Cronaca
Arrestato 21enne napoletano per estorsione

Cronaca Roma – Finti carabinieri si fanno consegnare soldi e gioielli da un’anziana.
Le truffe ai danni degli anziani sono purtroppo sempre più frequenti e, troppo spesso, anche dannose. Ieri, 20 maggio, un giovane truffatore di 21 anni è riuscito a sfruttare la paura di un’anziana per farsi consegnare denaro e gioielli. Ma, per fortuna, questa volta qualcosa è andato storto.
La donna, 81 anni, si trovava a casa da sola quando ha ricevuto una telefonata che l’ha messa in allarme. Una voce maschile, che si presentava come un carabiniere, le ha detto che la sua nipote era stata coinvolta in un incidente stradale e che, per evitarle l’arresto, doveva consegnare subito del denaro e dei gioielli. Spaventata, e convinta di dover salvare la nipote, la donna ha raccolto 1300 euro in contante e diversi gioielli, e li ha messi in una busta pronta per essere ritirata.
Il giovane truffatore si è presentato a casa della vittima poco dopo, ma stavolta la truffa non è andata come previsto: i Carabinieri della Compagnia di Trastevere, che erano già in zona per altri controlli, hanno notato il ragazzo mentre si muoveva in modo sospetto. Così sono intervenuti e lo hanno arrestato prima che riuscisse a fuggire. Il giovane, un 21enne di Napoli con precedenti penali, è stato accusato di estorsione aggravata.
Questa truffa è un esempio di come i truffatori sfruttino le emozioni delle persone, in particolare degli anziani, per ottenere quello che vogliono. La paura di un incidente, di un arresto o di un danno a un familiare è un terreno fertile per chi vuole ingannare.
Questa vicenda, seppur conclusa con l’arresto del truffatore, ci invita a riflettere sulla fragilità di chi, nell’età avanzata, può essere più facilmente preda di chi approfitta delle sue paure e insicurezze.
Le truffe ai danni degli anziani non sono solo un crimine economico, ma un abuso della fiducia, una violazione del senso di sicurezza che ogni persona dovrebbe poter vivere, indipendentemente dall’età. È fondamentale che la comunità si stringa intorno ai più vulnerabili, creando una rete di protezione che vada oltre la semplice informazione.
Ogni piccolo successo, come questo arresto, è un passo in avanti per fermare questa triste piaga.
Cronaca
Blitz completo della Polizia al Quarticciolo. Tutta l’operazione

Il faro della Questura di Roma sul contrasto alla vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti si accende questa volta, insieme ai lampeggianti delle Volanti e degli equipaggi della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale di Roma Capitale, sulle piazze di spaccio del Quarticciolo.
Era ora di cena quando l’area del quadrante est della Capitale, delimitata da Via Molfetta, via Cerignola, Via Manfredonia, Via Ostuni e via Trani, è stata perimetrata con un avvicinamento concentrico dei contingenti delle varie Forze e Corpi di Polizia.
L’intervento si è sviluppato con un approccio a tenaglia, che ha consentito ad agenti ed operatori in divisa e ai Falchi della Squadra Mobile di documentare decine di cessioni in tempo reale e di intervenire simultaneamente in più punti sensibili.
Sono otto i pusher, arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, sorpresi nel momento dello scambio droga-denaro o durante il rifornimento delle dosi destinate alla vendita al dettaglio.
La “macchina operativa” ripresa dagli agenti era ben collaudata: seduti ai margini della strada, attendevano clienti abituali, indirizzati da una manovalanza di supporto che fungeva da palo o da guida fino al punto di “consegna”.
Le dosi, già confezionate per la vendita al dettaglio, venivano estratte da scatole, anche di caramelle, abilmente nascoste sotto i muretti dove i pusher stazionavano, pronti a concludere le vendite con i clienti di fiducia.
Le dosi di droga sequestrate al Quarticciolo
Sono più di 80 le dosi sequestrate ai pusher che, pur a fronte dell’orario notturno, erano in grado di assicurare una offerta variegata tra cocaina, crack, hashish e marijuana.
Altri tre giovani di nazionalità tunisina sono invece stati arrestati per violenze, minacce, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e per favoreggiamento personale. In concorso tra loro, infatti, avrebbero fiancheggiato due loro connazionali intercettati dai Falchi della Squadra Mobile mentre erano intenti in una cessione di stupefacenti. Nel tentativo di sottrarsi all’arresto, i pusher avrebbero chiamato a raccolta l’aiuto di un folto gruppo di persone, che si sono radunate improvvisamente cercando di accerchiare ed ostacolare gli agenti nel tentativo di favorirne la fuga.
L’intervento di altri equipaggi della Polizia di Stato ha consentito di assicurare, oltre ai due spacciatori, tre dei soggetti coinvolti nell’aggressione. A seguito delle spinte e dei momenti di colluttazione con il gruppo ostile, due agenti hanno riportato lesioni giudicate guaribili in 4 e 9 giorni.
Complessivamente sono oltre 160 le persone identificate e più di 70 i veicoli ispezionati. Controlli amministrativi sono stati orientati anche sugli esercizi commerciali che insistono nella zona, per quattro dei quali sono scattate sanzioni amministrative per un totale di 18,000 euro.
L’impianto interforze messo in campo, che segue analoghe operazioni recenti, andrà in scena senza soluzioni di continuità in attuazione di una strategia condivisa in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, tesa al rilancio delle condizioni di sicurezza e vivibilità delle periferie.
Cronaca
GARBATELLA, 60ENNE CON PISTOLA IN STRADA

Il 9 settembre 2025 a Roma, ci sono stati momenti di tensioni nel quartiere Garbatella, in via Caffaro, quando alcuni cittadini hanno segnalato al 112 la presenza di un uomo armato nei pressi di un esercizio commerciale.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella, che hanno rintracciato ed identificato l’uomo: si tratta di un 60enne romano. L’uomo ha ammesso di aver avuto in mano una pistola, risultata poi essere una scacciacani a tamburo,, priva di tappo rosso.
L’arma, che il 60enne aveva gettato all’interno di un cassonetto dei rifiuti, è stata recuperata e sequestrata.
L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica con l’accusa di porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere.