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Cronaca

Angela, l’ex modella clochard icona di Campo Marzio: la comunità si mobilita per un tributo inaspettato

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Angela, l’ex modella clochard icona di Campo Marzio: la comunità si mobilita per un tributo inaspettato

LaMusaDimenticata Che fine ha fatto la bellissima Angela, musa degli artisti e ora simbolo di una comunità unita? #StorieIncredibili #RomaMisteriosa

La vita affascinante di Angela

Nel cuore di Roma, nel pittoresco rione di Campo Marzio, tutti conoscevano Angela, o “Mimmi”, come era affettuosamente chiamata. Negli anni Ottanta, era una visione mozzafiato: capelli biondissimi e un volto da angelo che incantava pittori e fotografi. Rino Barillari, un fotografo che l’ha immortalata, la descrive come una musa ispiratrice che ha lasciato un segno indelebile nell’arte locale. Ma cosa è successo dopo? La sua vita ha preso una svolta inaspettata, trasformandola in una figura iconica per le strade della città eterna.

Dal successo alla strada: un destino travagliato

Angela ha vissuto gli ultimi quarant’anni come senzatetto tra piazza Navona, via dei Portoghesi e via della Scrofa, dove chiedeva qualche euro per un pasto. Nonostante le difficoltà, rifiutava i vestiti per evitare attenzioni indesiderate e pericoli. La sua esistenza era un mondo parallelo, pieno di insidie e solitudine, dopo aver assaggiato la vita “normale”. Qualche giorno fa, a 60 anni, si è sentita male e i residenti hanno chiamato i soccorsi, ma purtroppo è deceduta all’ospedale San Carlo. La notizia ha scosso l’intero quartiere: una donna così carismatica meritava di più?

L’iniziativa commovente del quartiere

Subito dopo la sua scomparsa, un residente di nome Roberto Farina ha deciso di organizzare un funerale dignitoso per Angela. “Mi ero affezionato a lei”, racconta, spiegando come ci fossero voluti anni per guadagnarsi la sua fiducia. Farina si è rivolto a Roberto Polidori, barbiere della storica sala da barba Genco in via dei Portoghesi, e insieme hanno lanciato una colletta. Ora, negozi come il Caffè Portoghesi, la macelleria di via D’Ascanio e la barberia Genco ospitano barattoli per le donazioni, con una foto di Angela e un messaggio che invita a rendere il suo ultimo saluto un momento di pace. “Era una brava donna, molto sfortunata”, dice Polidori, “e tutti la aiutavamo come potevamo”. Centinaia di persone stanno contribuendo, rendendo questa storia ancora più emozionante.

I numeri dietro una realtà nascosta

Durante il censimento del Comune di Roma realizzato con l’Istat nella “Notte della Solidarietà” del 20 aprile 2024, sono state contate 2.204 persone senza tetto: 1.018 in strada o in aree aperte, e le donne rappresentavano il 16,6% del totale. Tra loro c’era Angela, un volto che ora ispira riflessioni su quante storie simili si nascondano nelle nostre città. Chi altro come lei attende un gesto di umanità?

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Cronaca

La sconvolgente realtà di una violenza sessuale collettiva

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La sconvolgente realtà di una violenza sessuale collettiva

Svelati i dettagli scioccanti del caso che ha sconvolto Roma: un giovane condannato per stupro di Capodanno fa ricorso, ma cosa nasconde questa vicenda? #CasoCapodanno #GiustiziaRoma

Patrizio Ranieri è stato condannato a cinque anni e mezzo di reclusione per aver violentato due volte una 16enne di nome Bianca, durante una festa sfrenata a Primavalle nella notte di Capodanno 2021. Ma ora, tra ricorsi e testimonianze controverse, i dettagli emergono in modo inaspettato, lasciando tutti a chiedersi se la verità sia davvero quella emersa in tribunale.

