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Cronaca

Ex compagno condannato all’ergastolo per l’omicidio di Monica Nappini a coltellate

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Ex compagno condannato all’ergastolo per l’omicidio di Monica Nappini a coltellate

«Finalmente è stata fatta giustizia per mia sorella, nonostante lui abbia fatto morire anche mia madre», ha dichiarato Monica Nappini commentando la sentenza che ha concluso il primo capitolo giudiziario della tragedia familiare che ha recentemente colpito anche sua madre. A un anno dall’omicidio dell’infermiera Rossella Nappini, la Corte d’Assise di Roma ha condannato Adil Harrati all’ergastolo per omicidio volontario aggravato.

Il caso

Il crimine è avvenuto il 4 settembre dell’anno scorso nell’androne del palazzo a Monte Mario, dove Rossella viveva con l’anziana madre. L’imputato, di origini marocchine, era arrivato in Italia clandestinamente e aveva conosciuto la vittima lavorando come imbianchino nello stesso condominio. Inizialmente i due avevano iniziato una relazione, progettando anche un matrimonio, che avrebbe permesso all’uomo di regolarizzare la sua posizione nel Paese. Tuttavia, Rossella aveva poi deciso di porre fine alla relazione, decisione che Harrati non ha accettato.

Le dichiarazioni in aula

Durante il processo, l’avvocatessa Arianna Agnese ha sostenuto che l’uomo non poteva accettare di essere lasciato, vedendo svanire anche l’opportunità di ottenere la cittadinanza. La rappresentante legale ha spiegato che c’era stata una preparazione del delitto, sottolineando che alcune delle coltellate erano state inferte come sfregio. Nonostante questo, la difesa è riuscita a far cadere l’aggravante dei motivi futili e abietti, argomentando che la relazione fra i due era iniziata in modo genuino e che il rifiuto della vittima ha scatenato la reazione violenta. La Corte ha disposto inoltre il pagamento di provvisionali ai familiari della vittima e alle associazioni di supporto.

Cronaca

Spacciatore di Trastevere accettava pagamenti con POS per la droga: arrestato

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Spacciatore di Trastevere accettava pagamenti con POS per la droga: arrestato

SpaccioDigitale Scopri come i pusher di Roma stanno rivoluzionando il traffico di droga con app e pagamenti contactless!

Il pusher 2.0 in azione

In un quartiere vivace come Trastevere, un giovane spacciatore rumeno di 26 anni ha portato lo spaccio al livello successivo, utilizzando Telegram e WhatsApp per gestire gli ordini in modo super moderno. Immaginate: niente più scambi furtivi per strada, ma messaggi rapidi e foto che arrivano direttamente sul telefono del cliente. La polizia l’ha sorpreso mentre era al volante della sua auto, intento a coordinare l’operazione con precisione da esperto.

L’incontro con la giustizia

Gli agenti del I Distretto Trevi-Campo Marzio hanno intercettato l’uomo a bordo di un’auto a noleggio vicino a Ponte Sisto, dove armeggiava nervosamente con il cellulare per inviare posizioni e foto ai suoi acquirenti. Non era un semplice selfie: era l’inizio di uno scambio da brividi. Appena il cliente è arrivato, i poliziotti sono entrati in azione, bloccando tutto sul più bello: 30 euro per meno di un grammo di cocaina.

Gli strumenti del commercio illegale

Nell’auto, oltre alle 13 dosi di cocaina pronte per la vendita, c’era un vero e proprio arsenale high-tech: un POS funzionante per accettare pagamenti con carte e bancomat. Gli ordini arrivavano tramite app di messaggistica, rendendo tutto più veloce e discreto. Per questo “corriere espresso” è scattato immediatamente l’arresto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, lasciando tutti a chiedersi: quanto è cambiata la criminalità ai tempi dei social?

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A Marino, il crollo di un solaio in una scuola in costruzione ferisce sei operai: cosa è successo?

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A Marino, il crollo di un solaio in una scuola in costruzione ferisce sei operai: cosa è successo?

Un drammatico crollo in un cantiere scolastico lascia tutti senza fiato – cosa ha causato il volo di sei operai? #CrolloSolaio

L’incidente che ha sconvolto Marino

In un tranquillo cantiere a Marino, in provincia di Roma, un solaio è crollato all’improvviso durante i lavori per la costruzione di una nuova scuola elementaria. Immaginate lo shock: sei operai impegnati nella loro routine che cadono da un’altezza di tre metri, riportando ferite non gravi ma comunque spaventose. Questo episodio ha immediatamente catturato l’attenzione, facendoci riflettere su quanto possano essere imprevedibili i cantieri edili.

L’arrivo delle squadre di soccorso

Sul posto, in via Fratelli Bandiera all’angolo con via Ciro Menotti, si è scatenato un vero e proprio caos controllato: squadre dei vigili del fuoco e i carabinieri della stazione di Santa Maria delle Mole sono intervenuti con rapidità, mentre il 118 ha trasportato i feriti in diversi ospedali. Ma cosa succederà ora? Le autorità sono già al lavoro per garantire che tutto sia gestito al meglio, alimentando la curiosità su come si evolverà la situazione.

Gli accertamenti per svelare il mistero

Ora, i vigili del fuoco stanno conducendo approfondite indagini per scoprire le cause esatte di questo crollo inaspettato. È un enigma che tiene tutti con il fiato sospeso: un errore umano, un difetto strutturale o qualcos’altro? Restate sintonizzati, perché le risposte potrebbero rivelare molto di più su come vengono gestiti i nostri cantieri.

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