Cronaca
I quartieri più colpiti da Monteverde a San Basilio

Un fenomeno preoccupante sembra riprendere piede nella Capitale: i furti in appartamento. Recenti indagini hanno evidenziato che i ladri non agiscono a caso, ma conducono un attento “sopralluogo” prima di mettersi in azione. Sotto l’occhio vigile di chi osserva le abitazioni, anche solo le luci accese possono rivelare la presenza di inquilini. L’assenza di attività, unite ad una strada libera, rende le abitazioni facili bersagli. Nonostante non ci sia differenza tra piani o altezze, i ladri mostrano abilità nell’arrampicarsi su grondaie e balconi, aprendo inferriate e finestre con la famigerata chiave “a topolino”.
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Le zone
Nel periodo natalizio, caratterizzato da viaggi e feste, aumentano i furti negli appartamenti. Questo crimine, già avuto un’impennata la scorsa estate con una media di 30 furti all’ora, vede Roma tornare al centro dell’attenzione. Sebbene il numero di denunce formalizzate alle forze dell’ordine abbia mostrato un lieve calo, il fenomeno sta tornando a crescere. Le zone più colpite includono Monteverde, Casilino, Fidene e San Basilio.
Recentemente, i carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno effettuato un fermo in via Ardeatina, dove tre cittadini di origine rumena, di età compresa tra 23 e 41 anni, sono stati trovati in possesso di strumenti atti a scasso. All’interno della loro auto sono stati rinvenuti due cesoie elettriche, due cacciaviti, una torcia e tre paia di guanti, senza che gli arrestati giustificassero la loro presenza. Conseguentemente, i tre sono stati denunciati per possesso ingiustificato di grimaldelli. In un altro episodio, i carabinieri hanno notato un veicolo con le luci spente procedere in modo sospetto e hanno scoperto guanti e attrezzi per scasso nascosti all’interno. Tre dei soggetti coinvolti, tutti senza fissa dimora e con precedenti specifici, sono stati denunciati per possesso di chiavi alterate. Le truffe, purtroppo, colpiscono soprattutto gli anziani e i giovani professionisti nelle aree del centro storico e di Nomentano-Bologna.
Monteverde: incubo furti
Recenti raid hanno avuto luogo a Monteverde, dove una rivendita di telefoni ai Colli Portuensi ha subito un furto in soli 4 minuti, causando danni per migliaia di euro.
I consigli
Le forze dell’ordine invitano i cittadini a seguire alcune precauzioni per proteggere le proprie abitazioni, soprattutto in questo periodo festivo. Si raccomanda di lasciare luci accese e accordarsi con un vicino per il ritiro della posta. Alcuni condomini hanno adottato misure di sicurezza innovative, come microcamere inserite negli occhielli delle porte, rivelatesi utili nella cattura di ladri che compivano sopralluoghi. Inoltre, è fondamentale utilizzare i social media con cautela, evitando di postare foto o video delle proprie assenze da casa, per prevenire possibili intrusioni.
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Lo Shock Inaspettato di Oskar Christian
Oskar Christian, un testimone diretto dei fatti, non riesce ancora a credere a ciò che è successo con la coppia che ha conosciuto per mesi. In una rivelazione che lascia tutti senza fiato, ha dichiarato: “Non posso credere che lui abbia fatto una cosa del genere.” Le sue parole evocano un senso di mistero e suspense, facendoci chiedere cosa possa aver spinto una persona apparentemente comune a compiere un atto così impensabile.
La Vita Nascosta della Coppia
Immaginate una coppia che sembra uscita da un film: lui gestiva un accogliente B&B e si vantava di essere il figlio di una leggendaria rockstar, mentre lei brillava come un vero genio dell’informatica. Oskar descrive i loro giorni passati insieme come apparentemente perfetti, ma ora emergono dettagli che alimentano la curiosità – chi erano davvero e cosa si nascondeva dietro questa facciata idilliaca? Questa storia è un invito a scoprire i segreti che potrebbero cambiare tutto ciò che sappiamo su di loro.
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La Notte Fatale
È l’alba del 20 settembre 2020 quando un carabiniere di 42 anni, Emanuele Marroccella, si trova di fronte a un momento cruciale. Un ladro, Jamal Badawi, un 56enne di origine siriana, era penetrato di notte nei locali di un’azienda informatica a Roma, scatenando il caos. Mentre il collega di Marroccella viene colpito al petto da Badawi con un cacciavite, il carabiniere decide di intervenire, sparando un colpo mentre il sospetto è di spalle. Quel proiettile fatale ha posto fine alla fuga, ma ora solleva interrogativi: era davvero necessario? Immagina la tensione di quei secondi, con il cuore che batte forte e una decisione che potrebbe cambiare tutto.
La Testimonianza in Aula
In aula, Marroccella ha ripercorso quei “tre lunghissimi secondi” che hanno segnato la sua vita. Assistito dai suoi avvocati, ha spiegato di aver mirato alle gambe per fermare il ladro, che era già ferito e in fuga verso il cancello. “Il mio collega non riusciva a respirare”, ha dichiarato, evidenziando la pressione del momento. Ma cosa l’ha spinto a premere il grilletto? Questa confessione apre scenari intriganti, lasciando i giudici e il pubblico a chiedersi se si tratti di un atto eroico o di un errore fatale.
Le Accuse del Pubblico Ministero
Il pubblico ministero non ha dubbi: la reazione di Marroccella è stata eccessiva. Nella sua requisitoria, ha sostenuto che non c’era un pericolo immediato quando è stato sparato il colpo, definendola un uso colposo delle armi. Rischia fino a due anni e mezzo di reclusione, ma è il video della telecamera di sicurezza a rendere tutto più misterioso. Per gli avvocati della famiglia di Badawi, si tratterebbe addirittura di omicidio volontario, con il ladro già lontano e circondato. Come è possibile che un semplice tentativo di furto si trasformi in una tragedia del genere? Le prove parlano, ma le domande rimangono.
Il Mistero Dietro la Vittima
Badawi, un ex atleta e membro dei servizi segreti siriani, era fuggito dal suo paese e viveva a Roma con lavoretti precari, sognando di ricongiungersi alla famiglia in Svizzera. Eppure, nessuno sa perché si fosse introdotto in quell’ufficio, senza rubare nulla di valore. Stava parlando al telefono con un possibile complice mai trovato, alimentando ulteriori sospetti. I suoi figli lo descrivono come un pilastro affettuoso, ma ora questa storia solleva dubbi: era davvero un pericolo o solo un uomo disperato? Le udienze proseguono, con nuove rivelazioni in arrivo.
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