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Cronaca

Da Tor Bella Monaca a piazza Navona, i clan al comando a Roma

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Da Tor Bella Monaca a piazza Navona, i clan al comando a Roma

DiaDossier #MafiaSegreta Scopri i segreti nascosti di un mondo sotterraneo dove le mafie italiane intrecciano affari milionari!

I Centri Nevralgici del Crimine

Nel dossier riservato della Direzione Investigativa Antimafia (Dia), emergono i luoghi chiave dove potenti organizzazioni come ‘ndrangheta, camorra e Cosa Nostra, insieme a gruppi locali come i Casamonica, gestiscono operazioni illecite che tengono in pugno l’Italia.

Traffico di Droga e Reti di Riciclaggio

Ma cosa li lega davvero? Si tratta di un intreccio tra narcotraffico su larga scala e sofisticati sistemi di riciclaggio di denaro, che potrebbero sconvolgere tutto ciò che sai sul crimine organizzato nel nostro paese. Che connessioni si nascondono dietro questi affari? Stay tuned per i dettagli più intriganti!

Le Organizzazioni Autoctone in Azione

Dalle strade di Roma ai porti del Sud, gruppi come i Casamonica non sono solo figure locali, ma nodi essenziali in una rete che espande il suo controllo, lasciando tutti a chiedersi: quanto è diffusa questa influenza criminale? Una lettura che ti farà riflettere due volte sulla sicurezza quotidiana.

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Cronaca

L’accusa di traffico di stupefacenti che nasconde un mistero inaspettato

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L’accusa di traffico di stupefacenti che nasconde un mistero inaspettato

CasoCamillaSanvoisin: Un verdetto choc che nasconde segreti oscuri e fa sorgere mille domande!

L’assoluzione improvvisa

In un’aula di tribunale di Roma, il destino di Giacomo Celluprica ha preso una svolta inaspettata. Il 35enne, compagno della 25enne Camilla Sanvoisin trovata senza vita forse per overdose lo scorso febbraio nella loro casa alla Giustiniana, è stato assolto con la formula “Il fatto non sussiste”. L’accusa di detenzione di stupefacenti, legata a flaconi di metadone rinvenuti nell’abitazione, è caduta come un colpo di scena che lascia tutti a chiedersi: cosa è realmente accaduto quella fatidica notte?

La ricostruzione dei fatti

La vicina di casa ha raccontato dettagli agghiaccianti: Camilla stava già male nel pomeriggio, con conati e malessere, ma nessuno è intervenuto in tempo. Secondo la versione di Celluprica, lui e la giovane avrebbero assunto droga insieme prima che lui si addormentasse profondamente. Al suo risveglio, l’ha trovata priva di sensi e ha chiamato i soccorsi, ma ormai era troppo tardi. Questa storia, piena di incognite, continua a incuriosire: era solo una tragica fatalità o c’è di più?

Le indagini e le rivelazioni

In aula, il pubblico ministero aveva richiesto una condanna a tre anni, ma il giudice monocratico ha accolto la difesa, assolvendo l’imputato. L’avvocato Alessandro De Federicis ha dichiarato che le sostanze assunte da Camilla non provenivano da Celluprica, supportato da una consulenza tossicologica che lo scagiona. Eppure, con l’inchiesta sulla morte della ragazza ancora aperta, i dubbi persistono: chi ha fornito quelle droghe e quali segreti si celano dietro questa vicenda? Non perdere i prossimi aggiornamenti su questa storia affascinante!

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Cronaca

Morte di Camilla Sanvoisin, fidanzato Giacomo Celluprica assolto per possesso di metadone.

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Morte di Camilla Sanvoisin, fidanzato Giacomo Celluprica assolto per possesso di metadone.

HaiMaiSentitoDiUnMisteroSulMetadoneCheCambiaTutto La storia shockante di Camilla Sanvoisin e del suo fidanzato assolto per possesso di stupefacenti sta facendo discutere tutti!

L’Assoluzione che Nessuno Si Aspettava

Il tribunale di Roma ha emesso una sentenza che ha stupito molti: i flaconi di metadone trovati nell’appartamento dove è morta la 25enne Camilla Sanvoisin non erano destinati allo spaccio. Giacomo Celluprica, il fidanzato accusato, è stato completamente assolto. Immagina la sorpresa quando i giudici hanno dichiarato che “il fatto non sussiste”, ribaltando le accuse basate sulla quantità di metadone rinvenuta.

La Scoperta Drammatica nella Casa della Tragedia

Alla Giustiniana, la polizia ha fatto irruzione dopo che lo stesso Celluprica ha chiamato i soccorsi all’alba del 13 febbraio. Camilla era già deceduta per overdose, e gli agenti hanno trovato dosi di metadone superiori a quelle prescritte. Arrestato per detenzione ai fini di spaccio, il 35enne è rimasto in libertà in attesa del processo, alimentando curiosità su cosa davvero fosse successo in quella casa.

Cosa Dicono le Prove e le Indagini

Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a tre anni, ma il tribunale ha deciso altrimenti. L’avvocato di Celluprica ha chiarito che le sostanze assunte da Camilla non provenivano da lui, come confermato da una consulenza tossicologica. Intanto, l’inchiesta sulla morte della giovane continua, con indagini in corso contro ignoti, lasciando aperti interrogativi che tengono tutti con il fiato sospeso.

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