Cronaca
Open day scolastici sotto pressione delle occupazioni

Doveva essere un fine settimana di apertura per le scuole romane, ma le occupazioni hanno stravolto i piani. I licei e gli istituti della capitale avevano programmato eventi e iniziative per accogliere le famiglie degli studenti di terza media, che tra pochi giorni potranno presentare le proprie domande di iscrizione per il prossimo anno scolastico, dal 8 al 31 gennaio 2025. Tuttavia, molte di queste attività sono state annullate a causa delle proteste in corso.
Occupazioni e annullamenti
Al Manara, l’occupazione dell’istituto ha impedito il regolare svolgimento dell’open day dell’11 dicembre e delle lezioni aperte previste per il 14. In una nota sul sito della scuola, è stato comunicato che «l’open day è stato annullato a causa dell’occupazione dell’istituto». Al Newton, la situazione non è stata migliore: gli studenti non hanno accettato l’accordo proposto dalla preside per liberare l’istituto, e l’open day è stato posticipato alla sede centrale di viale Manzoni. Anche il Virgilio ha subito ripercussioni, con incontri di orientamento annullati dopo 12 giorni di occupazione dell’edificio. La scuola è stata liberata il 10 dicembre, ma i lavori di manutenzione hanno ritardato la riapertura.
Attività di orientamento limitate
Nonostante alcune scuole abbiano dovuto interrompere le loro attività di orientamento, altre sono riuscite a portare avanti eventi di grande interesse. Al Mamiani, per esempio, la simulazione di una giornata scolastica ha registrato il tutto esaurito. Anche il liceo Giulio Cesare ha visto un’alta affluenza per la tombola in latino, un evento che ha suscitato notevole entusiasmo. Le scuole hanno quindi cercato di proporre forme diversificate di interazione, non limitandosi ad aperture straordinarie, ma attivando laboratori e incontri dedicati.
Incontri tra studenti e aziende
Parallelamente a queste iniziative, domani si svolgerà la terza edizione di LaborDì, un evento promosso dalle Acli di Roma. Si prevede la partecipazione di oltre 1600 ragazzi provenienti da 22 istituti di formazione superiore, che potranno confrontarsi con 45 aziende ed enti. In programma ci saranno 560 ore di colloqui e oltre 80 workshop, con un focus particolare su innovazione tecnologica e intelligenza artificiale, dirigendo così l’attenzione verso il futuro professionale dei partecipanti.
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Lo Shock Inaspettato di Oskar Christian
Oskar Christian, un testimone diretto dei fatti, non riesce ancora a credere a ciò che è successo con la coppia che ha conosciuto per mesi. In una rivelazione che lascia tutti senza fiato, ha dichiarato: “Non posso credere che lui abbia fatto una cosa del genere.” Le sue parole evocano un senso di mistero e suspense, facendoci chiedere cosa possa aver spinto una persona apparentemente comune a compiere un atto così impensabile.
La Vita Nascosta della Coppia
Immaginate una coppia che sembra uscita da un film: lui gestiva un accogliente B&B e si vantava di essere il figlio di una leggendaria rockstar, mentre lei brillava come un vero genio dell’informatica. Oskar descrive i loro giorni passati insieme come apparentemente perfetti, ma ora emergono dettagli che alimentano la curiosità – chi erano davvero e cosa si nascondeva dietro questa facciata idilliaca? Questa storia è un invito a scoprire i segreti che potrebbero cambiare tutto ciò che sappiamo su di loro.
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La Notte Fatale
È l’alba del 20 settembre 2020 quando un carabiniere di 42 anni, Emanuele Marroccella, si trova di fronte a un momento cruciale. Un ladro, Jamal Badawi, un 56enne di origine siriana, era penetrato di notte nei locali di un’azienda informatica a Roma, scatenando il caos. Mentre il collega di Marroccella viene colpito al petto da Badawi con un cacciavite, il carabiniere decide di intervenire, sparando un colpo mentre il sospetto è di spalle. Quel proiettile fatale ha posto fine alla fuga, ma ora solleva interrogativi: era davvero necessario? Immagina la tensione di quei secondi, con il cuore che batte forte e una decisione che potrebbe cambiare tutto.
La Testimonianza in Aula
In aula, Marroccella ha ripercorso quei “tre lunghissimi secondi” che hanno segnato la sua vita. Assistito dai suoi avvocati, ha spiegato di aver mirato alle gambe per fermare il ladro, che era già ferito e in fuga verso il cancello. “Il mio collega non riusciva a respirare”, ha dichiarato, evidenziando la pressione del momento. Ma cosa l’ha spinto a premere il grilletto? Questa confessione apre scenari intriganti, lasciando i giudici e il pubblico a chiedersi se si tratti di un atto eroico o di un errore fatale.
Le Accuse del Pubblico Ministero
Il pubblico ministero non ha dubbi: la reazione di Marroccella è stata eccessiva. Nella sua requisitoria, ha sostenuto che non c’era un pericolo immediato quando è stato sparato il colpo, definendola un uso colposo delle armi. Rischia fino a due anni e mezzo di reclusione, ma è il video della telecamera di sicurezza a rendere tutto più misterioso. Per gli avvocati della famiglia di Badawi, si tratterebbe addirittura di omicidio volontario, con il ladro già lontano e circondato. Come è possibile che un semplice tentativo di furto si trasformi in una tragedia del genere? Le prove parlano, ma le domande rimangono.
Il Mistero Dietro la Vittima
Badawi, un ex atleta e membro dei servizi segreti siriani, era fuggito dal suo paese e viveva a Roma con lavoretti precari, sognando di ricongiungersi alla famiglia in Svizzera. Eppure, nessuno sa perché si fosse introdotto in quell’ufficio, senza rubare nulla di valore. Stava parlando al telefono con un possibile complice mai trovato, alimentando ulteriori sospetti. I suoi figli lo descrivono come un pilastro affettuoso, ma ora questa storia solleva dubbi: era davvero un pericolo o solo un uomo disperato? Le udienze proseguono, con nuove rivelazioni in arrivo.
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