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Cronaca

Sposi si tuffano nella Fontana di Trevi: Il permesso legale costa 3000 euro, mentre la multa è di 450 euro

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Sposi si tuffano nella Fontana di Trevi: Il permesso legale costa 3000 euro, mentre la multa è di 450 euro

AmoreRibelleARoma Ecco la storia incredibile di una coppia che ha trasformato un matrimonio semplice in un gesto romantico e controverso, ballando nella fontana più iconica della Città Eterna, e ora sfida le regole per amore!

Il Matrimonio Semplice e il Sogno Proibito

Simona Boccuti e Valentino Valentini hanno scelto una cerimonia modesta in un ufficio del Municipio IX, senza fronzoli né sfarzi. Ma il vero colpo di scena è arrivato dopo: spinti da un desiderio puro, i due novelli sposi hanno deciso di ballare proprio nella Fontana di Trevi, incuranti delle norme e finendo dritti in guai legali. Immaginate la scena: un momento di pura passione in uno dei luoghi più fotografati al mondo!

La Trasgressione e la Multa Sorpresa

Non si sono limitati a un semplice tuffo: hanno rivendicato il loro atto come un’esplosione d’amore, non come vandalismo. “Non siamo vandali, né ricconi che ignorano le regole”, hanno spiegato. Lavorano part-time nelle pulizie, ma per una volta hanno scelto di inseguire il loro sogno romantico. Purtroppo, questo ha attirato l’attenzione delle autorità: i vigili urbani li hanno multati con 450 euro per aver violato un’ordinanza del sindaco. Eppure, mentre pagavano, la folla applaudiva e filmava, trasformando la multa in un simbolo di ribellione!

Le Ragioni della Coppia e le Ingiustizie di Roma

Perché solo artisti e celebrità possono accedere a certi luoghi magici? Simona e Valentino si chiedono ad alta voce: “Se attori e cantanti lo fanno, perché i cittadini romani no? Non abbiamo causato danni, solo un po’ di romanticismo”. Avevano provato a seguire le regole, chiamando il servizio 060606 per organizzare foto professionali, ma il costo esorbitante – oltre 3.000 euro tramite un’azienda cinematografica – li ha scoraggiati. Così, hanno optato per la “follia d’amore”, pagando di tasca loro piuttosto che arrendersi alle barriere economiche.

Progetti Futuri e Domande Irrisolte

La coppia non si ferma qui e guarda avanti con un misto di ottimismo e provocazione. “Preferiamo una multa al Comune invece di arricchire società private”, dicono, sognando magari un anniversario al Colosseo. Ma perché le regole sono così rigide per i comuni mortali, mentre altri eventi – come sfide gladiatorie organizzate da aziende – passano inosservate? È una domanda che lascia tutti a riflettere su cosa significhi davvero inseguire l’amore in una città come Roma.

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Cronaca

Il conto dell’Imu arriva: da Federnuoto a De Rossi, i centri sportivi protestano.

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Il conto dell’Imu arriva: da Federnuoto a De Rossi, i centri sportivi protestano.

ShockingIMU: Roma reclama milioni alle società sportive, ma è solo l’inizio?

La Notifica Inattesa che Ha Fatto Tremare le Società Sportive

Immaginate di aprire una lettera dal Campidoglio e scoprire che dovete pagare milioni per tasse mai considerate. È esattamente ciò che è accaduto a 71 impianti sportivi comunali gestiti da società dilettantistiche. Recentemente, queste realtà hanno ricevuto una comunicazione ufficiale che avvia un procedimento per l’IMU e la TASI relativi agli anni 2019, 2020 e 2021, con un totale che sfiora i 10 milioni di euro. Non si tratta di cartelle esattoriali vere e proprie, ma di un passo preliminare che potrebbe sconvolgere il mondo dello sport romano.

Esempi Choc: Da De Rossi ai Giganti del Nuoto

Ma chi sono i colpiti da questa mossa sorprendente? Prendete l’OstiaMare, la società rilevata dall’ex campione Daniele De Rossi, che si è vista richiedere ben 60mila euro. Oppure la Romulea e il Savio, entrambe con richieste attorno agli 80mila euro, e la Spes Montesacro vicina ai 100mila. In alcuni casi, le cifre salgono a sei zeri! Anche la Federazione Italiana Nuoto, guidata da Paolo Barelli, ha ricevuto un invito per oltre un milione di euro, spingendola a chiedere chiarimenti sia al Comune che al ministero dell’Economia.

