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Cronaca

Giardiniere attacca colonie di api mentre taglia il tronco di un albero: attimi di paura vicino Roma.

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Giardiniere attacca colonie di api mentre taglia il tronco di un albero: attimi di paura vicino Roma.

Un giardiniere di Morlupo, una cittadina nei pressi di Roma, ha vissuto momenti di paura mentre si accingeva a tagliare un vecchio ciliegio selvatico divenuto secco per procurarsi legna da ardere. Durante il lavoro, è stato improvvisamente attaccato da un gruppo di api, subendo tre punture. Nonostante le temperature rigide che generalmente rallentano le attività degli insetti, le api, sentendosi minacciate, hanno reagito aggreditendo l’uomo.

L’intervento dell’esperto

L’episodio ha richiesto l’intervento di un esperto in sicurezza uomo-animale, Andrea Lunerti, che è stato contattato per riportare la situazione alla normalità. Lunerti ha spiegato che gli imenotteri erano ben nascosti all’interno del tronco: “Le colonie di api sono perenni e, in questo caso, erano rimaste invisibili. Se il giardiniere non avesse avuto bisogno della legna, nessuno avrebbe mai notato il loro nido”.

Condizioni climatiche e comportamento delle api

L’esperto ha evidenziato che il freddo è un fattore che limita le capacità offensive delle api, poiché, essendo insetti a sangue freddo, si ammassano per scaldarsi e sopravvivere alle basse temperature. Purtroppo, quando il giardiniere si è avvicinato, il calore l’ha attivato la minaccia percepita dalle api che, riscaldate dalle vibrazioni del proprio corpo, sono schizzate fuori.

Le api sopravvissute sono state recuperate e trasferite al Rifugio del Lupo, dove sono state riparate dal freddo. Lunerti ha aggiunto un panetto di zucchero candito per nutrire gli insetti nel tentativo di conservarle fino alla primavera. Ha inoltre sottolineato l’importanza di sensibilizzare la popolazione sulla protezione delle api, specialmente durante i mesi estivi, quando sono minacciate da predatori come la Vespa Orientalis.

Ogni sforzo verrà fatto per garantire che le api sopravvivano a queste condizioni avverse e possano vivere in sicurezza fino al ritorno del clima più caldo.

Cronaca

Chi è Stella Ford, la misteriosa moglie di Rexal?

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Chi è Stella Ford, la misteriosa moglie di Rexal?

IlMisteroDiStellaFord Che Scioccante Scoperta in un Parco di Roma? #Omicidio #EnigmaUmano

La Strana Storia degli Incontri con la Polizia

Immaginate una donna che si presenta come moglie di un uomo misterioso, fermata due volte dalla polizia senza documenti. Ecco cosa è successo: Stella Ford, il nome che ha usato, è stata avvistata per la prima volta il 20 maggio a Campo de’ Fiori, al fianco di Rexal Ford, un uomo ubriaco e ferito che non ha chiesto aiuto. Gli agenti non si sono allarmati, pensando a un semplice incidente. Poi, dieci giorni dopo, la coppia è stata coinvolta in una lite vicino a San Pietro, dove Rexal è stato identificato grazie al suo passaporto. Stavolta, è scattato lo “Scudo”, un sistema per tracciare casi di violenza, ma Stella non era ferita e sono stati lasciati andare. Che cosa nascondevano questi incontri?

Il Decesso che Lascia Tutti Senza Parole

Otto giorni dopo l’ultimo episodio, il corpo di Stella Ford è stato trovato completamente nudo tra gli oleandri del vasto parco di Villa Doria Pamphilj a Roma – un luogo che ora è al centro di un intrigante enigma. Il suo decesso rimane avvolto nel mistero: il corpo era in uno stato di decomposizione avanzata, rendendo difficile stabilire la causa. Si sospetta un soffocamento, simile a quello che potrebbe aver coinvolto anche una bambina piccola, ma gli esami sono ancora in corso. Chi era questa donna di circa 30 anni, e quali oscuri eventi l’hanno condotta a una fine così tragica?

Le Testimonianze che Alimentano la Curiosità

Amici dello sceneggiatore californiano Rexal Ford ricordano Stella quando era incinta, in un incontro a Malta, dove i due potrebbero essersi conosciuti e sposati. Le uniche informazioni affidabili arrivano dai genitori di Rexal, un’accusata coppia benestante statunitense, che l’hanno vista solo attraverso foto inviate via chat. Dicono che potrebbe essere russa o ucraina, ma non ne sono sicuri, e i controlli stanno verificando se il matrimonio è stato regolare. Intanto, Rexal è in Grecia per un interrogatorio legato a un mandato d’arresto europeo, e le autorità italiane attendono la sua estradizione per approfondire le indagini, inclusi test del DNA. Con lui, solo uno zaino e dispositivi sequestrati – nessun indizio sulla donna o la bambina. Che segreti emergeranno da questa storia?

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Cronaca

Rexal Ford non è il vero nome del sospettato per l’omicidio a villa Pamphili: all’anagrafe Usa ha un nome meno esotico.

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Rexal Ford non è il vero nome del sospettato per l’omicidio a villa Pamphili: all’anagrafe Usa ha un nome meno esotico.

SvelatoUnMisteroChocLeDueIdentitàDellUomoCoinvoltoNelCasoDellaBambinaDiRoma

Il colpo di scena nei registri statunitensi

Immaginate di scoprire che l’uomo fermato in Grecia per un tragico delitto ha un’identità segreta: nei documenti ufficiali degli Stati Uniti, il suo nome non corrisponde a quello sul passaporto. È un dettaglio che fa balzare alle stelle la curiosità in questo caso internazionale, legato alla morte della piccola innocente trovata senza vita nel parco più grande di Roma. Gli inquirenti stanno scavando a fondo, e ogni nuova rivelazione promette di ribaltare le carte in tavola.

Le conferme che alimentano i sospetti

Ma c’è di più: mentre le indagini procedono, emergono prove inconfutabili sulla paternità dell’uomo, un elemento che aggiunge un velo di suspense e fa sorgere mille domande. Chi è davvero questa figura enigmatica, e come si inserisce nel quadro di un evento così drammatico? Le autorità non hanno ancora svelato tutti i dettagli, ma l’attesa per le prossime mosse è palpabile, con potenziali colpi di scena che potrebbero cambiare tutto.

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