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Cronaca

Persona arrestata per possesso di una molotov nel quartiere Garbatella da un carabiniere non in servizio.

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Persona arrestata per possesso di una molotov nel quartiere Garbatella da un carabiniere non in servizio.

OrdignoScopertoA25Aprile Bloccato a poche ore dall’inizio del corteo del 25 aprile, un uomo è stato fermato con un ordigno che potrebbe sconvolgere le celebrazioni – scopri i dettagli di questa incredibile svolta!

L’Arresto Inatteso

Immagina la tensione: mentre la città si prepara per il tradizionale corteo del 25 aprile, le forze dell’ordine intercettano un uomo sospetto. Potrebbe essere l’inizio di un mistero che tiene tutti con il fiato sospeso? L’individuo è stato bloccato in extremis, e ora dovrà affrontare le conseguenze per la detenzione di un ordigno che ha fatto scattare l’allarme generale.

Le Domande che Affascinano

Cosa spingeva quest’uomo a possedere un simile oggetto proprio in un momento così simbolico? Le indagini sono in corso, e gli esperti si interrogano sulle sue intenzioni, alimentando curiosità su possibili legami con eventi passati. Un caso che potrebbe rivelare segreti inaspettati e tenere i lettori incollati alle novità.

Cronaca

A Roma, il sospetto pericolo di una “bomba di cloro” in piscina: cosa è accaduto ai due fratellini?

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A Roma, il sospetto pericolo di una “bomba di cloro” in piscina: cosa è accaduto ai due fratellini?

Hai mai immaginato che un innocuo tuffo in piscina potesse trasformarsi in un incubo da brividi? #PiscinaIncubo #CloroMisterioso

Il Giorno Fatale al Centro Sportivo

Quattro fratellini e una loro amichetta non potevano immaginare che la tanto attesa giornata in piscina si sarebbe trasformata in un vero e proprio dramma. Erano carichi di entusiasmo, pronti a fare il primo bagno della stagione al centro “Imperium Eventi” nella periferia sud-est di Roma, un luogo iconico che un tempo ospitava la storica società calcistica Lodigiani. Mentre sguazzavano nella grande vasca olimpionica, uno di loro ha urlato allarmato: l’acqua stava diventando gialla! In un batter d’occhio, una misteriosa fuoriuscita di cloro ha invaso l’area, causando intossicazioni respiratorie e fastidi come irritazioni agli occhi e mal di stomaco. I bagnanti sono stati evacuati di fretta, e i soccorsi sono intervenuti rapidamente per portare i piccoli in ospedale.

Le Conseguenze Shoccanti

Mentre la mamma è stata osservata per poche ore senza conseguenze gravi, i bambini di cinque, sette, nove e 11 anni, insieme all’amichetta di sette anni, hanno affrontato situazioni ben più critiche. Tre di loro sono finiti in Terapia Intensiva pediatrica, con il fratellino di nove anni ancora ricoverato, intubato e in coma farmacologico. I medici non escludono possibili danni neurologici, anche se la vita non è in pericolo. Un altro bimbo, già malato di tumore, è stato visitato dai suoi specialisti, fortunatamente senza complicazioni peggiori. Gli altri sono stati dimessi, ma l’intera famiglia è sconvolta e preme per chiarire cosa sia successo.

Il Centro e i Rischi Nascosti

Questo centro sportivo, attivo da decenni e diviso in varie società per gestire campi da calcio, padel e la piscina, attrae centinaia di persone ogni estate. Ma l’incidente ha acceso i riflettori sui pericoli chimici nelle piscine italiane. Esperti come la Società Italiana di Medicina Ambientale avvertono che disinfettanti come il cloro possono essere altamente corrosivi se non gestiti correttamente. Non è un caso isolato: l’anno scorso, un bambino ha perso la vita in un altro stabilimento vicino, risucchiato da un motore di aspirazione. Ora, la Procura di Roma indaga su un malfunzionamento dei bocchettoni della piscina, con possibili indagati in vista, mentre tutti si chiedono: quanto sono sicure le nostre acque estive?

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Cronaca

Assolti tre ambientalisti per lo sfregio alla Barcaccia: cosa ha motivato i giudici?

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Assolti tre ambientalisti per lo sfregio alla Barcaccia: cosa ha motivato i giudici?

Hai mai immaginato che tingere una fontana storica potesse portare a un’assoluzione scioccante? #Barcaccia #UltimaGenerazione #Roma

La Protesta Che Ha Sconvolto la Capitale

Tre audaci ambientalisti hanno osato sfidare uno dei simboli più iconici di Roma, la Barcaccia in piazza di Spagna, tingendola di nero con carbone vegetale diluito in acqua. L’azione, avvenuta in una giornata affollata di turisti, ha lasciato tutti senza parole e ha richiesto al Comune di Roma una spesa di circa quattromila euro per ripulire il monumento, opera dei maestri Bernini. Eppure, nonostante le accuse di danneggiamento e le reazioni furiose della comunità locale, i tre – Stefano Pompili, 55enne romano, Chloè Bertini, 27enne romana, e Bruno Cappelli, 31enne della provincia di Bari – sono stati dichiarati non punibili dal tribunale per la “tenuità del fatto”.

I Dettagli della Dimostrazione Inaspettata

L’episodio risale alla tarda mattinata del 1° aprile 2023, quando i tre attivisti sono entrati nella fontana, un capolavoro del 1629 situato ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti. Mentre i turisti assistevano increduli, uno srotolava uno striscione contro i combustibili fossili e gli altri due versavano il liquido nero. La scena è stata interrotta dai vigili urbani, che hanno allontanato i manifestanti e li hanno consegnati ai carabinieri. In un lampo, tecnici della Sovrintendenza, di Acea e del personale Ama sono intervenuti per fermare l’erogazione dell’acqua, svuotare e pulire la fontana, evitando potenziali danni al materiale poroso come il travertino.

La protesta ha scatenato un’onda di indignazione, richiamando alla mente l’incidente del 2015 con gli ultrà olandesi. Il sindaco Roberto Gualtieri ha condannato l’atto come contraddittorio con la difesa dell’ambiente, mentre l’assessore alla Cultura Miguel Gotor l’ha definito un gesto da “ecoidioti”. Commercianti e residenti del centro storico si sono uniti al coro, accusando i tre di vandalismo e sottolineando l’importanza di proteggere le opere d’arte.

Il Processo Che Ha Sorpreso Tutti

In aula, una delle imputate ha spiegato che l’obiettivo era attirare l’attenzione sulla crisi climatica e sulla siccità imminente, assicurando che il carbone vegetale usato fosse in una concentrazione sicura, persino inferiore a quella degli alimenti. Un consulente della difesa ha confermato che la sostanza non avrebbe causato danni permanenti e sarebbe stata facilmente rimovibile. Ma il pubblico ministero non era d’accordo, evidenziando il costo economico per il Comune e il rischio per il monumento, chiedendo una condanna a quattro mesi.

Alla fine, il giudice ha optato per l’assoluzione, difesi dall’avvocato Arturo Salerni, decretando la “lieve entità” dell’azione. Una decisione che fa riflettere su come l’attivismo ambientale stia sfidando i confini della legge e dell’arte.

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