Cronaca
Ipotesi sul percorso blindato: quali strade per i 6 chilometri?

PapaFrancesco #UltimoViaggio Scopri l’incredibile e misterioso percorso di sei chilometri che potrebbe nascondere sorprese epiche attraverso i tesori nascosti di Roma!
L’itinerario segreto del corteo funebre
Il corteo funebre di Papa Francesco partirà da piazza San Pietro verso la basilica di Santa Maria Maggiore, attraversando il cuore della Città Eterna in un viaggio di sei chilometri che sta accendendo la curiosità di tutti. Le forze dell’ordine lo monitoreranno attentamente, ma l’itinerario è ancora in fase di studio, con la possibilità di includere luoghi iconici che potrebbero rivelare un tocco di storia e mistero. Immagina il feretro che sfiora i Fori Imperiali o il Colosseo, creando un momento indimenticabile per i fedeli e i curiosi.
Le misure di sicurezza da brividi
Tra le ipotesi più affascinanti, il percorso potrebbe includere corso Vittorio, piazza Venezia e via Labicana, prima di arrivare al quartiere Esquilino. Il prefetto di Roma Lamberto Giannini ha promesso un presidio impeccabile, mentre il questore Roberto Massucci lo ha definito un “momento storico” con attenzione ai massimi livelli. Già ora, migliaia di persone affollano la basilica, attratte dal fascino di questo evento unico, con maxi-schermi pronti a catturare ogni dettaglio per chi non vuole perdersi nulla.Il weekend di tensioni e celebrazioni imperdibili
Ma il weekend si annuncia come un vero thriller per l’ordine pubblico a Roma, con l’arrivo di leader mondiali come Donald Trump e oltre 200.000 fedeli per l’ultimo saluto. Aggiungete le manifestazioni per l’ottantesimo anniversario della Liberazione, e avrete un mix esplosivo di eventi. La sicurezza è già al massimo, con presidi speciali a Porta San Paolo e altrove, pronti a gestire ogni imprevisto in questa giornata carica di emozioni e sorprese.
I luoghi più sorvegliati che non ti aspetteresti
Occhi puntati anche sul quartiere Parioli, dove soggiornerà il presidente americano, e su tutti gli spostamenti dei leader stranieri. Con 170 delegazioni in arrivo, il piano sicurezza è imponente: droni per viste aeree in 3D, tiratori scelti, artificieri e persino unità anti-drone. Piazza San Pietro sarà blindatissima, con metal detector ai varchi e maxischermi nelle zone limitrofe, per garantire che nessuno si perda lo spettacolo. Chissà quali segreti emergeranno da questa massiccia operazione!
Cronaca
Merioone: “I miei pesci hanno raggiunto 82 città partendo dai nostri rioni”

Hai mai visto l’arte trasformarsi in un vero scandalo? Scopri come un artista romano sfida le accuse di vandalismo con opere che i bambini adorano! #ArteControVandalismo
Lo scandalo che sta facendo impazzire Roma
In una città ricca di storia e creatività come Roma, un talentuoso artista e designer si trova al centro di una controversia affascinante. Le sue creazioni, sparse per le strade, hanno attirato l’attenzione non solo per la loro bellezza, ma anche per le accuse di vandalismo che stanno facendo discutere tutti. Ma cosa c’è davvero dietro queste opere apparentemente innocue?
Le difese appassionate dell’artista
Con un tocco di mistero e ironia, l’artista romano ribatte alle critiche in modo diretto: “Vandalo? Le mie opere sono solo carta e colori.” Questa semplice frase nasconde una storia intrigante, dove l’arte si scontra con le regole della città. E non è tutto: i bambini, i veri giudici innocenti, vedono queste creazioni esattamente per ciò che sono – un gioco puro e divertente che cattura l’immaginazione. Chissà quali segreti si celano dietro questo dibattito?
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La devastazione misteriosa in una sezione del carcere: cosa è successo?

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La rivolta improvvisa
Ieri pomeriggio, nel carcere di Rebibbia a Roma, un gruppo di detenuti ha dato vita a una protesta furiosa che ha lasciato tutti senza fiato. Secondo il segretario del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe per il Lazio, Maurizio Somma, un intero piano del reparto G11 è stato devastato da risse tra stranieri. Immaginate lo shock: personale già esausto, richiamato d’urgenza persino da una parata militare, ha dovuto intervenire per gestire il caos.
Le tensioni dietro le sbarre
Il Sappe descrive questi eventi come l’ennesimo segnale di una situazione al limite, con carenze di organico che aggravano il problema. Somma denuncia che i poliziotti, dopo ore di mediazione intensa, sono riusciti a riportare l’ordine, ma solleva interrogativi inquietanti: cosa succederebbe se non ci fossero? Il sindacato chiede ora un’ispezione approfondita per verificare l’igiene e la sicurezza nel carcere, evidenziando come il personale si senta abbandonato dalle istituzioni.
Appelli per un cambiamento radicale
Non solo Somma, ma anche il segretario generale del Sappe, Donato Capece, lancia un grido d’allarme per rafforzare gli organici e dotare gli agenti di strumenti non letali, come proiettili di gomma o lacci per bloccare i rivoltosi. Si tratta di misure già in uso altrove, che potrebbero fare la differenza in questi momenti di tensione estrema. Capece sottolinea il ruolo eroico della polizia penitenziaria, chiedendo regole più severe per una “tolleranza zero” contro i detenuti violenti. Sarà abbastanza per invertire la rotta?
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