Le Prime Proteste: Un Consigliere Si Scaglia Contro la Manovra

E se l’IMU non fosse affatto dovuta? È quello che si chiede il presidente della Commissione Sport del Campidoglio, Ferdinando Bonessio, che ha inviato lettere ufficiali per contestare la legittimità di questa richiesta. In esse, sottolinea che gli impianti sportivi fanno parte del patrimonio pubblico e sono destinati a usi sociali, non commerciali. Citando lo Statuto comunale, un regolamento del 2023 e varie sentenze, Bonessio argomenta che l’IMU non dovrebbe applicarsi a chi gestisce un servizio pubblico. Inoltre, punta il dito su un problema di accatastamento: spesso sono stati proprio i concessionari a coprire i costi, eppure solo loro vengono coinvolti.

La Risposta del Comune: Un Labirinto di Regole e Possibili Sconti

Ma il Comune non si arrende e ribatte con fermezza. Secondo loro, l’IMU è dovuta perché i gestori esercitano un controllo reale sui beni, basandosi su sentenze consolidate della Cassazione e della Corte tributaria del Lazio. L’esenzione è possibile, ma solo se i concessionari presentano una dichiarazione IMU e prove che le attività non sono commerciali. In mancanza di questi documenti, l’importo è calcolato sulla rendita catastale e potrebbe essere ridotto o azzerato durante il contraddittorio. Per facilitare tutto, è stato aperto uno sportello dedicato, con 60 giorni per rispondere.

Timori Crescenti: Rischio Default e Ricorsi a Raffica

E ora, cosa succederà? Nel mondo dello sport dilettantistico romano, le preoccupazioni stanno montando. Queste richieste retroattive, mai calcolate nei bilanci, potrebbero mandare in tilt le finanze delle società, scatenando ondate di ricorsi e persino la tentazione di restituire le chiavi degli impianti al Comune. È una bomba a orologeria che potrebbe cambiare per sempre lo sport nella Capitale?

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Arrestato 21enne napoletano per estorsione

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Arrestato 21enne napoletano per estorsione

Cronaca Roma – Finti carabinieri si fanno consegnare soldi e gioielli da un’anziana.

Le truffe ai danni degli anziani sono purtroppo sempre più frequenti e, troppo spesso, anche dannose. Ieri, 20 maggio, un giovane truffatore di 21 anni è riuscito a sfruttare la paura di un’anziana per farsi consegnare denaro e gioielli. Ma, per fortuna, questa volta qualcosa è andato storto.

La donna, 81 anni, si trovava a casa da sola quando ha ricevuto una telefonata che l’ha messa in allarme. Una voce maschile, che si presentava come un carabiniere, le ha detto che la sua nipote era stata coinvolta in un incidente stradale e che, per evitarle l’arresto, doveva consegnare subito del denaro e dei gioielli. Spaventata, e convinta di dover salvare la nipote, la donna ha raccolto 1300 euro in contante e diversi gioielli, e li ha messi in una busta pronta per essere ritirata.

Il giovane truffatore si è presentato a casa della vittima poco dopo, ma stavolta la truffa non è andata come previsto: i Carabinieri della Compagnia di Trastevere, che erano già in zona per altri controlli, hanno notato il ragazzo mentre si muoveva in modo sospetto. Così sono intervenuti e lo hanno arrestato prima che riuscisse a fuggire. Il giovane, un 21enne di Napoli con precedenti penali, è stato accusato di estorsione aggravata.

Questa truffa è un esempio di come i truffatori sfruttino le emozioni delle persone, in particolare degli anziani, per ottenere quello che vogliono. La paura di un incidente, di un arresto o di un danno a un familiare è un terreno fertile per chi vuole ingannare.

Questa vicenda, seppur conclusa con l’arresto del truffatore, ci invita a riflettere sulla fragilità di chi, nell’età avanzata, può essere più facilmente preda di chi approfitta delle sue paure e insicurezze.

Le truffe ai danni degli anziani non sono solo un crimine economico, ma un abuso della fiducia, una violazione del senso di sicurezza che ogni persona dovrebbe poter vivere, indipendentemente dall’età. È fondamentale che la comunità si stringa intorno ai più vulnerabili, creando una rete di protezione che vada oltre la semplice informazione.

Ogni piccolo successo, come questo arresto, è un passo in avanti per fermare questa triste piaga.

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