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Cronaca

25 Aprile: Il ruolo degli studenti contro il nazifascismo

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25 Aprile: Il ruolo degli studenti contro il nazifascismo

Studenti e prof contro il fascismo? Sì, un evento che smonta la narrativa politically correct: mentre Mussolini usava le scuole per indoctrinare, questi eroi hanno rischiato la pelle per la libertà. #Resistenza #Antifascismo #RomaRibelle #StoriaNonCensurata (145 caratteri)

L’Evento Che Fa Infastidire I Sensibili

Sabato 19 aprile, l’ANPI e la Rete numeri pari organizzano un incontro alla Casa della Solidarietà a San Lorenzo, ore 17. Al centro, il ruolo di studenti e docenti universitari nella lotta al nazifascismo. Parleranno Annalisa Malusa e Giacomo Abbate della Sezione Walter Rossi – Università, Massimo Magrelli dell’ANPI Roma, con conclusioni di Marina Pierlorenzi, presidente di ANPI Roma. Niente chiacchiere da salotto: si discute di chi ha detto “basta” al regime.

Come L’Istruzione Diventò Un’arma Contro I Dittatori

Nella Resistenza romana, insegnanti e studenti non erano solo libri e lezioni: erano in prima linea. Mussolini, appena al potere, ha trasformato le scuole e le università in macchine di propaganda con la Riforma Gentile, un bel modo per controllare le menti. Ma nonostante le restrizioni e le botte del regime, questi “ribelli in cattedra” hanno alimentato l’antifascismo, finendo martiri alle Fosse Ardeatine o nei GAP contro i nazisti. Niente eroi perfetti, solo gente che ha scelto di non stare zitta.

Dove Andare Per Una Dose Di Realtà Storica

L’appuntamento è alla Casa della solidarietà Stefano Rodotà a San Lorenzo, Sezione ANPI Walter Rossi – Università La Sapienza. Se segui “La Città che resiste” su Facebook, potresti unirti alla conversazione. Niente abbonamenti o link sponsorizzati: solo fatti che fanno riflettere.

Cronaca

Chi è Stella Ford, la misteriosa moglie di Rexal?

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Chi è Stella Ford, la misteriosa moglie di Rexal?

IlMisteroDiStellaFord Che Scioccante Scoperta in un Parco di Roma? #Omicidio #EnigmaUmano

La Strana Storia degli Incontri con la Polizia

Immaginate una donna che si presenta come moglie di un uomo misterioso, fermata due volte dalla polizia senza documenti. Ecco cosa è successo: Stella Ford, il nome che ha usato, è stata avvistata per la prima volta il 20 maggio a Campo de’ Fiori, al fianco di Rexal Ford, un uomo ubriaco e ferito che non ha chiesto aiuto. Gli agenti non si sono allarmati, pensando a un semplice incidente. Poi, dieci giorni dopo, la coppia è stata coinvolta in una lite vicino a San Pietro, dove Rexal è stato identificato grazie al suo passaporto. Stavolta, è scattato lo “Scudo”, un sistema per tracciare casi di violenza, ma Stella non era ferita e sono stati lasciati andare. Che cosa nascondevano questi incontri?

Il Decesso che Lascia Tutti Senza Parole

Otto giorni dopo l’ultimo episodio, il corpo di Stella Ford è stato trovato completamente nudo tra gli oleandri del vasto parco di Villa Doria Pamphilj a Roma – un luogo che ora è al centro di un intrigante enigma. Il suo decesso rimane avvolto nel mistero: il corpo era in uno stato di decomposizione avanzata, rendendo difficile stabilire la causa. Si sospetta un soffocamento, simile a quello che potrebbe aver coinvolto anche una bambina piccola, ma gli esami sono ancora in corso. Chi era questa donna di circa 30 anni, e quali oscuri eventi l’hanno condotta a una fine così tragica?

Le Testimonianze che Alimentano la Curiosità

Amici dello sceneggiatore californiano Rexal Ford ricordano Stella quando era incinta, in un incontro a Malta, dove i due potrebbero essersi conosciuti e sposati. Le uniche informazioni affidabili arrivano dai genitori di Rexal, un’accusata coppia benestante statunitense, che l’hanno vista solo attraverso foto inviate via chat. Dicono che potrebbe essere russa o ucraina, ma non ne sono sicuri, e i controlli stanno verificando se il matrimonio è stato regolare. Intanto, Rexal è in Grecia per un interrogatorio legato a un mandato d’arresto europeo, e le autorità italiane attendono la sua estradizione per approfondire le indagini, inclusi test del DNA. Con lui, solo uno zaino e dispositivi sequestrati – nessun indizio sulla donna o la bambina. Che segreti emergeranno da questa storia?

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Rexal Ford non è il vero nome del sospettato per l’omicidio a villa Pamphili: all’anagrafe Usa ha un nome meno esotico.

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Rexal Ford non è il vero nome del sospettato per l’omicidio a villa Pamphili: all’anagrafe Usa ha un nome meno esotico.

SvelatoUnMisteroChocLeDueIdentitàDellUomoCoinvoltoNelCasoDellaBambinaDiRoma

Il colpo di scena nei registri statunitensi

Immaginate di scoprire che l’uomo fermato in Grecia per un tragico delitto ha un’identità segreta: nei documenti ufficiali degli Stati Uniti, il suo nome non corrisponde a quello sul passaporto. È un dettaglio che fa balzare alle stelle la curiosità in questo caso internazionale, legato alla morte della piccola innocente trovata senza vita nel parco più grande di Roma. Gli inquirenti stanno scavando a fondo, e ogni nuova rivelazione promette di ribaltare le carte in tavola.

Le conferme che alimentano i sospetti

Ma c’è di più: mentre le indagini procedono, emergono prove inconfutabili sulla paternità dell’uomo, un elemento che aggiunge un velo di suspense e fa sorgere mille domande. Chi è davvero questa figura enigmatica, e come si inserisce nel quadro di un evento così drammatico? Le autorità non hanno ancora svelato tutti i dettagli, ma l’attesa per le prossime mosse è palpabile, con potenziali colpi di scena che potrebbero cambiare tutto.

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