L’ALTERAZIONE

Cosa succede quando alcol e droghe alterano la realtà? L’accusa originaria contro Ranieri includeva tre episodi di violenza sessuale, ma è stato assolto dal primo perché la vittima non era ancora sotto l’effetto di sostanze. Eppure, il ricorso del pubblico ministero Stefania Stefania ribalta la narrazione: secondo la ricostruzione basata su testimonianze, Bianca era già profondamente alterata fin dal suo arrivo alla festa intorno alle 19, con bevande alcoliche, cannabinoidi, cocaina e Rivotril che l’avrebbero resa incapace di dare un vero consenso. Un colpo di scena che fa riflettere: era davvero consenziente?

IL GRUPPO

E se dietro una festa tra amici si celasse un episodio di gruppo? La sentenza ha trasformato l’accusa di stupro collettivo in un atto individuale per il secondo episodio, ma il pubblico ministero insiste che tutti i partecipanti, incluso Ranieri, fossero consapevoli della situazione. Testimonianze parlano di ragazzi che entravano uno alla volta in bagno, con la porta sorvegliata per mantenere il segreto. Dall’altra parte, la difesa di Ranieri sostiene che ci fu solo un rapporto consenziente e chiede l’assoluzione totale. Chi ha ragione in questa intricata storia di feste, segreti e ombre? Gli appelli in corso promettono di rivelare ancora di più.

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Quando un mal di pancia nasconde una sorpresa inaspettata

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Quando un mal di pancia nasconde una sorpresa inaspettata

UnPartoFataleInBagnoCheSconvolgeRoma #TragediaInaspettata

Vi siete mai chiesti cosa potrebbe spingere qualcuno a nascondere un segreto così oscuro? In un tranquillo comune alle porte di Roma, una giovane donna di 29 anni è al centro di un caso che sta facendo tremare l’opinione pubblica.

L’Orrenda Scoperta nel Bagno

Immaginate la scena: una notte come tante, ma che si trasforma in incubo. Jennifer Umen, originaria della Nigeria, avrebbe dato alla luce il suo terzo figlio in un bagno, alla 25esima settimana di gravidanza, per poi annegare il neonato nelle tubature del water. Le autorità sospettano che abbia indotto il parto mentre era a casa di amici, un atto che ora la vede accusata di omicidio.

Le Indagini Che Rivelaono la Verità

Cosa nascondeva davvero quella sera? Gli investigatori della Squadra Mobile di Roma e del commissariato Frascati, coordinati dalla Procura di Velletri, hanno iniziato le loro ricerche dopo che i medici del pronto soccorso hanno notato tracce evidenti di un parto recente. Nonostante le sue negazioni, prove schiaccianti hanno condotto gli agenti a un tombino vicino all’abitazione, dove è stato trovato il corpicino del bimbo. Trasportata in ambulanza per un malore, Jennifer è finita al centro di accertamenti che non lasciano spazio a dubbi.

Il Neonato e le Ferite Misteriose

Riuscite a credere che un esserino così piccolo potesse subire un fato del genere? Il neonato, che pesava appena un chilo e misurava 30 centimetri, è morto per annegamento, secondo le analisi forensi. Una lesione sulla schiena suggerisce una forza estrema usata per spingerlo nelle tubature. Eppure, Jennifer insiste: non sapeva di essere incinta e credeva di aver solo un mal di pancia dopo una serata di bevute. La sua versione, però, non convince chi indaga, che punta il dito su un possibile uso di farmaci per indurre il parto.

I Dettagli delle Ricerche

E se vi dicessimo che questa storia nasconde ancora più colpi di scena? Gli agenti l’hanno rintracciata giorni dopo a Borgata Finocchio, periferia di Roma, e ora si trova in carcere a Rebibbia in attesa di interrogatorio. I suoi altri due figli sono stati affidati temporaneamente a una parente. Intanto, il caso richiama alla mente episodi simili del passato, come quello di un fast food a Roma dove una donna abbandonò un neonato nel water, sfuggendo alla giustizia per mesi. Che segreti si celano dietro queste tragedie?

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