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Cronaca

Peronaci arriva a Washington: il suo ruolo cruciale nell’Alleanza atlantica

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Peronaci arriva a Washington: il suo ruolo cruciale nell’Alleanza atlantica

SvelatoIlNuovoAmbasciatorePerGliUSA Chi è l’uomo che potrebbe rivoluzionare i rapporti con l’America di Trump? Preparati a scoprire i retroscena di questa nomina sorprendente!

La Scelta Inattesa

Il governo italiano è pronto a fare un annuncio che sta accendendo le discussioni: Marco Peronaci diventerà il nuovo ambasciatore negli Stati Uniti. Dopo settimane di negoziati e colpi di scena tra i leader, questa decisione arriva come una vera sorpresa, specialmente in un momento in cui le relazioni con l’isolazionista Donald Trump sono al centro dell’attenzione. L’attuale rappresentante permanente alla Nato, Peronaci, era inizialmente dato per favorito in un altro ruolo alla Farnesina, ma ecco che il destino lo porta dritto a Washington.

Il Segnale a Trump

Cosa nasconde questa mossa? L’esperienza di Peronaci alla Nato, dove ha gestito dettagli cruciali come il vertice dell’Aia, potrebbe essere l’arma segreta per affrontare le richieste del presidente americano. Con il governo italiano impegnato a incrementare le spese militari per allinearsi alle pressioni dagli USA, questa nomina sembra un segnale strategico. Immagina: un diplomatico esperto che da Bruxelles passa a trattare direttamente con la Casa Bianca – potrebbe essere il colpo di genio che tutti aspettavamo?

Il Profilo del Protagonista

A 50 anni, nato a Pavia, Marco Peronaci ha una carriera diplomatica da far invidia: da Roma all’Europa, con tappe a Bruxelles e Parigi. Ha lavorato al fianco di figure come Angelino Alfano, è stato inviato speciale per la Brexit fino al 2020 e poi ha assunto ruoli chiave nell’Unione Europea prima di arrivare alla Nato nel 2023. Ora, è pronto a subentrare a Mariangela Zappia a Villa Firenze, la residenza dell’ambasciatore italiano a Washington. Un percorso che promette di riservare ancora più sorprese nei prossimi mesi.

Il Prossimo Passo

Intanto, mentre Peronaci si prepara al trasloco, occhi puntati su Alessandro Azzoni, che sembra essere in pole position per il suo ruolo alla Nato. Che cosa succederà dopo? Non perdere d’occhio questa storia che potrebbe cambiare le alleanze internazionali!

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Cronaca

Il ritardo fatale della clinica: poteva Ana essere salvata?

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Il ritardo fatale della clinica: poteva Ana essere salvata?

Sai cosa è successo in uno studio medico di Roma? Una liposuzione che si trasforma in tragedia, con misteri e ritardi che fanno discutere! #RomaTragedia #LiposuzioneFatale #SaluteASorpresa

La corsa disperata verso l’ospedale sbagliato

Immagina di sentirti male dopo un intervento e finire in un ospedale lontano, invece che nel più vicino. È esattamente ciò che è accaduto a Ana Sergia Alcivar Chenche: dopo una liposuzione nello studio del dottor Jose Lizarraga Picciotti a Primavalle, è stata trasportata al policlinico Umberto I, a ben 13 chilometri di distanza, ignorando opzioni più vicine come il Gemelli o San Filippo Neri. Ma perché questa scelta? Secondo il compagno della vittima, l’anestesista in pensione, Paolo Colcerasa, avrebbe insistito per quel tragitto, anche se l’ambulanza privata aveva suggerito alternative. I familiari ora si chiedono: un semplice ritardo nei soccorsi poteva costarle la vita?

Lo studio medico avvolto nel mistero

E se lo studio fosse una trappola nascosta? Lizarraga Picciotti, l’anestesista e l’infermiera – tutti indagati per omicidio colposo – hanno tentato di rianimare la donna per ore prima di chiamare aiuto, ma gli agenti hanno trovato lo studio quasi abbandonato: nessun defibrillatore, nessuna cartella clinica e nessun archivio. Quest’appartamento a via Francesco Roncati ha ospitato interventi complessi per 13 anni, senza autorizzazione valida dal 2012. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, promette novità con QR code per controllare gli studi medici. Chissà quanti altri segreti si nascondono dietro porte come queste?

