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L’ultimo singolo “La mia adolescenza è qui” viene presentato da Gazzelle nella metro a Roma.

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L’ultimo singolo “La mia adolescenza è qui” viene presentato da Gazzelle nella metro a Roma.

Una presenza inaspettata si è materializzata nelle stazioni della metropolitana di Roma, riportando alla mente i tempi passati di chi abitualmente percorreva quelle vie sotterranee durante la propria gioventù. Gazzelle, cantautore noto con il vero nome Flavio Pardini, ha scelto questo contesto per promuovere il suo ultimo brano “Come il pane”. Attraverso cartelloni evocativi distribuiti nelle stazioni simbolo della capitale, l’artista riafferma il legame con un luogo che lo ha visto crescere.

Un legame speciale con la metropolitana

“‘Se ripenso alla mia adolescenza la vedo dentro alla metropolitana.'”, dichiara Gazzelle, sottolineando l’importanza che questi spazi hanno avuto nella sua vita. Le banchine affollate di Roma si popolano così di manifesti che riportano testi del suo nuovo singolo, creando un legame diretto tra i suoi ricordi personali e il suo pubblico.

Una campagna promozionale unica

Il motivo dietro questa scelta promozionale singolare? Lo stesso Gazzelle lo ha spiegato tramite un reel su Instagram, in collaborazione con Atac: “Ho scelto la metro per mettere questi cartelloni perché nella canzone dico ‘mi nascondo nella metro per non farmi vedere dal cielo’, diciamo”. Un’opportunità per i passanti di interagire con i cartelloni, contribuendo al dialogo che l’artista ha intavolato con la sua musica.

La metro come rifugio

La metropolitana, dunque, non è solo un mezzo di trasporto ma anche un rifugio in cui, come afferma Gazzelle, “‘nessuno può vederti o giudicarti'”. È su questa idea che si fonda l’intero messaggio del brano, un invito alla riflessione personale lontano dagli sguardi indiscreti del mondo esterno.

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

RomaControLaViolenza: Scopri come una rete innovativa a Roma sta rivoluzionando la protezione delle donne vittime di abusi, con sorprese che potrebbero cambiare tutto!

Immaginate una città come Roma che si trasforma in un baluardo contro la violenza sulle donne: una rete di supporto che unisce case rifugio e centri per maltrattanti, offrendo non solo riparo, ma anche percorsi di cambiamento radicale. Questa iniziativa sta catturando l’attenzione di tutti, ponendo domande affascinanti su come la prevenzione e l’aiuto possano davvero fare la differenza in scenari quotidiani.

La rete di supporto in azione

In questa rete, le donne trovano più di un semplice rifugio; si tratta di un ecosistema che include programmi di counseling e attività comunitarie, stimolando curiosità su come queste misure stiano influenzando migliaia di vite.

Ma c’è di più: i centri per maltrattanti non sono solo punitivi, bensì educativi, con approcci che potrebbero sorprendere, invitando a riflettere su cicli di violenza interrotti prima che sia troppo tardi.

I risultati che stanno facendo scalpore

Dati preliminari suggeriscono impatti positivi, con storie di rinascita che emergono da questa rete, lasciando tutti a chiedersi: e se Roma fosse solo l’inizio di una rivoluzione nazionale?

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

SaluteMentaleNelLazio Immagina se 1,5 milioni di persone nel Lazio stessero lottando in silenzio con disturbi mentali: scopri la proposta rivoluzionaria che potrebbe cambiare tutto!

Nel cuore del Lazio, un numero sconcertante di 1,5 milioni di individui affronta quotidianamente le sfide dei disturbi mentali, un dato che solleva interrogativi profondi sul benessere emotivo della comunità. Questa situazione, spesso sottovalutata, sta spingendo verso un dibattito acceso su come migliorare l’accesso a supporto professionale.

La sfida nascosta

Esperti e associazioni segnalano che questi disturbi, che vanno dall’ansia alla depressione, influenzano la vita quotidiana di migliaia di persone, rendendo urgente un intervento strutturato. “La salute mentale non è un lusso, ma un diritto”, come sottolineato da fonti autorevoli nel settore.

La proposta che potrebbe fare la differenza

In risposta a questa emergenza, una proposta di legge mira a introdurre psicologi in ogni ASL del Lazio, offrendo un aiuto accessibile e tempestivo. Questa iniziativa, se approvata, rappresenterebbe un passo decisivo verso una società più attenta e inclusiva, suscitando curiosità su come potrebbe evolversi il panorama della cura mentale in Italia.

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