Cronaca
Michel Barbet, l’ex sindaco del paesino di Guidonia Montecelio, perde la vita in un incidente.

TragediaSullaStrada Che fine drammatica per un ex sindaco: un violento scontro frontale sconvolge Roma! #RomaInLutto #IncidenteFatale
L’incidente che ha scioccato l’intera città
Immaginatevi una tranquilla strada al confine tra Roma e Tivoli trasformata in un luogo di tragedia: Michel Barbet, l’ex sindaco di Guidonia, ha perso la vita in un violento scontro frontale. Questo 67enne, eletto con il Movimento 5 Stelle tra il 2017 e il 2022, era alla guida della sua moto BMW quando si è scontrato con una Ford Fiesta condotta da un uomo di 82 anni diretto verso Roma. Lo schianto è stato così devastante che Barbet è morto sul colpo, lasciando tutti a chiedersi come un tragico istante possa cambiare tutto. L’anziano conducente, invece, è stato trasportato d’urgenza in elicottero al Policlinico Umberto I, dove lotta per la vita.
Le reazioni che rivelano un’amicizia indissolubile
Non mancano le parole cariche di emozione da chi conosceva Barbet: il Movimento 5 Stelle di Guidonia ha annunciato la sua scomparsa con un tributo toccante, descrivendolo come “un vulcano di energia”, un amico e un fratello su cui tutti potevano contare. Ma c’è di più – persino il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, ha espresso un dolore profondo, ricordando Barbet come un amministratore pubblico esemplario. “Se ne va una persona per bene che ha lottato per la sua città”, ha dichiarato, rievocando momenti di vera amicizia, come la battaglia comune contro la Asl che aveva unito i sindaci del territorio. Chissà quali storie nascoste emergono ora da questa perdita inaspettata?Cronaca
Problemi sulla Metromare domenica: ramo cade sui binari, linea interrotta tra Acilia e Colombo

Hai mai visto un ramo rovinare l’intera giornata al mare? #MetromareInCrisi #RomaOstiaCaos
Un Ramo Misterioso Blocca la Linea Ferroviaria
Immaginate di partire per una giornata di relax sulle spiagge di Ostia, ma improvvisamente tutto si ferma! È successo proprio oggi, domenica 15 giugno, quando un enorme ramo è crollato sui binari della Metromare, interrompendo completamente il servizio tra la stazione di Acilia e il capolinea Cristoforo Colombo. Turisti e romani si sono trovati bloccati, con binari invasi e domande senza risposta: era solo un ramo malato o c’è di più dietro?
Disagi Infiniti per Migliaia di Pendolari
Non crederete ai vostri occhi: migliaia di persone, cariche di ombrelloni e bambini, si sono accumulate alla stazione di Acilia fin dalle 10 del mattino, in attesa che i tecnici liberassero i binari. I lavori in corso da oltre un anno per riparare l’asfalto danneggiato dalle radici dei pini non hanno aiutato, aggravando il caos. Ritardi enormi e tensioni tra i passeggeri hanno fatto sì che molti rinunciassero al mare, tornando a casa delusi.Bus Sostitutivi: La Soluzione che Non Basta?
Ma c’è dell’altro: le aziende Cotral e Astral hanno lanciato un servizio di navette per sostituire i treni, aggiungendosi ai bus regolari come l’04. Eppure, con corse limitate di domenica e un sole cocente, le code erano infinite e non tutti ce l’hanno fatta. Storie di famiglie bloccate e momenti di stress si sono diffuse online, lasciando tutti a chiedersi: quanto durerà questo incubo?
Attualità
La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza

Nella notte tra l’1 e il 2 giugno, intorno alle 2:30, un gruppo di barcaioli dell’isola di Ponza è stato oggetto di minacce per un semplice gesto di solidarietà: aver esposto la bandiera della Palestina sulle loro imbarcazioni come simbolo di sostegno ad una popolazione in una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo. Dopo aver infastidito il guardiano del porto, gli autori dell’intimidazione hanno strappato e rimosso con la forza la bandiera palestinese.
È un episodio che va oltre il fatto in sé, perchè tocca il nervo scoperto di un’Italia che troppo spesso confonde la solidarietà con la provocazione e che si mostra incapace di accettare gesti di umanità se non allineati con un certo sentire politico.
Esporre la bandiera della Palestina, in questo contesto, non equivale a prendere parte a un conflitto, perchè è un’affermazione di empatia per le vittime civili, per i bambini sotto le bombe, per le famiglie distrutte da decenni di violenza. Non significa negare il dolore degli israeliani, né tantomeno giustificare il terrorismo, ma riconoscere la sofferenza di un popolo dimenticato e condannato.
Ponza, isola aperta al mondo, costruita nei secoli sull’accoglienza e sul passaggio di genti diverse, non merita che certi gesti vengano accolti con violenza. Il gesto di quei barcaioli va rispettato, anche da chi non lo condivide, perché la democrazia è proprio questo: il diritto di manifestare un pensiero pacifico, anche scomodo, senza temere ritorsioni.
Chi ha strappato quella bandiera ha voluto togliere voce a una parte della coscienza collettiva, ma non potrà strappare il senso più profondo della solidarietà umana.
In un tempo in cui il silenzio complice è la norma, chi ha il coraggio di esporsi, anche solo con un simbolo, merita rispetto, non intimidazioni.
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