LadriSerialiDiAbitiUsati Hai mai immaginato un inseguimento mozzafiato per rubare vecchi vestiti da un contenitore? A Artena, due donne hanno stupito tutti con una fuga rocambolesca!

L’allerta misteriosa della Polizia Locale

In una tranquilla cittadina della provincia di Roma, gli agenti della Polizia Locale, guidati dal comandante William Chiarelli, avevano ricevuto segnalazioni inquietanti. Furti con danneggiamento ai contenitori per abiti usati stavano diventando un vero rompicapo, spingendo le forze dell’ordine a organizzare servizi mirati per svelare il mistero.

L’inseguimento che ha lasciato tutti senza fiato

Improvvisamente, nel bel mezzo del pomeriggio, le due sospette sono state avvistate mentre armeggiavano con i contenitori, cercando di arraffare pantaloni, maglioni, borse e scarpe. Non appena notate, hanno tentato una fuga spericolata a piedi nel centro cittadino, trasformando una giornata qualunque in un thriller in piena regola. Gli agenti non si sono arresi e, dopo un breve inseguimento, le hanno bloccate e identificate sul posto.

Le identità delle audaci ladre

Si tratta di due donne di origini rumene, provenienti da un campo rom a Roma, di 45 e 50 anni, con un passato segnato da precedenti penali per furti. Portate al Comando della Polizia Locale, sono state denunciate presso la Procura della Repubblica di Velletri per furto in concorso e danneggiamento. E indovina un po’? Sono state subito allontanate dal territorio di Artena, lasciando tutti a chiedersi cosa succederà dopo!

MisteroARoma Hai mai pensato a cosa succede quando un giovane arriva in una città straniera in cerca di sogni, ma finisce in una tragica solitudine? Scopri la storia commovente di Abdul Aziz Al Hussein, il 19enne somalo morto senza lasciare traccia.

Un Giovane Solo nel Cuore della Capitale

Abdul Aziz Al Hussein, un ragazzo di appena 19 anni dalla Somalia, era arrivato in Italia sperando in un futuro migliore. Invece, ha trovato solo le strade desolate di Roma, dove la sua vita è stata spezzata all’improvviso. Travolto da una moto su via Prenestina, all’altezza di largo Preneste, mentre attraversava di notte, è morto sul colpo. I soccorritori del 118 non hanno potuto fare nulla: era l’una di notte tra il 17 e il 18 maggio, e nessuno sapeva della sua esistenza.

L’Identificazione e il Silenzio Assoluto

Senza documenti, senza un telefono in tasca, Abdul Aziz è stato identificato solo grazie alle impronte digitali dai vigili del V gruppo della polizia locale. Il suo nome, registrato al momento dell’ingresso in Italia, non era legato a parenti o amici. Viveva come un clochard nella stessa zona dell’incidente, ma nessuno si è presentato per reclamare il suo corpo. “Nessuno ha detto: lo conoscevo, era un mio amico”, raccontano gli investigatori, lasciando un alone di mistero su questa vita solitaria e dimenticata.

La Realtà Cruda delle Strade Romane

Le indagini continuano, con contatti all’ambasciata somala per rintracciare una famiglia lontana, forse una madre o un fratello, a cui dare la notizia. Abdul Aziz era uno dei tanti che arrivano in Italia per sfuggire alla fame e alla guerra, ma la capitale si è rivelata un luogo pericoloso. È la 46ª vittima della strada a Roma e provincia dall’inizio dell’anno, e la maggior parte, come lui, erano pedoni travolti dall’incuria e dalla velocità. Una storia che fa riflettere su quante vite vengano spezzate nell’ombra.