Cronaca
La misteriosa scomparsa di un turista di 36 anni scatena la caccia al responsabile

TragediaSullaPrenestina #PirataDellaStrada Hai mai pensato a quanto possa essere pericolosa una semplice gita in monopattino? Scopri i dettagli di questo drammatico incidente a Roma che ha sconvolto una vacanza!
L’incidente fatale che ha interrotto una vacanza da sogno
Manuel Fernandez Muñoz, 36 anni, era partito dalla Spagna per una rilassante vacanza romana con il suo amico, più giovane di dieci anni e ora ricoverato all’ospedale San Giovanni. I due stavano sfrecciando verso il centro su un monopattino, ma la serata si è trasformata in un incubo: una Suzuki li ha travolti all’altezza del cavalcavia di Piazzale Labicano, sulla Prenestina. Il 36enne non ce l’ha fatta, decedendo sul colpo. E come se non bastasse, l’auto coinvolta è fuggita, tamponando poi una Citroen a Piazza di Porta Maggiore – per fortuna, senza altri feriti. Chissà cosa ha spinto l’autista a scappare senza un ripensamento?
La caccia al pirata della strada: un mistero che affascina
Grazie alle videocamere di sorveglianza, gli agenti del VI Gruppo della polizia locale hanno rapidamente ricostruito la scena, identificando la Suzuki responsabile. Le ricerche sono scattate immediatamente, e l’auto è stata trovata poche ore dopo a Prati, vicino a via Cola di Rienzo. Ma ecco il colpo di scena: a bordo non c’era nessuno! Ora, le verifiche sono in corso per risalire al proprietario, trattandosi di un veicolo privato e non noleggiato. Le persone a bordo della Citroen tamponata hanno provato a descrivere l’autista, ma i dettagli sono vaghi – solo l’ombra di una figura al volante che è sparita nel nulla. Potrebbe essere l’inizio di una caccia mozzafiato? Non perdere i prossimi aggiornamenti!Cronaca
Angela, l’ex modella clochard icona di Campo Marzio: la comunità si mobilita per un tributo inaspettato

LaMusaDimenticata Che fine ha fatto la bellissima Angela, musa degli artisti e ora simbolo di una comunità unita? #StorieIncredibili #RomaMisteriosa
La vita affascinante di Angela
Nel cuore di Roma, nel pittoresco rione di Campo Marzio, tutti conoscevano Angela, o “Mimmi”, come era affettuosamente chiamata. Negli anni Ottanta, era una visione mozzafiato: capelli biondissimi e un volto da angelo che incantava pittori e fotografi. Rino Barillari, un fotografo che l’ha immortalata, la descrive come una musa ispiratrice che ha lasciato un segno indelebile nell’arte locale. Ma cosa è successo dopo? La sua vita ha preso una svolta inaspettata, trasformandola in una figura iconica per le strade della città eterna.
Dal successo alla strada: un destino travagliato
Angela ha vissuto gli ultimi quarant’anni come senzatetto tra piazza Navona, via dei Portoghesi e via della Scrofa, dove chiedeva qualche euro per un pasto. Nonostante le difficoltà, rifiutava i vestiti per evitare attenzioni indesiderate e pericoli. La sua esistenza era un mondo parallelo, pieno di insidie e solitudine, dopo aver assaggiato la vita “normale”. Qualche giorno fa, a 60 anni, si è sentita male e i residenti hanno chiamato i soccorsi, ma purtroppo è deceduta all’ospedale San Carlo. La notizia ha scosso l’intero quartiere: una donna così carismatica meritava di più?L’iniziativa commovente del quartiere
Subito dopo la sua scomparsa, un residente di nome Roberto Farina ha deciso di organizzare un funerale dignitoso per Angela. “Mi ero affezionato a lei”, racconta, spiegando come ci fossero voluti anni per guadagnarsi la sua fiducia. Farina si è rivolto a Roberto Polidori, barbiere della storica sala da barba Genco in via dei Portoghesi, e insieme hanno lanciato una colletta. Ora, negozi come il Caffè Portoghesi, la macelleria di via D’Ascanio e la barberia Genco ospitano barattoli per le donazioni, con una foto di Angela e un messaggio che invita a rendere il suo ultimo saluto un momento di pace. “Era una brava donna, molto sfortunata”, dice Polidori, “e tutti la aiutavamo come potevamo”. Centinaia di persone stanno contribuendo, rendendo questa storia ancora più emozionante.
I numeri dietro una realtà nascosta
Durante il censimento del Comune di Roma realizzato con l’Istat nella “Notte della Solidarietà” del 20 aprile 2024, sono state contate 2.204 persone senza tetto: 1.018 in strada o in aree aperte, e le donne rappresentavano il 16,6% del totale. Tra loro c’era Angela, un volto che ora ispira riflessioni su quante storie simili si nascondano nelle nostre città. Chi altro come lei attende un gesto di umanità?
Cronaca
La sconvolgente realtà di una violenza sessuale collettiva

Svelati i dettagli scioccanti del caso che ha sconvolto Roma: un giovane condannato per stupro di Capodanno fa ricorso, ma cosa nasconde questa vicenda? #CasoCapodanno #GiustiziaRoma
Patrizio Ranieri è stato condannato a cinque anni e mezzo di reclusione per aver violentato due volte una 16enne di nome Bianca, durante una festa sfrenata a Primavalle nella notte di Capodanno 2021. Ma ora, tra ricorsi e testimonianze controverse, i dettagli emergono in modo inaspettato, lasciando tutti a chiedersi se la verità sia davvero quella emersa in tribunale.
L’ALTERAZIONE
Cosa succede quando alcol e droghe alterano la realtà? L’accusa originaria contro Ranieri includeva tre episodi di violenza sessuale, ma è stato assolto dal primo perché la vittima non era ancora sotto l’effetto di sostanze. Eppure, il ricorso del pubblico ministero Stefania Stefania ribalta la narrazione: secondo la ricostruzione basata su testimonianze, Bianca era già profondamente alterata fin dal suo arrivo alla festa intorno alle 19, con bevande alcoliche, cannabinoidi, cocaina e Rivotril che l’avrebbero resa incapace di dare un vero consenso. Un colpo di scena che fa riflettere: era davvero consenziente?IL GRUPPO
E se dietro una festa tra amici si celasse un episodio di gruppo? La sentenza ha trasformato l’accusa di stupro collettivo in un atto individuale per il secondo episodio, ma il pubblico ministero insiste che tutti i partecipanti, incluso Ranieri, fossero consapevoli della situazione. Testimonianze parlano di ragazzi che entravano uno alla volta in bagno, con la porta sorvegliata per mantenere il segreto. Dall’altra parte, la difesa di Ranieri sostiene che ci fu solo un rapporto consenziente e chiede l’assoluzione totale. Chi ha ragione in questa intricata storia di feste, segreti e ombre? Gli appelli in corso promettono di rivelare ancora di più.
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