Cronaca
«I palazzi trasformati in una giungla»

Il fenomeno delle keybox nella Capitale sta diventando sempre più invasivo, con numerosi punti del centro storico letteralmente sommersi da questi lucchetti per il check-in automatico. Questa pratica, molto apprezzata dai turisti e dagli albergatori, è fonte di disagio crescente per i residenti, che si trovano a condividere i propri spazi con un flusso continuo di persone sconosciute.
Le zone colpite
Il problema delle keybox si manifesta in numerose aree di Roma. Quartieri come Prati, Trastevere, Monti e Testaccio vedono la proliferazione di strutture ricettive segnalate con cartelli sui muri, in molti casi autorizzate, ma spesso anche abusive. Condomini storici, come quello di via Leone IV, sono ora circondati da turisti che frequentano bed and breakfast spesso non dichiarati. Questa situazione ha portato i residenti a richiedere il rispetto degli spazi comuni tramite cartelli posizionati dai loro amministratori.
La sicurezza
Oltre al decoro urbano, emerge un problema di sicurezza. Simonetta Marcellini, presidente del Comitato Emergenza Trastevere, sottolinea come l’aumento delle strutture ricettive abbia contribuito alla desertificazione del centro storico, minando la qualità della vita dei residenti. Aree come l’Esquilino e l’Ostiense sono fra le più colpite, con un continuo afflusso di persone sconosciute che preoccupa coloro che vorrebbero vivere in un contesto più familiare e sicuro.
Il fenomeno delle keybox continua a destare preoccupazioni tra i cittadini, che cercano soluzioni per contrastare una situazione che altera l’identità delle loro comunità.
Cronaca
“Tu sei un uomo”: medico accusato di frasi offensive durante una visita specialistica

MedicoInsultaPaziente In un tranquillo studio medico a Roma, un anziano dottore si è rifiutato di riconoscere l’identità di una donna transgender, scatenando un caso che sta facendo discutere tutti!
L’incontro che ha scioccato
Durante una visita medica in uno studio privato nel quartiere di La Storta, a nord di Roma, una donna di 45 anni si è trovata di fronte a un medico di circa settant’anni che ha assunto un atteggiamento ostile fin dal primo momento. La paziente, accompagnata dal marito per una visita specialistica, ha descritto l’episodio come un vero e proprio attacco verbale, con il dottore che ignorava il nome e il genere indicati nei suoi documenti ufficiali.
Le parole che hanno ferito
Il medico non si è limitato a un rifiuto formale: ha pronunciato commenti apertamente transfobici, affermando frasi come “Tu sei un uomo e ti devi vergognare per come ti presenti” e “Non ho intenzione di farmi prendere in giro da queste finzioni biologiche”. Secondo la ricostruzione, l’uomo ha respinto l’idea di adattare la sua pratica medica a “queste ideologie”, lasciando la donna senza il certificato medico di cui aveva bisogno e in preda a un profondo sconforto.La battaglia legale in corso
La donna ha deciso di non rimanere in silenzio e, assistita dall’avvocato Fabrizio Consiglio, ha sporto denuncia alla Procura della Repubblica di Roma. Il caso è ora al vaglio dei magistrati, con accuse che includono istigazione all’odio per motivi di identità di genere, violenza privata, diffamazione aggravata e possibili molestie. Le indagini stanno verificando se il comportamento del medico abbia violato i doveri legati alla sua professione convenzionata.
Cronaca
La fuga scalza di un detenuto dall’ospedale Santo Spirito e il colpo che l’ha tradito

HaiMaiVistoUnaFugaScalzaCosìAudace? Scopri come un detenuto ha ingannato le guardie e ha quasi fatto perdere le sue tracce!
L’Evasione Incredibile
Gianluca Calò, un 46enne di Mesagne in Puglia, recluso a Regina Coeli per rapina, ha colto al volo un attimo di distrazione delle guardie penitenziarie mentre attendeva una visita specialistica all’ospedale Santo Spirito. Proprio venerdì pomeriggio, è scappato scalzo, sparendo nel nulla e lasciando tutti senza parole. Ma la sua avventura non è finita lì, portando a una caccia mozzafiato che ha tenuto tutti con il fiato sospeso.
Le Ricerche e la Cattura Drammatica
Le forze dell’ordine hanno diffuso immagini delle telecamere di sicurezza dell’ospedale, che mostrano Calò correre a piedi nudi inseguito inutilmente dagli agenti. Grazie a quelle prove decisive, la polizia è riuscita a stringere il cerchio intorno a lui. Ieri mattina, al Tuscolano, il fuggitivo ha tentato un altro colpo in un esercizio commerciale, rubando un PC e soldi contanti. Il titolare ha riconosciuto il ladro dalle telecamere e ha lanciato l’allarme, permettendo agli agenti delle Volanti di intercettarlo in pochissimo tempo mentre scappava con la refurtiva. Ora, Calò è tornato dietro le sbarre e dovrà affrontare accuse aggiuntive di furto ed evasione, con gli investigatori che sospettano l’aiuto di un complice esterno durante la sua breve latitanza.-
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