Scopri i segreti di un ambulatorio fantasma: chirurgia estetica a prezzi stracciati e una morte misteriosa! #ChirurgiaPericolosa #EnigmaMedico

L’ambulatorio senza regole

In un appartamento a Torrevecchia, il chirurgo estetico peruviano Jose Lizarraga Picciotti gestiva operazioni ai limiti del legale, senza alcun defibrillatore o dispositivi salvavita essenziali. Manca persino traccia delle cartelle cliniche dei pazienti, mentre lo studio è finito sotto sequestro dopo la tragica scomparsa di Ana Sergia Alcivar Chenche, una donna ecuadoriana di 46 anni. Morta in ospedale al policlinico Umberto I, è stata vittima di un intervento che nasconde forse più rischi di quanto sembri.

Autorizzazione scaduta da anni

Ma cosa rende questa storia ancora più inquietante? Lo studio operava senza autorizzazione da ben 13 anni, con l’ultima validità ferma al 2007. Eppure, Lizarraga continuava imperterrito, attirando clienti con promozioni su social network che promettevano miracoli estetici a prezzi da urlo. “La nostra passione è farti tornare indietro nel tempo”, vantava il medico, che tra un’operazione e l’altra dirigeva persino ristoranti peruviani, come uno in via Pietro Maffi in procinto di riaprire.

Un passato pieno di ombre

E se ci fosse di più dietro questo chirurgo? Lizarraga non è nuovo a guai con la legge: nel 2013 fu condannato per lesioni dopo una denuncia, anche se l’accusa è poi caduta in prescrizione nel 2015. Ora, gli inquirenti stanno setacciando i telefoni del medico, di un anestesista di 67 anni e di un’infermiera, per ricostruire i dettagli di quel fatidico sabato. Quali messaggi potrebbero rivelare?

L’ombra dell’ambulanza

C’è un altro dettaglio che fa salire la tensione: l’ambulanza privata arrivata per trasportare la paziente. Perché è stata chiamata solo ore dopo il malore, e perché non sono stati contattati ospedali più vicini all’ambulatorio di Torrevecchia? Nessuno ha allertato il 118 o l’Umberto I in anticipo, lasciando la donna in condizioni disperate. Gli investigatori stanno passando al setaccio il personale a bordo, e potrebbero presto aggiungersi nuovi nomi all’elenco degli indagati – chissà cosa emergerà da questa indagine!