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Cronaca

La preside del liceo Montessori di Roma denuncia il mobbing dei docenti per il suo sostegno al governo

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La preside del liceo Montessori di Roma denuncia il mobbing dei docenti per il suo sostegno al governo

ScandaloNellaScuola Che succede quando una preside sostiene il ministro e i docenti si ribellano? Ecco la storia che sta infiammando Roma! 😲

Il Conflitto Esplosivo

All’interno del liceo Montessori di Roma, la preside Anna Maria De Luca sta affrontando una vera e propria tempesta. Da quando ha espresso il suo sostegno alle politiche del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, racconta di aver subito aggressioni verbali, insulti e persino mobbing da parte di alcuni docenti. “Ho detto apertamente di essere d’accordo con le riforme, e da quel momento è partito un ostruzionismo totale”, spiega la dirigente, che da settembre guida l’istituto nel quartiere Trieste-Salario. Secondo De Luca, i professori stanno boicottando ogni iniziativa legata al ministero, creando un clima di tensione insostenibile. Ma lei non si arrende: “Vado avanti, non lascerò la scuola”.

La Scia di Eventi Controversa

Tutto è iniziato nell’autunno del 2024, con una lettera firmata da alcuni docenti in sostegno dello scrittore e professore Christian Raimo, sanzionato disciplinarmente. Tra i firmatari, 29 erano proprio del Montessori, ma De Luca accusa che alcuni nomi siano stati aggiunti senza consenso, specialmente da parte di iscritti al sindacato Cgil. “Hanno strumentalizzato i colleghi per battaglie politiche”, denuncia la preside, che ha risposto con una propria lettera per chiarire la situazione. Da lì, le cose sono degenerate: le sue proposte al collegio dei docenti vengono sistematicamente bocciate per motivi ideologici. Pensate, hanno persino bloccato la partecipazione degli studenti a un convegno sul bullismo in Parlamento e contestato una gita sull’Amerigo Vespucci, che alla fine è stata organizzata lo stesso. “Trasmettere un messaggio di auguri dal ministro? Per loro è un affronto!”, aggiunge De Luca, che si definisce non di destra ma vittima di etichette sbagliate, con attacchi perfino sessisti. Ha persino proposto di registrare le sedute per dimostrare tutto, ma è stata respinta.

Le Reazioni dal Mondo Sindacale

La preside ha cercato di coinvolgere la Flc Cgil, il sindacato del settore scuola, scrivendo una segnalazione, ma non ha ricevuto risposte. Ammette però che il sindacato potrebbe non conoscere tutti i dettagli, limitandosi a dinamiche interne. Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cgil, preferisce non commentare senza prima parlare con i rappresentanti della scuola. “Non è corretto mettere in piazza gli iscritti”, ha detto, negando di aver ricevuto la mail della De Luca. Chissà se emergeranno altri retroscena da questa lotta interna!

L’Eco in Parlamento

La vicenda ha già raggiunto i palchi politici, attirando l’attenzione di Paola Frassinetti, sottosegretaria del ministero dell’Istruzione. “Se le denunce della preside sono vere, è gravissimo”, ha commentato, sottolineando l’importanza della pluralità delle idee a scuola. Frassinetti ricorda un altro caso a Roma, dove il senatore Roberto Menia è stato contestato durante un convegno sulle foibe. “Dobbiamo lasciarci alle spalle periodi di sopraffazione: le scuole dovrebbero essere esempi di libertà d’espressione”, ha aggiunto, alimentando il dibattito su cosa significhi davvero la democrazia in aula. Restate sintonizzati, perché questa storia potrebbe riservare altre sorprese!

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Cronaca

L’enigma dell’assenza di segni di violenza

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L’enigma dell’assenza di segni di violenza

Svelato il mistero del duplice omicidio a Roma: chi ha ucciso la madre e la figlia scomparse nel parco? #MisteroARoma #DupliceOmicidio #GialloCaputMundi

Le Vittime Sconosciute

Immaginate una scena da thriller: nel cuore di Villa Pamphilj, uno dei parchi più suggestivi di Roma, due corpi nudi sono stati scoperti a poca distanza l’uno dall’altro, scatenando un’indagine che tiene tutti con il fiato sospeso. Si tratta di una bimba tra i 6 e i 12 mesi e una donna di circa 40 anni, forse madre e figlia provenienti dall’Est Europa. Gli investigatori stanno correndo contro il tempo per svelare le loro identità, con indizi che fanno ipotizzare una tragica fine per intossicazione o avvelenamento. Ma cosa nasconde davvero questa storia?

L’autopsia ha rivelato un colpo di scena: nessuna lesione evidente sui corpi, eppure i test tossicologici potrebbero portare a scoperte mozzafiato. I prelievi del DNA sono già stati effettuati, e i risultati potrebbero arrivare entro 48 ore. È come un puzzle che si compone pezzo per pezzo – e voi non vorrete perdervi il prossimo tassello!

