Cronaca
Sit-in organizzato e luci accese per chiedere sostegno: «Diventiamo centri di servizi polivalenti con l’aiuto del Comune»

Le luci accese tutta la notte in segno di protesta e un sit-in in piazza per impedire la chiusura definitiva delle attività. È stata denominata la “Notte delle edicole”, la manifestazione organizzata dal Sinagi, sindacato degli edicolanti, per attirare l’attenzione del mondo politico su una situazione divenuta ormai emergenziale. Enrico Iannelli, segretario provinciale del sindacato, ha parlato dalla piazza del Parlamento dove ieri si sono radunati gli edicolanti per richiedere supporto contro una crisi decennale. In varie zone di Roma, da San Giovanni a Trastevere e Pietralata, le insegne sono rimaste accese fino all’alba. “Se non viene trovata una soluzione, tra qualche anno le edicole potrebbero scomparire”, avverte una manifestante romana, titolare di un’edicola di famiglia.
I NUMERI
La crisi delle edicole è confermata dai dati: dal 2015 il numero di edicole a Roma si è dimezzato, passando da circa 1000 a 500. “Le prospettive non appaiono buone”, sottolinea Iannelli, auspicando che il Comune trasformi le edicole in centri servizi polivalenti, seguendo la “città dei 15 minuti” proposta dal Campidoglio. Secondo i manifestanti, la loro chiusura danneggerebbe i residenti, specie anziani e professionisti che necessitano di servizi rapidi e vicini. Un esempio è stato il servizio dei certificati anagrafici, che ha registrato oltre 80mila emissioni in un anno solo a Roma.
LE IDEE
Si discute anche di ampliare le licenze delle edicole per permettere la vendita di una maggiore varietà di prodotti, inclusi quelli alimentari. “Perché non offrire, oltre ai giornali, anche il caffè?”, suggerisce un edicolante, auspicando interventi tempestivi per evitare la sparizione di questa attività storica dalla capitale.
Cronaca
Richiesto processo per 31 militanti di CasaPound in merito a fatti ad Acca Larentia

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La Controversa Radunata a Roma
Il 7 gennaio 2024, una folla si è riunita davanti all’ex sede del MSI, scatenando un’onda di curiosità e polemiche che non accenna a spegnersi. Immagina un evento che potrebbe aver sfidato le norme democratiche più sacre: i dettagli emergono piano piano, lasciando tutti a chiedersi cosa davvero è accaduto in quella giornata carica di tensione.
Le Accuse del Pubblico Ministero
Ora, il PM entra in scena con accuse che fanno rabbrividire: si parla di presunte violazioni delle leggi Scelba e Mancino, quei testi che proteggono l’Italia da echi del passato fascista. Sarà vero che questa manifestazione nasconde segreti in grado di scuotere l’opinione pubblica? Le indagini promettono rivelazioni che nessuno si aspetterebbe.
Cronaca
La Roma affida i conti a Jason Morrow, il nuovo CFO scelto da Friedkin

ASRoma #NuovoCFO I Friedkin hanno scelto un fedelissimo texano per rivoluzionare le finanze della Roma – chi è davvero Jason Morrow e cosa nasconde questa mossa?
L’ingresso del nuovo uomo dei conti a Trigoria
I Friedkin, proprietari della Roma, sono già al lavoro per ridisegnare l’organigramma del club, mentre l’attesa per il nuovo allenatore tiene tutti con il fiato sospeso. Nei giorni scorsi, Jason Morrow è stato presentato come il nuovo Chief Financial Officer, sostituendo Anna Rabuano, che ha lasciato la società a febbraio. Questa nomina promette di scuotere le strategie del club, con un focus intrigante sui bilanci e le operazioni finanziarie.
Strategie finanziarie e il mistero del fair play
Morrow avrà il compito di navigare tra le complesse regole del financial fair play e un settlement agreement da rispettare, soprattutto in vista del mercato estivo. Con anni di esperienza come Vice President, Finance and Technology presso Gulf States Toyota, questo esperto dei numeri potrebbe essere la chiave per un futuro pieno di sorprese per i tifosi romanisti. Ma cosa significa esattamente per la Roma? Le sue scelte potrebbero aprire le porte a colpi di mercato inaspettati.Un legame texano che incuriosisce i fan
Originario del Texas, Morrow ha passato gran parte della sua carriera all’interno di Gulf States Toyota, la società di distribuzione di autoveicoli giapponesi di proprietà proprio dei Friedkin. Con oltre 17 anni di collaborazione diretta con il presidente Dan Friedkin, questa nomina non è solo professionale: è una mossa che fa sorgere domande su alleanze segrete e piani ambiziosi. I fan si chiedono se questo stretto legame porterà a una Roma più solida e vincente.
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