Cronaca
Appia Run, vincono Meucci e Mattevi. Edizione da record, una festa per la città, ma senza traffico

BREAKING: Daniele Meucci trionfa alla Roma Appia Run 2025, dimostrando che a 39 anni il ritiro è solo per i deboli! Angela Mattevi domina tra le donne. #RomaAppiaRun #Sport #PoliticallyIncorrect
Atleta dell’Esercito Schiaccia la Concorrenza: Meucci Vince la Roma Appia Run e Mette a Tacere i Critici
In una giornata di sole romano che ha trasformato l’antica Appia in un campo di battaglia podistica, il trentanovenne Daniele Meucci, atleta dell’Esercito (sì, quelli con i fucili e le divise), ha dominato la 26esima edizione della Roma Appia Run tra gli uomini. Chiudendo con un tempo di 51:46, Meucci ha lasciato indietro Alessandro Giacobazzi dell’Aeronautica Militare, che ha tenuto il passo come un rivale ostinato fino alla volata finale, fermandosi a 51:48. Terzo posto per Umberto Persi dell’A.S.D. AT Running, ben distaccato a 53:14. Insomma, un trionfo che profuma di rivincita per Meucci, che sembra aver usato le strade storiche di Roma come un poligono di tiro per i suoi detrattori.
“È dal 2020 che mi dicono che sono finito, che avrei dovuto ritirarmi. Invece, grazie al gruppo sportivo dell’Esercito che mi ha sempre supportato, sono ancora qui a vincere manifestazioni come questa. Poi correre qui a Roma è sempre fantastico, specialmente attraverso un percorso ricco di storia come questo, ma nello stesso tempo molto difficile per le 5 pavimentazioni diverse”, ha commentato Meucci. [Commento: Meucci sfida gli scettici con la forza dell’Esercito – e chissà, forse ha usato qualche tattica militare per superare Giacobazzi, tipo una finta ritirata?]
Le Donne Sfrecciano sull’Appia: Vittoria Femminile e Altre Corse da Record
Passando al fronte femminile, non c’è spazio per il maschilismo in questa corsa: Angela Mattevi degli Amatori Top Runners Castelli Romani ha conquistato il primo posto con un tempo di 1:00:15, dimostrando che le donne non solo corrono, ma vincono con stile. Alle sue calcagna, Sara Carnicelli dell’Asd Imperiali Atletica ha chiuso in 1:03:49, seguita da Paola Salvatori dell’U.S Roma 83 a 1:04:17. E per la corsa competitiva di 9,9 km, Freedom Amaniel dello X-Solid Sport Lab Asd ha spazzato via la concorrenza maschile con 30:09, mentre Martina Tozzi delle G.A. Fiamme Gialle ha dominato tra le donne in 34:27. Chapeau alle atlete, che hanno reso questa edizione un po’ meno “macho” del solito – o almeno, così ci piace pensare.
Retorica Storica e Autocelebrazioni: I Commenti Ufficiali Fanno Scintille
L’assessore ai Grandi eventi, Turismo, Sport e Moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato, non si è risparmiato in lodi sperticate. “La Roma Appia Run 2025 è una corsa pazzesca. Complimenti agli organizzatori perché solo questo percorso può garantire un’esperienza che non è solo sportiva, ma anche culturale, storica, monumentale. Vuol dire correre dentro la storia millenaria di Roma e della nostra civiltà. Non è un caso che tantissimi turisti abbiano iniziato a scegliere l’Appia Run come appuntamento fisso e sono convinto che nei prossimi anni crescerà ancora di più e diventerà una delle gare più seguite al mondo”, ha dichiarato Onorato. [Commento: L’assessore Onorato fa un po’ di retorica storica – come se correre sull’Appia fosse tipo una lezione di gladiatori, ma dai, è solo una gara, non un viaggio nel tempo!]
A ruota, Roberto De Benedittis, ideatore e organizzatore della manifestazione, si è lanciato in un’autopromozione da manuale. “I numeri da record di questa edizione non possono che renderci felici – ha raccontato Roberto De Benedittis -, confermando la bontà del lavoro svolto in questi ultimi faticosissimi mesi. Quest’anno poi la novità del percorso, con il passaggio attraverso le Catacombe di San Callisto, ha reso la Roma Appia Run ancor più interessante, non solo agli occhi dei runners ma anche dei semplici appassionati e soprattutto dei turisti, accorsi in gran numero da ogni parte d’Italia e del mondo”. [Commento: De Benedittis si autocelebra un po’ troppo – quasi come se avesse inventato lui l’Appia Antica, eh? Ma va bene, senza organizzatori, saremmo tutti a casa a guardare Netflix.]
Numeri da Capogiro e un Evento che Punta al Mondiale
Con oltre 8000 partecipanti alla gara principale e circa 1000 bambini che hanno dato il via al “Fulmine dell’Appia” il giorno prima, la Roma Appia Run si è confermata un evento esplosivo – letteralmente, se contiamo le energie spese sui 16,7 km. Organizzata da Acsi con la collaborazione di Acsi Italia Atletica, Asd Roma Appia Run e Acsi Atletica Campidoglio, e sotto il patrocinio di Ministero dello Sport, Regione Lazio, Roma Capitale, vari parchi e istituzioni come Coni e Sport e Salute, questa edizione ha aggiunto un tocco di epicità con il passaggio nelle Catacombe. Insomma, un mix di sudore, storia e un pizzico di follia che potrebbe davvero renderla virale a livello globale – o almeno, abbastanza da far impazzire i social con hashtag come #AppiaRunMania. Se siete tipi da corse, preparatevi: l’anno prossimo potrebbe essere ancora
Cronaca
A Roma, i responsabili dell’omicidio vicino all’asilo dei figli sono stati condannati, svelando un caso inquietante

