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Cronaca

Il giallo dei duecento metri dopo la discoteca, Nicola Sganappa si poteva salvare.

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Il giallo dei duecento metri dopo la discoteca, Nicola Sganappa si poteva salvare.

Inchiesta sulla morte di un giovane all’Eur

“La telefonata all’ambulanza avrebbe potuto salvare mio figlio”. Questo dubbio tormenta Maria Angela Santini, madre di Nicola Sganappa, 22 anni, deceduto all’Eur nella notte tra venerdì e sabato. La tragedia ha colpito profondamente la famiglia, con la madre arrivata nella Capitale per il riconoscimento della salma. Le autorità locali stanno indagando sul caso per comprendere le circostanze esatte della morte. La Procura ha aperto un fascicolo su “morte come conseguenza di altro reato”, con l’ipotesi di omissione di soccorso.

LE INDAGINI

Attualmente, le indagini si concentrano sul tragitto tra la discoteca frequentata da Sganappa e il luogo in cui è stato trovato privo di sensi. Secondo le prime ricostruzioni, il giovane è stato trovato su un marciapiede in viale della Civiltà del Lavoro senza cellulare e cappotto, elementi che suggeriscono un’uscita improvvisa. I dettagli dell’accaduto restano ancora oscuri, ma le autorità stanno esaminando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza per cercare risposte. Poco prima della tragedia, la polizia aveva effettuato un controllo di routine nella discoteca, a causa del mancato rispetto della capienza, ed era stato ordinato di chiudere il locale.

IL CORDOGLIO

Nicola Sganappa, descritto come una “persona seria ed educata” dai colleghi, aveva lavorato in un’azienda locale. Nel suo borgo natale, il sindaco ha proclamato il lutto cittadino in memoria del giovane. Prima dei problemi di salute che lo avevano costretto a lasciare il calcio, Sganappa aveva giocato in diverse squadre locali. La comunità locale e le associazioni sportive hanno espresso il loro cordoglio per la perdita, sottolineando l’affetto che circondava il giovane. Gli esami medici, inclusa l’autopsia e gli esami tossicologici, rimangono cruciali per chiarire ulteriormente le cause del decesso. Sul corpo non risultano segni di violenza, lasciando aperte diverse ipotesi sulle circostanze della morte.

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La condanna di Adriano Panzironi: il guru delle diete sotto esame sądizio?

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La condanna di Adriano Panzironi: il guru delle diete sotto esame sądizio?

HaiSentitoDelGuruDelleDiete #AdrianoPanzironi condannato a due anni e otto mesi per aver promesso una vita fino a 120 anni, ma finendo in guai seri!

Adriano Panzironi, l’enigmatico promotore della rivoluzionaria dieta “Life 120” che affascina migliaia di persone sognando longevità estrema, è ora al centro di un caso che sta scuotendo il mondo della nutrizione. Condannato dal tribunale monocratico di Roma, anche il fratello Roberto ha ricevuto una pena di un anno e quattro mesi per concorso nel reato. Ma cosa c’è davvero dietro questa storia che mescola salute, ambizione e accuse clamorose?

La Dieta Che Promette L’Impossibile

Panzironi, un cinquantenne romano, ha conquistato l’attenzione con il suo regime “Life 120”, vantando benefici miracolosi per una vita lunghissima. Nel 2023, è stato accusato anche di diffamazione, alimentando il mistero attorno a un metodo che mescola consigli alimentari personalizzati e integratori venduti online. Immaginate: promesse di eterna giovinezza, ma con un prezzo in tribunale!

L’Accusa Che Svela I Rischi

Secondo l’accusa, Panzironi ha esercitato abusivamente la professione medica, influenzando una vasta audience attraverso trasmissioni TV e contatti via call center o Facebook. Forniva diete personalizzate e prescriveva integratori, etichettati come potenzialmente nocivi senza supervisione medica, tutto mentre promuoveva il suo libro “Vivere 120 anni”. Gli ordini professionali dei medici di Roma, Venezia, Napoli e Milano, insieme all’ordine dei giornalisti del Lazio, si sono costituiti parte civile, rendendo il caso ancora più intrigante e ricco di colpi di scena.

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Temporale a Roma: sospesi gli Internazionali e parte della città allagata

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Temporale a Roma: sospesi gli Internazionali e parte della città allagata

TempestaImprevedibileARoma: Come una pioggia torrenziale ha interrotto il grande tennis e allagato la città! #MaltempoRoma #TennisSottoAcqua

Il caos al torneo degli Internazionali BNL

Oggi, 13 maggio, Roma è stata invasa da una pioggia scrosciante e chicchi di grandine grandi come monete, trasformando una giornata di sport in un’avventura imprevedibile. Immagina l’eccitazione dei tifosi che si è interrotta bruscamente: partite di tennis agli Internazionali BNL sono state sospese a causa di temporali intensi e improvvisi. Tra queste, la sfida tra Lorenzo Musetti e Daniil Medvedev è stata fermata proprio sul match point, con l’azzurro in vantaggio 7-5 5-4 40-30. Pensavi che la pioggia avrebbe dato tregua? Alle 17.30, sembrava che Jannik Sinner e Francisco Cerundolo potessero iniziare la loro partita sul Centrale, ma ecco che il cielo ha ribaltato tutto, costringendo a coprire i campi e rimandare l’azione.

I quartieri sommersi dall’acqua

Ma non solo il tennis è stato colpito: strade intere di Roma si sono trasformate in fiumi improvvisi, rallentando il traffico e creando scompiglio ovunque. Curiosità: quali zone hanno sofferto di più? Casalotti, Torrevecchia, Tuscolana e Tor Bella Monaca sono state tra le più colpite, con allagamenti che si sono estesi fino ai Castelli Romani e all’entroterra della provincia di Latina. In mattinata, invece, era Roma ovest a fare i conti con l’acquazzone, lasciando residenti e automobilisti a chiedersi quando sarebbe finita questa pioggia inaspettata.

Previsioni meteo che tengono col fiato sospeso

E ora, cosa succederà? Secondo le previsioni, la pioggia non sembra intenzionata a fermarsi del tutto: continuerà fino alle 20 di stasera, quando il cielo dovrebbe schiarirsi finalmente. Ma attenzione, potrebbe tornare tra 48 ore, proprio nella serata di venerdì 26 – un altro colpo di scena che potrebbe rovinare i piani della città! Chissà se questa instabilità meteorologica continuerà a sorprendere tutti.

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