Cronaca
«Tariffe taxi-Uber: necessaria una riforma delle norme obsolete»

«Serve una riforma organica della normativa vigente su taxi, ncc e Uber, la legge 21 del lontano 92. Quando venne approvata quando neanche c’erano i telefoni cellulari». Queste le parole di Eugenio Patanè, assessore alla Mobilità del Comune di Roma, che mette in luce le insufficienze della legislazione attuale e propone soluzioni per risolvere il conflitto tra taxi tradizionali e servizi come Uber.
Criticità della normativa vigente
Patanè spiega che la legge attuale non solo è obsoleta, ma è stata anche modificata nel corso degli anni da numerosi emendamenti e sentenze che non hanno fornito una cornice chiara. «Il Governo e il Parlamento dovrebbero essere invece protagonisti di una riforma organica e complessiva che non miri alla deregolamentazione ma a regole di settore precise e attualizzate agli strumenti tecnologici, a cominciare da app e smartphone», dichiara l’assessore.
Controlli e monitoraggio
Riguardo agli strumenti di controllo, Patanè sottolinea che le applicazioni usate per la prenotazione dei servizi di trasporto hanno bisogno di una maggiore regolamentazione. Secondo lui, «Gli unici poteri che abbiamo sono la pianificazione dei turni, le tariffe per i taxi e il controllo su strada affidato alle Forze dell’ordine». L’assessore chiede anche un allineamento tra domanda e offerta, sottolineando che il rilascio di nuove licenze non basta a risolvere il problema della carenza di mezzi.
Proposte per una migliore gestione
Patanè elenca tre innovazioni necessarie per affrontare la situazione: la pianificazione dei turni dei taxi e degli NCC per monitorare il servizio disponibile; l’obbligo per gli operatori di trasporto di accettare le prime richieste di corsa senza valutare la destinazione; e la regolamentazione delle tariffe per garantire un servizio pubblico equo. «Siamo perciò contrari alla deregolamentazione della tariffa per i servizi di trasporto», conclude l’assessore.
Cronaca
“Tu sei un uomo”: medico accusato di frasi offensive durante una visita specialistica

MedicoInsultaPaziente In un tranquillo studio medico a Roma, un anziano dottore si è rifiutato di riconoscere l’identità di una donna transgender, scatenando un caso che sta facendo discutere tutti!
L’incontro che ha scioccato
Durante una visita medica in uno studio privato nel quartiere di La Storta, a nord di Roma, una donna di 45 anni si è trovata di fronte a un medico di circa settant’anni che ha assunto un atteggiamento ostile fin dal primo momento. La paziente, accompagnata dal marito per una visita specialistica, ha descritto l’episodio come un vero e proprio attacco verbale, con il dottore che ignorava il nome e il genere indicati nei suoi documenti ufficiali.
Le parole che hanno ferito
Il medico non si è limitato a un rifiuto formale: ha pronunciato commenti apertamente transfobici, affermando frasi come “Tu sei un uomo e ti devi vergognare per come ti presenti” e “Non ho intenzione di farmi prendere in giro da queste finzioni biologiche”. Secondo la ricostruzione, l’uomo ha respinto l’idea di adattare la sua pratica medica a “queste ideologie”, lasciando la donna senza il certificato medico di cui aveva bisogno e in preda a un profondo sconforto.La battaglia legale in corso
La donna ha deciso di non rimanere in silenzio e, assistita dall’avvocato Fabrizio Consiglio, ha sporto denuncia alla Procura della Repubblica di Roma. Il caso è ora al vaglio dei magistrati, con accuse che includono istigazione all’odio per motivi di identità di genere, violenza privata, diffamazione aggravata e possibili molestie. Le indagini stanno verificando se il comportamento del medico abbia violato i doveri legati alla sua professione convenzionata.
Cronaca
La fuga scalza di un detenuto dall’ospedale Santo Spirito e il colpo che l’ha tradito

HaiMaiVistoUnaFugaScalzaCosìAudace? Scopri come un detenuto ha ingannato le guardie e ha quasi fatto perdere le sue tracce!
L’Evasione Incredibile
Gianluca Calò, un 46enne di Mesagne in Puglia, recluso a Regina Coeli per rapina, ha colto al volo un attimo di distrazione delle guardie penitenziarie mentre attendeva una visita specialistica all’ospedale Santo Spirito. Proprio venerdì pomeriggio, è scappato scalzo, sparendo nel nulla e lasciando tutti senza parole. Ma la sua avventura non è finita lì, portando a una caccia mozzafiato che ha tenuto tutti con il fiato sospeso.
Le Ricerche e la Cattura Drammatica
Le forze dell’ordine hanno diffuso immagini delle telecamere di sicurezza dell’ospedale, che mostrano Calò correre a piedi nudi inseguito inutilmente dagli agenti. Grazie a quelle prove decisive, la polizia è riuscita a stringere il cerchio intorno a lui. Ieri mattina, al Tuscolano, il fuggitivo ha tentato un altro colpo in un esercizio commerciale, rubando un PC e soldi contanti. Il titolare ha riconosciuto il ladro dalle telecamere e ha lanciato l’allarme, permettendo agli agenti delle Volanti di intercettarlo in pochissimo tempo mentre scappava con la refurtiva. Ora, Calò è tornato dietro le sbarre e dovrà affrontare accuse aggiuntive di furto ed evasione, con gli investigatori che sospettano l’aiuto di un complice esterno durante la sua breve latitanza.-
Cronaca2 giorni fa
Saluti fascisti al liceo Malpighi di Roma: la preside abbassa il voto in condotta
-
Cronaca2 giorni fa
Uomo scopre la sua fidanzata con un altro e lo aggredisce, poi prosegue con la routine quotidiana.
-
Ultime Notizie Roma7 giorni fa
Referendum, Al seggio di Tor Bella Monaca manca la carta igienica
-
Attualità3 giorni fa
Toystellers Forever Young: i giocattoli crescono con noi e diventano opere d’arte