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Cronaca

Assolti tre ambientalisti per lo sfregio alla Barcaccia: cosa ha motivato i giudici?

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Assolti tre ambientalisti per lo sfregio alla Barcaccia: cosa ha motivato i giudici?

Hai mai immaginato che tingere una fontana storica potesse portare a un’assoluzione scioccante? #Barcaccia #UltimaGenerazione #Roma

La Protesta Che Ha Sconvolto la Capitale

Tre audaci ambientalisti hanno osato sfidare uno dei simboli più iconici di Roma, la Barcaccia in piazza di Spagna, tingendola di nero con carbone vegetale diluito in acqua. L’azione, avvenuta in una giornata affollata di turisti, ha lasciato tutti senza parole e ha richiesto al Comune di Roma una spesa di circa quattromila euro per ripulire il monumento, opera dei maestri Bernini. Eppure, nonostante le accuse di danneggiamento e le reazioni furiose della comunità locale, i tre – Stefano Pompili, 55enne romano, Chloè Bertini, 27enne romana, e Bruno Cappelli, 31enne della provincia di Bari – sono stati dichiarati non punibili dal tribunale per la “tenuità del fatto”.

I Dettagli della Dimostrazione Inaspettata

L’episodio risale alla tarda mattinata del 1° aprile 2023, quando i tre attivisti sono entrati nella fontana, un capolavoro del 1629 situato ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti. Mentre i turisti assistevano increduli, uno srotolava uno striscione contro i combustibili fossili e gli altri due versavano il liquido nero. La scena è stata interrotta dai vigili urbani, che hanno allontanato i manifestanti e li hanno consegnati ai carabinieri. In un lampo, tecnici della Sovrintendenza, di Acea e del personale Ama sono intervenuti per fermare l’erogazione dell’acqua, svuotare e pulire la fontana, evitando potenziali danni al materiale poroso come il travertino.

La protesta ha scatenato un’onda di indignazione, richiamando alla mente l’incidente del 2015 con gli ultrà olandesi. Il sindaco Roberto Gualtieri ha condannato l’atto come contraddittorio con la difesa dell’ambiente, mentre l’assessore alla Cultura Miguel Gotor l’ha definito un gesto da “ecoidioti”. Commercianti e residenti del centro storico si sono uniti al coro, accusando i tre di vandalismo e sottolineando l’importanza di proteggere le opere d’arte.

Il Processo Che Ha Sorpreso Tutti

In aula, una delle imputate ha spiegato che l’obiettivo era attirare l’attenzione sulla crisi climatica e sulla siccità imminente, assicurando che il carbone vegetale usato fosse in una concentrazione sicura, persino inferiore a quella degli alimenti. Un consulente della difesa ha confermato che la sostanza non avrebbe causato danni permanenti e sarebbe stata facilmente rimovibile. Ma il pubblico ministero non era d’accordo, evidenziando il costo economico per il Comune e il rischio per il monumento, chiedendo una condanna a quattro mesi.

Alla fine, il giudice ha optato per l’assoluzione, difesi dall’avvocato Arturo Salerni, decretando la “lieve entità” dell’azione. Una decisione che fa riflettere su come l’attivismo ambientale stia sfidando i confini della legge e dell’arte.

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Cronaca

Sit-in al Policlinico Umberto I: Richiesta per la riapertura del centro antiviolenza da parte della Regione, senza ulteriori ritardi.

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MisteroInRegione Scopri lo scandalo che sta scuotendo la politica laziale: una convenzione scaduta nasconde segreti da rivelare?

L’interrogazione che fa discutere

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Cronaca

Truffava anziani con la falsa identità di nipote, arrestata a Napoli: sottratti oltre 200mila euro.

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TruffaDelFintoNipote: Scoperto il colpo da 200mila euro che ha terrorizzato anziani a Roma!

La Banda Sgominate dai Carabinieri

I carabinieri di Porta Portese hanno messo fine a una truffa audace, arrestando una donna di 39 anni proveniente da Secondigliano, Napoli. Questa “emissaria” della banda ha derubato sette anziani over 90, convincendoli con storie strappalacrime e portandosi via più di 200mila euro in contanti, gioielli e oggetti di valore. Immaginate la sorpresa di questi pensionati, soli in casa, di fronte a una visitatrice che si finge un’amica del nipote in difficoltà!

Come Agiva l’Organizzazione Criminale

Questa banda non era improvvisata, ma ben strutturata, con ruoli precisi tra emissari e telefonisti. Originaria di Secondigliano, la donna ha colpito quartieri romani come Porta Portese e San Paolo tra gennaio e maggio 2023. I truffatori sapevano esattamente come manipolare le vittime, sfruttando la loro vulnerabilità per estorcere beni preziosi. Potreste chiedervi: come fai a cadere in una trappola del genere?

Le Indagini che Hanno Smascherato la Rete

Le forze dell’ordine della stazione di Porta Portese, coordinate dalla procura di Roma, hanno avviato le indagini a gennaio 2023 dopo la denuncia di una vittima. Analizzando dati di traffico telefonico, immagini da telecamere di sorveglianza e descrizioni fornite dagli anziani, i carabinieri sono arrivati alla donna. Ora, dovrà rispondere di truffa aggravata, circonvenzione di incapace e furto in abitazione: un’inchiesta che rivela i dettagli oscuri di un’operazione criminale ben oliata.

Il Metodo Collaudato per Ingannare le Vittime

Immaginate una chiamata improvvisa: un “telefonista” avverte che un nipote è in guai seri, bloccato per debiti o un arresto, e serve denaro urgente. Le vittime, tra gli 85 e i 96 anni, venivano convinte a consegnare soldi o gioielli senza bonifici, affidandoli a un “messaggero” di fiducia. Ecco comparire la 39enne da Napoli, che viaggiava apposta per riscuotere e sparire, lasciando gli anziani senza nulla. Un trucco semplice, ma incredibilmente efficace – e ora esposto al pubblico!

Gli Ultimi Sviluppi dell’Operazione

La rete criminale è quasi distrutta: a ottobre 2024, un telefonista di 55 anni, anch’esso di Napoli, è stato arrestato per aver accompagnato la donna in almeno un colpo, come quello contro una 96enne nel quartiere di San Paolo. Scopri quanto è sottile la linea tra una chiamata innocua e un furto da capogiro!

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