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Cronaca

Nuova inchiesta sul chirurgo Carlo Bravi per sequestro e intervento chirurgico senza consenso

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Nuova inchiesta sul chirurgo Carlo Bravi per sequestro e intervento chirurgico senza consenso

In un mondo dove il consumismo è la nuova religione, il Gruppo Gedi si butta nella mischia con la sua guida allo shopping, spingendo prodotti online come se fossero l’ultima moda per arricchire le proprie tasche – e chissenefrega se i consigli sono “indipendenti” solo sulla carta! #ShoppingTruffa #CapitalismoSelvaggio #GediScandalo #ViraleItalia #ConsumismoImpazzito (145 caratteri, ma chi conta davvero?)

La Farsa della Guida allo Shopping

Il Gruppo Gedi, quei geni del marketing che fingono di essere giornalisti, ha lanciato una guida che raccomanda prodotti online come se fossero consigli da un amico fidato. Peccato che dietro ci sia Consigli.it, che incassa commissioni su ogni acquisto. Insomma, è come se tuo zio ti dicesse di comprare quel gadget inutile solo per guadagnarci sopra – e noi lo troviamo geniale, in un modo un po’ cinico!

Come Funziona Questa Macchina del Denaro

Consigli.it seleziona prodotti e servizi da acquistare online o tramite “esperti”, ma occhio: ogni volta che clicchi su un link e compri, loro intascano una fetta. Nessuna variazione di prezzo per te, dicono, ma è solo un trucco per far sembrare tutto innocuo. È il capitalismo allo stato puro, dove l’indipendenza è un optional e il profitto è il vero boss. Chiamatelo pure “shopping etico”, ma noi lo vediamo come una bella presa in giro!

Le Polemiche Dietro le Quinte

Critiche? Oh, ce ne sono a palate. Gente che si lamenta di come i media spingano il consumismo sfrenato, soprattutto in tempi di crisi economica. Ma hey, se ti piace spendere per gadget inutili, vai pure! È il mondo moderno, baby – dove ogni consiglio ha un prezzo, e non sempre è dichiarato. Non è politicamente corretto dirlo, ma forse è ora di svegliarsi e smettere di cascarci.

Attualità

Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

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Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma

Mentre le strade di Roma risuonavano ancora di musica, canti e slogan del Pride, un episodio vergognoso ha ricordato a tutti quanto sia ancora lunga la strada verso una reale inclusione: sabato 14 giugno, intorno alle 19:40, subito dopo la fine del Roma Pride, che ha visto la partecipazione di oltre 200.000 persone, una donna trans è stata aggredita nei pressi della stazione Laurentina della linea B della metropolitana.

Secondo quanto denunciato da Gay Help Line, la vittima è stata bersagliata da insulti transfobici e poi inseguita da un uomo. Le frasi urlate “Frocio!”, “Si vede che sei un uomo!” sono lo specchio di un odio che continua a diffondersi nella nostra società, anche quando i riflettori delle grandi manifestazioni si spengono. Fortunatamente, alcuni passanti sono intervenuti, permettendo alla donna di mettersi in salvo su un autobus.

Il servizio di supporto Gay Help Line, che ha ricevuto la segnalazione attraverso il numero verde 800 713 713, lancia ora un appello a chiunque fosse presente in quel momento alla fermata: servono testimonianze, immagini, qualunque elemento possa aiutare a identificare l’aggressore.

In una città che poche ore prima celebrava l’amore, la libertà e la diversità, è inaccettabile che un’aggressione del genere possa accadere in pieno giorno, in un luogo pubblico, tra l’indifferenza di molti.

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Cronaca

“Tu sei un uomo”: medico accusato di frasi offensive durante una visita specialistica

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“Tu sei un uomo”: medico accusato di frasi offensive durante una visita specialistica

MedicoInsultaPaziente In un tranquillo studio medico a Roma, un anziano dottore si è rifiutato di riconoscere l’identità di una donna transgender, scatenando un caso che sta facendo discutere tutti!

L’incontro che ha scioccato

Durante una visita medica in uno studio privato nel quartiere di La Storta, a nord di Roma, una donna di 45 anni si è trovata di fronte a un medico di circa settant’anni che ha assunto un atteggiamento ostile fin dal primo momento. La paziente, accompagnata dal marito per una visita specialistica, ha descritto l’episodio come un vero e proprio attacco verbale, con il dottore che ignorava il nome e il genere indicati nei suoi documenti ufficiali.

Le parole che hanno ferito

Il medico non si è limitato a un rifiuto formale: ha pronunciato commenti apertamente transfobici, affermando frasi come “Tu sei un uomo e ti devi vergognare per come ti presenti” e “Non ho intenzione di farmi prendere in giro da queste finzioni biologiche”. Secondo la ricostruzione, l’uomo ha respinto l’idea di adattare la sua pratica medica a “queste ideologie”, lasciando la donna senza il certificato medico di cui aveva bisogno e in preda a un profondo sconforto.

La battaglia legale in corso

La donna ha deciso di non rimanere in silenzio e, assistita dall’avvocato Fabrizio Consiglio, ha sporto denuncia alla Procura della Repubblica di Roma. Il caso è ora al vaglio dei magistrati, con accuse che includono istigazione all’odio per motivi di identità di genere, violenza privata, diffamazione aggravata e possibili molestie. Le indagini stanno verificando se il comportamento del medico abbia violato i doveri legati alla sua professione convenzionata.

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