Cronaca
La delegazione azzurra dei Giochi Mondiali Invernali è presentata a Roma per i Special Olympics.

Il conto alla rovescia è appena iniziato. Mancano meno di 100 giorni ai World Winter Games degli Special Olympics, che si terranno a Torino dall’8 al 15 marzo 2025. Ieri pomeriggio, la delegazione italiana è stata accolta a Roma presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
World Winter Games
L’evento vedrà la partecipazione di 1.500 atleti con e senza disabilità intellettive, provenienti da 102 paesi, accompagnati da 2.000 volontari, 1.000 coach e 3.000 familiari. Gli 88 atleti italiani, giunti a Roma, erano visibilmente emozionati. Per molti, lo sport rappresenta una possibilità unica per costruire relazioni, superare le sfide quotidiane e crescere personalmente. Un atleta italiano ha raccontato: «Grazie allo sport ho potuto realizzare il sogno di partecipare a un Mondiale».
I racconti degli atleti dimostrano che lo sport unificato ha trasformato vite, creando nuove amicizie e sviluppando una maggiore consapevolezza di sé. Un giovane atleta ha condiviso l’importanza di avvicinarsi a questo mondo, perché insegna a ognuno di noi a essere persone migliori. Un altro compagno ha sottolineato come, grazie allo sport, il rapporto con un amico speciale sia diventato più solido.
Il Ministro per le Disabilità ha ribadito l’importanza di offrire opportunità a chiunque voglia cimentarsi nelle proprie passioni, sottolineando che questi atleti sono un autentico orgoglio per il Paese. Il Ministro per lo Sport ha aggiunto che Torino e il Piemonte sono pronti ad accogliere i partecipanti e a promuovere l’evento non solo a livello sportivo, ma anche come momento di unione e condivisione.
Cronaca
Femminicidio a Sula: Ritrovato il cellulare di Ilaria in casa di Mark Samson, che dichiara di averlo dato a sua madre.

SvoltaChocNelCaso: Il killer cambia versione sul telefono della vittima, e la verità è più inquietante di quanto si pensi!
La confessione inaspettata
In un colpo di scena che sta accendendo i riflettori sulle indagini, il killer ha rivelato ai pubblici ministeri di aver passato il telefono della giovane vittima a sua madre, Nors Manlapaz. Questa ammissione ha lasciato tutti a chiedersi cosa altro potrebbe emergere da questa intricata storia di inganni e misteri.
La storia che si sgretola
Prima di questa rivelazione, l’uomo aveva sostenuto di aver gettato il dispositivo in un tombino, una narrazione che ora è stata smascherata come falsa. Gli inquirenti sono in fibrillazione, e i dettagli di questo voltafaccia stanno alimentando speculazioni su possibili nuovi indizi nascosti.Cronaca
L’ex fidanzato e il segreto della valigia misteriosa

MisteroUccisioneARoma Scopri i dettagli scioccanti sul cellulare ritrovato della studentessa uccisa, che potrebbe svelare segreti inimmaginabili! #Roma #Femminicidio #IndaginiSegrete
Il Ritrovamento Scioccante
È stato finalmente ritrovato il cellulare di Ilaria Sula, la giovane studentessa tragicamente uccisa con tre coltellate al collo dal suo ex fidanzato Mark Samson. L’apparecchio, ora sotto sequestro, è stato scoperto a casa di Samson, il reo confesso che ha abbandonato il corpo della vittima in un dirupo nella zona di Capranica Prenestina. Ma cosa potrebbe nascondere questo telefono? Gli inquirenti sono già al lavoro per analizzarlo, alimentando la curiosità su possibili messaggi o prove nascoste che potrebbero cambiare tutto.
Le Indagini in Corso
Intanto, le autorità stanno approfondendo gli esami disposti dalla Procura di Roma sul tablet e sul computer di Ilaria, oltre al cellulare di Samson. I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, contestano a Samson l’omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e l’occultamento di cadavere. È incredibile pensare a quante tracce digitali potrebbero emergere, rivelando lati oscuri di questa storia che tiene tutti con il fiato sospeso.Il Racconto Drammatico della Madre
«Sembrava un demonio, ho avuto paura che mi facesse del male». Sono queste le parole agghiaccianti di Nors Man Lapaz, la madre di Mark Samson, durante un interrogatorio in Questura. La donna, ora indagata per concorso in occultamento di cadavere, ha descritto le ore successive al femminicidio avvenuto nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano. Ha sentito i due discutere animatamente quella mattina, e quando ha bussato alla porta, ha trovato il figlio in uno stato terrificante. Tremava e farfugliava frasi confuse, come «se non lo facevo io, ammazzavano me», lasciando intendere un possibile scenario alternativo che gli inquirenti stanno verificando con attenzione. Ma è lei che potrebbe aver aiutato a ripulire la scena del crimine e a infilare il corpo in una valigia, un dettaglio che fa rabbrividire e solleva mille domande su cosa sia davvero accaduto.
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