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Cronaca

Mamma aggredisce dottoressa al pronto soccorso del Villa San Pietro per presunti errori nella cura della figlia

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Mamma aggredisce dottoressa al pronto soccorso del Villa San Pietro per presunti errori nella cura della figlia

«Lei non ha fatto il suo dovere, non ha visitato mia figlia come doveva» è l’accusa che ha portato a un’aggressione nei confronti di una dottoressa del pronto soccorso dell’ospedale Villa San Pietro, sulla Cassia. L’episodio si è verificato nella notte di Capodanno, quando la madre di una 15enne alterata è intervenuta contro il medico dopo aver portato la figlia in ospedale, sospettando un possibile abuso di sostanze.

L’ANTEFATTO

La madre, preoccupata per le condizioni della figlia, che mostrava segni di malessere dopo una festa di Capodanno, l’ha portata al pronto soccorso. Inizialmente, la 15enne è stata valutata con un codice non grave: gli accertamenti hanno escluso l’assunzione di droghe e la diagnosi ha confermato un abuso di alcol. Nonostante ciò, la madre ha negato la responsabilità della figlia, sostenendo che qualcuno l’aveva fatta bere.

LA DINAMICA

Dopo una serie di discussioni con il personale medico, il tono della madre è aumentato, culminando in uno schiaffo sferrato alla dottoressa. La madre, una donna incensurata nata nel 1970, è stata allontanata e successivamente denunciata per lesioni a professionista sanitario. La dottoressa ha ricevuto un giorno di prognosi, mentre i carabinieri hanno informato la procura minorile e quella ordinaria per gli eventi accaduti.

IL FENOMENO

Questo episodio evidenzia un fenomeno preoccupante: le aggressioni in ospedale, che si ripetono nonostante la presenza di posti di polizia nelle strutture sanitarie. Le cronache riportano frequentemente attacchi verbali e fisici da parte di familiari dei pazienti contro il personale sanitario. Inoltre, si registra un incremento di minori che si presentano al pronto soccorso con problemi riconducibili ad abusi di alcolici o sostanze stupefacenti, rendendo difficile la classificazione delle sostanze assunte.

Cronaca

Chi è Stella Ford, la misteriosa moglie di Rexal?

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Chi è Stella Ford, la misteriosa moglie di Rexal?

IlMisteroDiStellaFord Che Scioccante Scoperta in un Parco di Roma? #Omicidio #EnigmaUmano

La Strana Storia degli Incontri con la Polizia

Immaginate una donna che si presenta come moglie di un uomo misterioso, fermata due volte dalla polizia senza documenti. Ecco cosa è successo: Stella Ford, il nome che ha usato, è stata avvistata per la prima volta il 20 maggio a Campo de’ Fiori, al fianco di Rexal Ford, un uomo ubriaco e ferito che non ha chiesto aiuto. Gli agenti non si sono allarmati, pensando a un semplice incidente. Poi, dieci giorni dopo, la coppia è stata coinvolta in una lite vicino a San Pietro, dove Rexal è stato identificato grazie al suo passaporto. Stavolta, è scattato lo “Scudo”, un sistema per tracciare casi di violenza, ma Stella non era ferita e sono stati lasciati andare. Che cosa nascondevano questi incontri?

Il Decesso che Lascia Tutti Senza Parole

Otto giorni dopo l’ultimo episodio, il corpo di Stella Ford è stato trovato completamente nudo tra gli oleandri del vasto parco di Villa Doria Pamphilj a Roma – un luogo che ora è al centro di un intrigante enigma. Il suo decesso rimane avvolto nel mistero: il corpo era in uno stato di decomposizione avanzata, rendendo difficile stabilire la causa. Si sospetta un soffocamento, simile a quello che potrebbe aver coinvolto anche una bambina piccola, ma gli esami sono ancora in corso. Chi era questa donna di circa 30 anni, e quali oscuri eventi l’hanno condotta a una fine così tragica?

Le Testimonianze che Alimentano la Curiosità

Amici dello sceneggiatore californiano Rexal Ford ricordano Stella quando era incinta, in un incontro a Malta, dove i due potrebbero essersi conosciuti e sposati. Le uniche informazioni affidabili arrivano dai genitori di Rexal, un’accusata coppia benestante statunitense, che l’hanno vista solo attraverso foto inviate via chat. Dicono che potrebbe essere russa o ucraina, ma non ne sono sicuri, e i controlli stanno verificando se il matrimonio è stato regolare. Intanto, Rexal è in Grecia per un interrogatorio legato a un mandato d’arresto europeo, e le autorità italiane attendono la sua estradizione per approfondire le indagini, inclusi test del DNA. Con lui, solo uno zaino e dispositivi sequestrati – nessun indizio sulla donna o la bambina. Che segreti emergeranno da questa storia?

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Cronaca

Rexal Ford non è il vero nome del sospettato per l’omicidio a villa Pamphili: all’anagrafe Usa ha un nome meno esotico.

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Rexal Ford non è il vero nome del sospettato per l’omicidio a villa Pamphili: all’anagrafe Usa ha un nome meno esotico.

SvelatoUnMisteroChocLeDueIdentitàDellUomoCoinvoltoNelCasoDellaBambinaDiRoma

Il colpo di scena nei registri statunitensi

Immaginate di scoprire che l’uomo fermato in Grecia per un tragico delitto ha un’identità segreta: nei documenti ufficiali degli Stati Uniti, il suo nome non corrisponde a quello sul passaporto. È un dettaglio che fa balzare alle stelle la curiosità in questo caso internazionale, legato alla morte della piccola innocente trovata senza vita nel parco più grande di Roma. Gli inquirenti stanno scavando a fondo, e ogni nuova rivelazione promette di ribaltare le carte in tavola.

Le conferme che alimentano i sospetti

Ma c’è di più: mentre le indagini procedono, emergono prove inconfutabili sulla paternità dell’uomo, un elemento che aggiunge un velo di suspense e fa sorgere mille domande. Chi è davvero questa figura enigmatica, e come si inserisce nel quadro di un evento così drammatico? Le autorità non hanno ancora svelato tutti i dettagli, ma l’attesa per le prossime mosse è palpabile, con potenziali colpi di scena che potrebbero cambiare tutto.

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