CrimineARoma Scopri il drammatico colpo di scena che ha sconvolto la Capitale e innescato una sanguinosa guerra tra clan!
I Protagonisti del Delitto
Andrea Gioacchini, noto come “Barbetta”, era una figura chiave nel mondo criminale romano, ma la sua vita è finita in un agguato brutale che nasconde intrighi e potere. Ugo di Giovanni e Emiliano Sollazzo, considerati i mandanti, sono stati condannati a 30 anni di reclusione per aver organizzato l’omicidio. L’esecutore materiale, Fabrizio Olivani, ha ricevuto 20 anni, grazie a circostanze attenuanti. Questo crimine, avvenuto il 10 gennaio 2019 vicino a un asilo nella zona della Magliana, ha visto Gioacchini colpito mentre era in auto con la moglie, che è rimasta lievemente ferita.
La Guerra tra Clan
Quello che all’apparenza sembra un semplice omicidio è in realtà l’inizio di un’escalation violenta. Le autorità hanno riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso, collegando il fatto a una lotta per il dominio criminale. Solo sette mesi dopo, questo episodio ha portato alla morte di Fabrizio Piscitelli, alias “Diabolik”. Immagina: cosa potrebbe succedere quando il mondo sotterraneo di Roma si ribalta in un caos assoluto?
I Dettagli Svelati
Gioacchini era un intoccabile nel quartiere, legato a operazioni di droga e al clan di Ponte Milvio. Eppure, è stato eliminato da chi voleva affermare il proprio controllo sulla Magliana. Tra gli imputati, Ugo di Giovanni – soprannominato “Cash” e visto come il “nipote” di Michele Senese – e Emiliano Sollazzo, nipote di uno dei fondatori della Banda della Magliana. Le rivelazioni dei collaboratori di giustizia, in particolare Simone Capogna, hanno giocato un ruolo cruciale, identificando i responsabili con dettagli che lasciano senza fiato.
Il Movente Nascosto
Dal carcere, “Barbetta” minacciava vendetta contro Di Giovanni, ma al suo rilascio lo attendeva un killer. Secondo i testimoni, il vero motivo era il potere: una disputa banale poteva trasformarsi in un’esplosione letale. Un debito non pagato e un avvertimento ignorato hanno accelerato gli eventi, portando Di Giovanni e Sollazzo a pianificare l’agguato con Olivani come esecutore. Che segreti si celano dietro queste alleanze fragili? Non perdere l’occasione di approfondire questa storia elettrizzante!
Cronaca
Mauro Gonnelli, ex candidato leghista aggredito dopo lite sui social per parcheggi

ScandaloParcheggi: Un politico picchiato brutalmente per aver svelato corruzione e pericoli nascosti a Fiumicino?
Chi è la vittima dell’aggressione?
Mauro Gonnelli, un tempo candidato sindaco e storico esponente della Lega, nonché amico personale di Matteo Salvini, è finito al centro di un episodio violento e misterioso. Oggi lontano dalla politica attiva, Gonnelli si è trasformato in una voce critica contro la maggioranza di centrodestra che governa Fiumicino, puntando il dito su questioni spinose come la gestione dei parcheggi a lunga sosta per i viaggiatori dell’aeroporto.
Come è scoppiata la controversia che ha scatenato l’attacco?
Tutto è iniziato con un post sui social di Gonnelli, dove denunciava le speculazioni economiche e i rischi per la sicurezza legati ai nuovi parcheggi a pagamento vicino alle scuole di Fiumicino. “Aprire aree per migliaia di auto a pochi metri da asili e scuole è un’incoscienza totale – ha scritto – immaginate un incendio, con bambini in fuga nel caos!” Le sue parole hanno infiammato i commenti online, attirando minacce velate da persone legate a certi ambienti, fino a un appuntamento per un presunto “faccia a faccia” che si è trasformato in un agguato brutale.
I dettagli dell’agguato che lascia senza fiato
L’attacco è avvenuto con precisione chirurgica: martedì 6 maggio, intorno alle 22:30, mentre Gonnelli attendeva il figlio in un parcheggio vicino allo stadio Garbaglia. Almeno due aggressori lo hanno sorpreso da dietro, colpendolo con pugni violenti e professionali, come se uno di loro fosse un esperto di boxe. Lasciato a terra in una pozza di sangue, con naso rotto e due costole fratturate, Gonnelli è stato soccorso e dimesso con 20 giorni di prognosi. Le indagini ora puntano su un piano premeditato, con una fuga in auto guidata da un terzo complice.
Le reazioni che alimentano i sospetti
L’avvocato di Gonnelli, Massimiliano Gabrielli, non ha dubbi: “Questo non è un incidente casuale, ma un tentativo mafioso per proteggere affari loschi e silenziare una voce scomoda”. Eppure, dall’attuale maggioranza al potere, incluso il sindaco Mario Baccini, non è arrivata alcuna solidarietà. Al contrario, la consigliera regionale del Pd, Michela Califano, ha espresso preoccupazione, chiedendo indagini approfondite su un episodio che potrebbe nascondere molto di più di quanto si vede in superficie. Chi c’è dietro questo mistero? E quali interessi sporchi sono in gioco?
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