Seguici sui Social

Cronaca

Inchiesta hacker, l’imprenditore Lorenzo Sbraccia arrestato per tentata estorsione con metodo mafioso

Pubblicato

il

Inchiesta hacker, l’imprenditore Lorenzo Sbraccia arrestato per tentata estorsione con metodo mafioso

Post per i social (280 caratteri):
Scoop incandescente da Milano: arrestato l’imprenditore romano Lorenzo Sbraccia per tentata estorsione mafiosa. Coinvolti anche ex ‘ndranghetisti e un pentito. La trama? Un cantiere bloccato e soldi non pagati. La giustizia ha colpito ancora! #Milano #Mafia #Estorsione


L’imprenditore romano Lorenzo Sbraccia è stato arrestato questa notte dai carabinieri del Ros in un filone dell’inchiesta Equalize sui dossieraggi in cui è accusato di tentata estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso.

Il Blitz dei Carabinieri

I militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip di Milano Fabrizio Filice nei confronti del 58enne e di altre 6 persone: Pasquale e Francesco Barbaro, Francesco Baldo, Umberto Buccarelli, Giuseppe Trimboli e Fulvio Cilisto. Raggiunto da misura anche il pentito del processo ‘Ndrangheta stragista’, Nunziatino Romeo, già arrestato lo scorso 23 marzo per violenza privata aggravata all’interno della stessa operazione.

Il Caso del Cantiere Bloccato

La vicenda è legata alla gestione dei rapporti di pagamento fra la Fenice spa di Sbraccia e la società di costruzioni G&G della famiglia Motterlini su un cantiere di Milano in via Pini. L’imprenditore romano – già indagato per accesso abusivo a sistema informatico nell’inchiesta madre su Equalize – avrebbe deciso a un certo punto di interrompere i pagamenti a stato di avanzamento lavori del suo appaltatore. In tutta risposta G&G ha bloccato le lavorazioni e depositato due ricorsi per decreti ingiuntivi da 35 milioni di euro.

La Mediazione Mafiosa

Richieste di fronte alle quali Sbraccia si sarebbe rivolto all’ex super poliziotto di Equalize, Carmine Gallo (morto d’infarto il 9 marzo), chiedendo di trovare un “mediatore” che costringesse la società a sedersi al “tavolo di trattativa” e accettare una cifra “di gran lunga inferiore” (8 milioni di euro). Secondo l’accusa, per svolgere il lavoro, Gallo ed Equalize si sarebbero rivolti a una serie di “soggetti riconducibili, sulla base della storia giudiziaria, alla ‘ndrangheta” e con “proiezioni in Lombardia”. Fra cui il 60enne Romeo, ndranghetista di Platì ex collaboratore di giustizia, Pasquale e Francesco Barbaro rispettivamente di Platì e Locri, Giuseppe Trimboli e altri soggetti.

Nei loro confronti a marzo il gip non aveva riconosciuto sussistenti le esigenze cautelari per disporre un arresto per estorsione, scrivendo in particolare che Sbraccia avrebbe voluto “solo chiudere il contenzioso” per ridurre “la somma” da corrispondere. Il pubblico ministero Francesco De Tommasi, che con il sostituto della Direzione nazionale antimafia Antonello Ardituro coordina l’inchiesta sul cyberspionaggio attorno alla banda di via Pattari legata ad Enrico Pazzali, ha ripresentato la richiesta rafforzata da ulteriori elementi e motivazioni che sono stati accolti.

Cronaca

“Tu sei un uomo”: medico accusato di frasi offensive durante una visita specialistica

Pubblicato

il

“Tu sei un uomo”: medico accusato di frasi offensive durante una visita specialistica

MedicoInsultaPaziente In un tranquillo studio medico a Roma, un anziano dottore si è rifiutato di riconoscere l’identità di una donna transgender, scatenando un caso che sta facendo discutere tutti!

L’incontro che ha scioccato

Durante una visita medica in uno studio privato nel quartiere di La Storta, a nord di Roma, una donna di 45 anni si è trovata di fronte a un medico di circa settant’anni che ha assunto un atteggiamento ostile fin dal primo momento. La paziente, accompagnata dal marito per una visita specialistica, ha descritto l’episodio come un vero e proprio attacco verbale, con il dottore che ignorava il nome e il genere indicati nei suoi documenti ufficiali.

Le parole che hanno ferito

Il medico non si è limitato a un rifiuto formale: ha pronunciato commenti apertamente transfobici, affermando frasi come “Tu sei un uomo e ti devi vergognare per come ti presenti” e “Non ho intenzione di farmi prendere in giro da queste finzioni biologiche”. Secondo la ricostruzione, l’uomo ha respinto l’idea di adattare la sua pratica medica a “queste ideologie”, lasciando la donna senza il certificato medico di cui aveva bisogno e in preda a un profondo sconforto.

La battaglia legale in corso

La donna ha deciso di non rimanere in silenzio e, assistita dall’avvocato Fabrizio Consiglio, ha sporto denuncia alla Procura della Repubblica di Roma. Il caso è ora al vaglio dei magistrati, con accuse che includono istigazione all’odio per motivi di identità di genere, violenza privata, diffamazione aggravata e possibili molestie. Le indagini stanno verificando se il comportamento del medico abbia violato i doveri legati alla sua professione convenzionata.

Continua a leggere

Cronaca

La fuga scalza di un detenuto dall’ospedale Santo Spirito e il colpo che l’ha tradito

Pubblicato

il

La fuga scalza di un detenuto dall’ospedale Santo Spirito e il colpo che l’ha tradito

HaiMaiVistoUnaFugaScalzaCosìAudace? Scopri come un detenuto ha ingannato le guardie e ha quasi fatto perdere le sue tracce!

L’Evasione Incredibile

Gianluca Calò, un 46enne di Mesagne in Puglia, recluso a Regina Coeli per rapina, ha colto al volo un attimo di distrazione delle guardie penitenziarie mentre attendeva una visita specialistica all’ospedale Santo Spirito. Proprio venerdì pomeriggio, è scappato scalzo, sparendo nel nulla e lasciando tutti senza parole. Ma la sua avventura non è finita lì, portando a una caccia mozzafiato che ha tenuto tutti con il fiato sospeso.

Le Ricerche e la Cattura Drammatica

Le forze dell’ordine hanno diffuso immagini delle telecamere di sicurezza dell’ospedale, che mostrano Calò correre a piedi nudi inseguito inutilmente dagli agenti. Grazie a quelle prove decisive, la polizia è riuscita a stringere il cerchio intorno a lui. Ieri mattina, al Tuscolano, il fuggitivo ha tentato un altro colpo in un esercizio commerciale, rubando un PC e soldi contanti. Il titolare ha riconosciuto il ladro dalle telecamere e ha lanciato l’allarme, permettendo agli agenti delle Volanti di intercettarlo in pochissimo tempo mentre scappava con la refurtiva. Ora, Calò è tornato dietro le sbarre e dovrà affrontare accuse aggiuntive di furto ed evasione, con gli investigatori che sospettano l’aiuto di un complice esterno durante la sua breve latitanza.

Continua a leggere

ARTICOLI PIU'LETTI DELLA SETTIMANA

La Cronaca di Roma è un blog sito web di notizie nazionali.
Il sito e i suoi contenuti sono rilasciati
sotto Licenza Creative Commons eccetto dove specificato diversamente.

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.

Le immagini video e contenuti sono liberamente tratti dal web,
per chiedere rimozioni o aggiornamenti contattare la redazione

Per contatti info [@] lacronacadiroma.it

Copyright@2018-2025