerà un dibattito seguito da un concerto con Francesco Mancinelli, Silvia Preda e Nicolò Olivieri. Sul volantino si parla di una petizione per Alemanno, con un contributo di 15 euro per l’apericena (ingresso libero) e donazioni extra per le sue spese legali. Chissà quali segreti emergeranno durante la serata?

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Castagne importate etichettate come italiane: sequestrati 54 mila pacchi

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Castagne importate etichettate come italiane: sequestrati 54 mila pacchi

IngannoMadeInItaly Hai mai comprato castagne pensando fossero autenticamente italiane, ma in realtà venivano dall’estero? 😲 Scopri come la Guardia di Finanza ha sgominato un maxi-falso alimentare!

Il Sequestro Sbalorditivo

Immagina di aprire una scatola di castagne con il tricolore italiano ben in vista, ma al suo interno si nasconde un inganno internazionale. La Guardia di Finanza ha messo le mani su 54.000 confezioni di castagne in un’azienda agroalimentare nel Viterbese, scoprendo che il prodotto arrivava dall’estero nonostante l’imballaggio gridasse “made in Italy”.

L’Inganno che Ti Lascerà a Bocca Aperta

Non solo l’etichetta principale sfoggiava orgogliosamente il tricolore, ma le vere informazioni sulla provenienza erano nascoste in piccolo su un’etichetta secondaria sul retro. Un trucco astuto che poteva facilmente confondere i consumatori, facendoli credere di acquistare un prodotto genuino del Bel Paese. Chissà quante persone sono cadute in questa trappola!

Le Misure contro l’Azienda

Per il titolare dell’azienda, non è finita con il semplice sequestro: è scattato un ammonimento severo sulle regole da seguire per rendere trasparente la provenienza dei prodotti. Un avvertimento che potrebbe sconvolgere l’intero settore agroalimentario – e tu, stai attento a cosa compri la prossima volta!

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