Cronaca
Uccise quattro donne in una riunione condominiale. L’assurdo risarcimento.

In una Roma dove le assemblee di condominio finiscono a pistolettate per beghe da quattro soldi, Claudio Campiti ha trasformato un litigio sul consorzio immobiliare in una carneficina da far invidia a un film di serie B. #StrageFidene #RomaImpazzita #GiustiziaAllaItaliana
La Follia di Fidene
Una domenica mattina di due anni fa, Claudio Campiti, accecato da una vendetta per dispute banali, è entrato armato in un’assemblea di condominio a Valleverde, zona Fidene, e ha sparato all’impazzata. Il risultato? Una strage che ha lasciato quattro morti e diversi feriti, dimostrando quanto sia facile perdere la testa in questo Paese dove un diverbio sul giardino condominiale può finire in tragedia.La Condanna Senza Pietà
Campiti è stato condannato all’ergastolo per quattro omicidi premeditati, motivati da ragioni futili, cinque tentati omicidi e lesioni personali che hanno traumatizzato i sopravvissuti. I giudici hanno aggiunto tre anni di isolamento diurno, mentre il presidente del Tiro a Segno Nazionale di Roma, Bruno Ardovini, ha beccato tre mesi di arresto (sospesi) per aver lasciato che Campiti mettesse le mani su una Glock. L’addetto all’armeria, Giovanni Maduro, è stato assolto, e la Procura ha perso la causa contro il Ministero della Difesa e degli Interni. Una vera beffa per i familiari delle vittime, che dovranno accontentarsi di risarcimenti da un tizio al verde come Campiti e da Ardovini.
Il Processo e le Dichiarazioni Deliranti
Durante il processo, durato più di un anno, sono stati ascoltati un centinaio di testimoni e quaranta parti civili, con venti udienze che hanno incluso la proiezione del video della strage. Il pm aveva chiesto l’ergastolo con isolamento, ma la difesa di Campiti ha provato a giocarsi la carta del “vizio di mente” – totale o parziale – per scampare alla condanna. Niente da fare: i giudici non ci hanno creduto. In aula, Campiti ha blaterato senza un briciolo di rimorso: “Non sono contento di stare in carcere, né delle persone morte, ma i consorziati sono una banda di delinquenti che fa quello che vuole. Viviamo in una società che odia il popolo, e solo la fortuna può salvarti”. Roba da far rizzare i capelli, in un’Italia dove i pazzi armati parlano come filosofi falliti.
Attualità
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Cronaca
“Tu sei un uomo”: medico accusato di frasi offensive durante una visita specialistica

MedicoInsultaPaziente In un tranquillo studio medico a Roma, un anziano dottore si è rifiutato di riconoscere l’identità di una donna transgender, scatenando un caso che sta facendo discutere tutti!
L’incontro che ha scioccato
Durante una visita medica in uno studio privato nel quartiere di La Storta, a nord di Roma, una donna di 45 anni si è trovata di fronte a un medico di circa settant’anni che ha assunto un atteggiamento ostile fin dal primo momento. La paziente, accompagnata dal marito per una visita specialistica, ha descritto l’episodio come un vero e proprio attacco verbale, con il dottore che ignorava il nome e il genere indicati nei suoi documenti ufficiali.
Le parole che hanno ferito
Il medico non si è limitato a un rifiuto formale: ha pronunciato commenti apertamente transfobici, affermando frasi come “Tu sei un uomo e ti devi vergognare per come ti presenti” e “Non ho intenzione di farmi prendere in giro da queste finzioni biologiche”. Secondo la ricostruzione, l’uomo ha respinto l’idea di adattare la sua pratica medica a “queste ideologie”, lasciando la donna senza il certificato medico di cui aveva bisogno e in preda a un profondo sconforto.La battaglia legale in corso
La donna ha deciso di non rimanere in silenzio e, assistita dall’avvocato Fabrizio Consiglio, ha sporto denuncia alla Procura della Repubblica di Roma. Il caso è ora al vaglio dei magistrati, con accuse che includono istigazione all’odio per motivi di identità di genere, violenza privata, diffamazione aggravata e possibili molestie. Le indagini stanno verificando se il comportamento del medico abbia violato i doveri legati alla sua professione convenzionata.
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