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”La verità che nessuno vuole accettare”: in carcere esce il libro di Gabriele Bianchi sull’omicidio di Willy Monteiro Duarte

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”La verità che nessuno vuole accettare”: in carcere esce il libro di Gabriele Bianchi sull’omicidio di Willy Monteiro Duarte

Dal carcere di Rebibbia arriva una pubblicazione che riapre ferite ancora vive nell’opinione pubblica: Gabriele Bianchi, uno dei protagonisti del brutale pestaggio che nel settembre del 2020 costò la vita a Willy Monteiro Duarte, ha scritto un libro in cui si proclama innocente e vittima di un sistema che, a suo dire, lo avrebbe condannato prima ancora del verdetto giudiziario.

Il volume, intitolato “La verità che nessuno vuole accettare”, è stato scritto nella cella in cui il 30enne di Alatri sta scontando una condanna definitiva a 28 anni di carcere. Nelle pagine del libro, Bianchi si dice bersaglio di un “processo mediatico già scritto” e sostiene che pochi attimi possono distruggere una vita, portando anche chi è innocente “all’inferno, senza aver peccato”.

La notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, Willy Monteiro Duarte fu picchiato a morte a Colleferro mentre tentava di difendere un amico da un’aggressione. La giustizia ha stabilito, in maniera definitiva, le responsabilità dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, con il primo condannato all’ergastolo e il secondo, appunto, a 28 anni. I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Roma hanno accolto parzialmente le richieste della Cassazione, riconoscendo le attenuanti a Gabriele ma rivedendo la pena in aumento rispetto al precedente appello, che gliene aveva inflitti 24. Oltre a loro, sono stati condannati anche Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, ritenuti complici nel delitto, rispettivamente a 23 e 21 anni di reclusione.

Nel libro, Bianchi ripercorre la sua versione dei fatti e prova a restituire un’immagine diversa di sé: “Non sono un mostro, non ho ucciso nessuno”, ribadisce con fermezza. Parla della sua vita sconvolta, di affetti perduti e sogni infranti, ma anche del conforto ritrovato nello sguardo del figlio durante i colloqui in carcere come simbolo, per lui, di un desiderio di rinascita.

Tuttavia, il racconto autobiografico si scontra con una realtà giudiziaria ben diversa: oltre alle condanne, entrambi i fratelli sono stati protagonisti di episodi controversi in carcere: Gabriele, stando a una testimonianza interna, avrebbe ostentato atteggiamenti di prepotenza affermando “Io sono il re, voi gli schiavi”. Marco, invece, risulta coinvolto in un’indagine che lo vede tra i detenuti sorpresi a usare illegalmente telefoni cellulari nella struttura di Pescara.

La pubblicazione del libro solleva interrogativi sul diritto di esprimersi anche da parte di chi è stato riconosciuto colpevole in via definitiva per reati gravissimi. È giusto dare voce a chi si professa innocente, pur avendo ricevuto una condanna severa da parte della giustizia? Oppure si rischia di legittimare una narrazione che può ferire ulteriormente i familiari della vittima e confondere l’opinione pubblica?

Quello che è certo è che, a quasi cinque anni dall’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il dolore per una morte assurda e ingiusta è ancora molto presente nella coscienza collettiva, e mentre Gabriele Bianchi tenta di riscrivere la sua verità, resta scolpita nella memoria una realtà ben più concreta: quella di un ragazzo generoso che ha perso la vita nel tentativo di difendere un amico e di una comunità intera che continua a chiedere giustizia e rispetto.

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Francis Ford Coppola, cuori agitati a Hollywood: fibrillazione prima dell’intervento

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Francis Ford Coppola, cuori agitati a Hollywood: fibrillazione prima dell’intervento

#FrancisFordCoppola sbarca a Roma per un intervento: il celebre regista sotto i riflettori della capitale. Scopri di più! 🎬🇮🇹 #Cinema

Francis Ford Coppola, il leggendario regista, è arrivato nella Città Eterna questa mattina, attirando l’attenzione dei media. Secondo La Repubblica, il suo viaggio non è legato a nuovi progetti cinematografici, ma a un’importante questione di salute. Coppola è stato ricoverato con diagnosi di fibrillazione atriale, una condizione che ha reso necessario un attento monitoraggio medico.

L’intervento, programmato da tempo, segna un momento delicato per l’iconico cineasta, la cui carriera ha ispirato generazioni. Le notizie della sua presenza a Roma hanno rapidamente fatto il giro del mondo, con fan e critici che augurano il meglio al regista di capolavori come “Il padrino”.

Mentre il suo arrivo ha sollevato curiosità e domande, le informazioni restano centellinate. I dettagli sull’intervento sono gestiti con discrezione, come previsto dallo stile riservato di Coppola. Tuttavia, il suo spirito resiliente e il contributo inestimabile al cinema mondiale non fanno che accrescere l’interesse e il rispetto per un personaggio che continua a influenzare l’arte cinematografica da decenni.

Restiamo in attesa di ulteriori aggiornamenti su questa vicenda che mescola salute e celebrità, con la speranza di una pronta guarigione per Coppola. Nel frattempo, Roma e il mondo del cinema osservano da vicino.

Fonte Verificata

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Scavi della Metro C: archeologia in corsa a Piazza Venezia, tesori riemersi prima dei treni

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Scavi della Metro C: archeologia in corsa a Piazza Venezia, tesori riemersi prima dei treni

Scoperte archeologiche emergono dai sotterranei di Roma: la nuova stazione Metro C si trasforma in un viaggio nel tempo. #RomeUnderground #Archeologia

Gli scavi per la nuova stazione-museo della Metro C a Piazza Venezia stanno rivelando più di quanto i romani si aspettassero. “Straordinaria stratigrafia” è il termine usato dalla Sovrintendenza per descrivere i ritrovamenti che stanno arricchendo la conoscenza storica della città eterna.

Le operazioni sotterranee, iniziate con l’obiettivo di migliorare i trasporti pubblici, si sono trasformate in una scoperta archeologica di rilevanza storica. I resti emergenti contribuiscono a ridisegnare il panorama del passato di Roma, fornendo dettagli inediti su come la città si è evoluta nel corso dei secoli.

La posizione strategica del cantiere, situato nel cuore pulsante della capitale, accentua l’importanza di queste scoperte. I ritrovamenti riflettono una “narrazione continua” del sito, offrendo nuovi indizi su insediamenti, strutture e manufatti che coprono diverse ere storiche.

Queste scoperte non solo arricchiscono il patrimonio culturale di Roma, ma forniscono anche materiale prezioso per la ricerca e l’educazione futura. Gli archeologi sottolineano il valore inestimabile di tali ritrovamenti, visti come una finestra aperta sul passato. L’evoluzione della piazza assume così una nuova dimensione, un dialogo tra il passato e il presente.

La trasformazione della Metro C in una stazione-museo non solo promette di migliorare l’accesso urbano ma offre anche ai cittadini e ai turisti l’opportunità di sperimentare un viaggio attraverso la storia mentre si spostano nella città.

Fonte Verificata

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