Un significativo aumento dei casi di bronchiolite sta interessando Roma e il Lazio, con almeno sei bambini attualmente in terapia intensiva. Il ritardo nella somministrazione dei vaccini sembra essere un fattore determinante nello sviluppo dell’epidemia.

Negli ultimi giorni, il numero di piccoli affetti da bronchiolite è in crescita, con un aumento dei ricoveri. Al Bambino Gesù sono oltre trenta i bambini ricoverati, mentre al San Camillo si registrano almeno tre ricoveri e al Policlinico Gemelli sono riportati quattro ricoveri in Pediatria e due in Rianimazione.

Cause dell’epidemia di bronchiolite

Il professor Alberto Villani, responsabile di Pediatria Generale all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, ha dichiarato: “La situazione è quella di ogni anno, purtroppo: il virus di bronchiolite raggiunge il picco da dicembre a metà marzo, circa”. Ha aggiunto che gli ‘anticorpi monoclonali’ giunti in ritardo nel Lazio potrebbero aver contribuito all’aumento dei casi. La somministrazione è ideale a settembre, ma anche durante l’epidemia rappresenta una risorsa preziosa.

Vaccinazioni in ritardo

Il Lazio rimane indietro rispetto ad altre regioni nella campagna vaccinale, con molte famiglie ancora in attesa dei vaccini. Nonostante le rassicurazioni del governatore Francesco Rocca, le dosi disponibili sono insufficienti per coprire il fabbisogno dei nuovi nati fino a marzo 2025, come riportato da Francesco Cognetti, coordinatore Foscc, al Corriere della Sera.

Somministrazione dei vaccini

La campagna vaccinale è iniziata in ottobre, ma le ultime stime indicano che fino allo scorso mercoledì sono state somministrate meno di 700 dosi, di cui 600 nei centri vaccinali e dai pediatri. Villani ha sottolineato l’importanza di vaccinare i neonati prima della dimissione dagli ospedali. Attualmente, si attende l’arrivo di quasi 5mila dosi di vaccini nel Lazio e la loro somministrazione rapida ai bambini.

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