I sequestri e le indagini che intrigano

Cosa rivela l’autopsia? Gli inquirenti hanno sequestrato l’ambulanza, lo studio e i cellulari degli indagati per ricostruire telefonate e orari, focalizzandosi su possibili ritardi fatali. Ana Sergia è arrivata al pronto soccorso in arresto cardiaco, già intubata, e i tentativi di rianimazione sono durati un’ora senza successo. I pm vogliono chiarire se si tratta di una reazione all’anestesia, un errore durante l’intervento o altro. Con tre consulenti nominati, le indagini promettono colpi di scena: riusciranno a svelare la verità?

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Jose: dal bisturi agli ospiti inaspettati

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Jose: dal bisturi agli ospiti inaspettati

Esclusivo: L’ex moglie di un chirurgo indagato per una morte choc a Roma rompe il silenzio con rivelazioni sorprendenti! #ChirurgoPeruviano #CasoRoma #MortePaziente

L’ex moglie si allontana dal dramma

Irina Cordova, radiologa di 59 anni con una carriera impeccabile in Italia, è sotto i riflettori per un caso che sta facendo discutere tutti. Da sette anni separata dal chirurgo peruviano José Lizarraga Picciotti, indagato per la morte di una paziente durante una liposuzione, Irina insiste: “Io e le mie figlie non c’entriamo nulla”. Nonostante vivano ancora sotto lo stesso tetto per una decisione giudiziaria, lei rivendica la sua indipendenza, dichiarando che le loro vite sono ormai distinte. Ma cosa sta succedendo davvero dietro le quinte di questa storia?

Come il caso sta devastando la famiglia

Immagina di essere travolta da insulti online e accuse infondate solo per il tuo passato: è quello che sta vivendo Irina. “Siamo separate dal 2017 e divorziate da gennaio 2024, eppure paghiamo un prezzo altissimo”, confida con voce tremante. Profili falsi la bombardano sui social, e le sue figlie affrontano domande imbarazzanti. Ma Irina è ferma: “Non ero nemmeno presente quel giorno”. Sarà davvero innocente, o c’è di più in questa trama misteriosa?

I segreti sui pazienti del chirurgo

E se ti dicessimo che il chirurgo aveva un fascino irresistibile sulle sue pazienti? La maggior parte erano donne benestanti, spesso straniere, che lo idolatravano come una figura quasi familiare. Irina rivela: “Era carismatico, a volte si invaghiva di loro, e si occupava del post-operatorio in modo personale, arrivando a ospitarle o pagargli l’albergo”. Ma questo legame stretto con il lavoro ha pesato sul loro matrimonio. Quali altri dettagli nascosti emergono da questa confessione scioccante?

La verità sullo studio medico

Dietro le indagini che parlano di irregolarità, come l’assenza di un defibrillatore, Irina getta luce su uno studio apparentemente regolare. “Era autorizzato solo per piccoli interventi, come rimuovere nei o lipomi”, spiega, sottolineando che lei si limitava a trattamenti estetici come filler e botox. “Lui mi mandava le pazienti per quelle procedure”. Ma con i NAS che indagano su chiusure e anomalie, ci chiediamo: Irina sapeva tutto o c’è un inganno in gioco?

Le ombre sulle norme igieniche e la sua nuova avventura

Lo studio era “a norma con pareti igieniche e strumenti sterili”, assicura Irina, che lo descrive come un’ex struttura radiologica. Eppure, le autorità parlano di ripetute irregolarità. “Non conoscevo i dettagli degli interventi del mio ex”, ammette. Intanto, lei aveva appena affittato lo spazio per il suo nuovo studio odontoiatrico, investendo tempo e soldi, prima che tutto venisse sequestrato. Come farà a gestire questa angoscia e risarcire le pazienti in attesa? Le sorprese non finiscono qui!

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