L’Identità

Chi erano queste due anime perse? Le impronte digitali della donna non corrispondono a nessun database, alimentando le teorie più intriganti. Testimoni locali giurano di aver visto una coppia con una bambina piccola accampata nel parco, non molto tempo fa. “Piangeva sempre”, racconta un abitante, indicando un uomo alto e con il pizzetto, forse romeno, che potrebbe essere fuggito nel nulla. Potrebbe essere l’assassino che si nasconde tra le ombre?

Le indagini suggeriscono che le vittime vivevano proprio lì, tra gli oleandri, trasformando il parco in una scena del crimine. Immaginate: giorni di pioggia, un rifugio improvvisato e misteriosi movimenti notturni. Gli inquirenti stanno setacciando ogni indizio per scoprire se l’uomo avvistato è la chiave di tutto questo enigma.

La Scoperta

La tensione è palpabile: la bimba è stata trovata per prima, riversa tra i rovi, con lividi che fanno rabbrividire. Solo due ore dopo, il corpo della donna – già in decomposizione da circa 48 ore – è emerso a 150 metri di distanza. Prelievi per escludere violenze sessuali e abiti misteriosi trovati nelle vicinanze aggiungono un twist da brividi a questa caccia al colpevole.

Gli investigatori hanno perlustrato le serre abbandonate del parco, alla ricerca di ulteriori clue. Niente segni di trascinamento, ma le ipotesi sono infinite: omicidi avvenuti altrove e corpi nascosti qui? Nessuna pista è esclusa, e ogni dettaglio potrebbe essere la svolta che state aspettando!

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Il mistero di Villa Pamphili: la svolta dei testimoni e la figura con la bimba nei viali

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Il mistero di Villa Pamphili: la svolta dei testimoni e la figura con la bimba nei viali

MisteroMacabroARoma: Immagina un enigma mortale che sta tenendo in ansia l’intera città, con investigatori che corrono contro il tempo per svelare i segreti di una madre e della sua bimba scomparse nel verde di Villa Pamphilj!

Il Ritrovamento Che Ha Congelato la Città

Un vero rompicapo si sta dipanando ora dopo ora a Villa Pamphilj, dove il ritrovamento di un cadavere di donna e della sua presunta figlioletta di meno di un anno ha trasformato i visitatori abituali in detective improvvisati. La gente del posto brulica di teorie: si parla di una madre e figlia dell’Est Europa, forse romene, viste accamparsi vicino a una fila di oleandri, proprio dove è stato scoperto il corpo. Quel luogo, a pochi passi da un’area tristemente nota come “la latrina”, è un nascondiglio improvvisato per chi vive ai margini. Intanto, le comunità sudamericane che di solito si riuniscono lì per i picnic si sono spostate dall’altra parte di via Leone XIII, lasciando solo domande sospese nell’aria.

Testimonianze Che Fanno Rabbrividire

I racconti dei testimoni stanno alimentando l’inquietudine: ragazzini che festeggiavano la fine della scuola hanno descritto un uomo agitato, che si aggirava con un bambino in braccio sul viale dei pini, come se fosse fuori di sé. Altri giurano di aver visto una giovane donna tra i 30 e i 40 anni, con una bambina bionda dalla pelle candida, accompagnata da un uomo magro con il pizzetto. Un romeno di nome Giovanni è stato ancora più preciso: “Erano accampati vicino agli oleandri, e la bambina piangeva sempre”. Ma cosa nasconde questo quadro misterioso? Gli investigatori stanno setacciando ogni indizio, compresi i risultati dell’autopsia che non ha rivelato lesioni evidenti e impronte assenti nei database.

LE SERRE E I TOSSICODIPENDENTI

Al centro di tutto, le serre abbandonate di Villa Pamphilj emergono come un possibile rifugio oscuro, con vetri infranti e rovi che coprono l’ingresso. Un tempo frequentate da sbandati e tossicodipendenti, ora sono praticamente inaccessibili, ma potrebbero nascondere chiavi cruciali per il caso. Gli abitanti parlano di “fantasmi” che appaiono con l’arrivo della primavera: gente senza fissa dimora, macedoni, ucraini e romeni che dormono sotto gli alberi o si rifugiano in dormitori vicini. “Spuntano come funghi dalle radure”, racconta un locale, sottolineando il degrado e la necessità di più telecamere e sorveglianza. Chissà quali segreti si celano in questi angoli dimenticati?

Gli agenti della Squadra mobile hanno setacciato il parco per ore, interrogando chiunque: famiglie in picnic, runner e persino il personale della Caritas. Ogni testimonianza potrebbe essere la svolta, ma per ora, questi “fantasmi” rimangono senza nome, lasciando la città a chiedersi: chi erano davvero queste vittime e cosa è successo in quel verde paradiso?

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