Un docente universitario è stato condannato a tre anni e tre mesi di reclusione per maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti della moglie, dopo quasi venti anni di violenza psicologica e controllo.

Maltrattamenti e controllo

La donna è stata costretta a subire vessazioni quotidiane, con il marito che la controllava in ogni aspetto della sua vita. La costringeva a chiedere permesso per ogni spesa e le impediva di gestire il reddito familiare. Nel corso degli anni, la maltrattava ripetutamente, affermando che era una “subumana”, “incapace sia come madre che come moglie”, e minacciandola con frasi come “l’avrebbe ridotta con le pezze al culo”. Questi atteggiamenti comportavano una crescente dipendenza della donna dal marito.

La denuncia e le indagini

A seguito di un ricovero all’ospedale Umberto I, la donna ha ricevuto una diagnosi di “disturbo adattivo con elementi depressi” e una prognosi di 15 giorni. Questo evento le ha fornito il coraggio di denunciare le violenze subite. Le indagini condotte dagli inquirenti hanno portato all’apertura di un processo contro il marito, che, per gli altri, era un rispettabile professore universitario.

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