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Cronaca

Scopri la mia vera identità

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ScopriLaBattagliaDellArtistaCheHaIncantatoPapiEStarDiHollywood!

L’infanzia tra legno e giardini storici

Ferdinando Codognotto, l’anziano maestro scultore che ha catturato l’immaginazione del mondo, ha affinato la sua arte fin da ragazzino al fianco di restauratori veneti, trasformando semplici pezzi di legno in opere d’arte viventi. Cresciuto immerso nei giardini storici creati dal padre, Codognotto ha sempre visto la natura come un mondo da proteggere, scolpendo formiche e insetti giganti per ricordare a tutti noi che anche le creature più piccole meritano rispetto. Già mezzo secolo fa, intuiva i conflitti tra tecnologia e ambiente, rendendo la sua arte un grido silenzioso per l’equilibrio ecologico.

Opere che hanno conquistato il mondo

Immagina un artista le cui creazioni finiscono nelle mani di icone come Renato Guttuso, che gli sussurrava consigli sui colori, o addirittura tra le braccia di Madre Teresa di Calcutta, che strinse una scultura esclamando: “Porterò i miei poveri dentro questa arca”. Codognotto ha regalato pezzi unici a Pontefici come Giovanni Paolo II e Papa Francesco, a politici e presidenti, e persino a star di Hollywood come Elizabeth Taylor e Richard Burton, con sculture ispirate ai loro segni zodiacali. Tra le sue opere più sbalorditive, una Cometa di Halley lunga cinque metri e un aereo donato al presidente Sergio Mattarella – creazioni che nascondono storie segrete e commoventi.

La lotta per salvare la bottega storica

E ora, il colpo di scena: a 85 anni, questo genio dell’arte rischia di perdere la sua iconica bottega a due passi da piazza Navona, un vero santuario profumato di cirmolo e segatura. Con la petizione in corso – sia online che su un tavolino in strada – Codognotto sfida l’afa per sensibilizzare romani e turisti, dichiarando: “Mi piace il contatto con la gente, l’arte va condivisa”. Il sindaco Roberto Gualtieri è in prima linea, valutando ogni mossa per impedire che questa gemma del centro storico scompaia, sperando che la società immobiliare ripensi alla sua decisione brutale. In questa bottega, piena di foto di celebrità e dialoghi con il pubblico, Codognotto ha forgiato non solo legno, ma un’intera vita dedicata all’arte e agli incontri inaspettati.

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Cronaca

Morta dopo liposuzione, ricercata quarta persona coinvolta: aveva preso i soldi da Ana Alcivar Chenche

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Morta dopo liposuzione, ricercata quarta persona coinvolta: aveva preso i soldi da Ana Alcivar Chenche

MisteroInSaladOperatoria: Scopri i segreti di un’operazione fatale e le ombre che avvolgono lo studio del chirurgo! #TragediaChirurgica #EnigmaMedico

La Morte Sconcertante di Ana Sergia

Ana Sergia Alcivar Chenche, una donna di 46 anni originaria dell’Ecuador, è morta dopo un intervento di liposuzione in uno studio medico avvolto nel mistero. I familiari raccontano di una collaboratrice anonima a cui Ana aveva affidato i soldi, e di un ritardo nell’arrivo dell’ambulanza privata che l’ha trasportata all’ospedale Umberto I. Cosa è successo in quella clinica improvvisata a via Francesco Roncati 6? Le indagini rivelano che oltre al chirurgo José Lizárraga Picciotti, all’anestesista e all’infermiera, altre figure potrebbero aver giocato un ruolo fatale.

Il Buco di Cinque Ore e le Domande Senza Risposte

Tra l’ingresso in sala operatoria, segnalato da un SMS alle 17:13, e l’arrivo in ospedale alle 22:10, ci sono cinque ore avvolte nel silenzio. Ana aveva pagato 4.300 euro per l’intervento, ma potrebbe essere stata stroncata da un’embolia polmonare o da una complicazione cardiaca. Quel giorno, un’altra paziente proveniente da Genova si era sottoposta a un’operazione simile nello stesso studio, con esito positivo. Gli investigatori stanno cercando di interrogare questa donna per ricostruire cosa è cambiato tra i due interventi e quali condizioni regnassero nell’ambulatorio, la cui ultima autorizzazione risale al 2007.

Le Figure Chiave e le Accuse Nascoste

Al centro delle indagini c’è il chirurgo José Lizárraga Picciotti, che operava in una struttura non autorizzata ricavata in un appartamento. La sua ex moglie e collaboratrice, Irina Cordova, sostiene che lo studio avesse tutte le autorizzazioni necessarie e accusa altri di essere i veri responsabili. Ma l’attenzione si sposta anche su Olivia Buldrini, una falsa dottoressa che dirigeva un ambulatorio clandestino e indirizzava pazienti verso Lizárraga, offrendo interventi a prezzi stracciati sui social. Gli smartphone sequestrati agli indagati potrebbero svelare nuovi dettagli su questa rete di affari e responsabilità.

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Come è cresciuto del 25% in soli 5 anni?

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Come è cresciuto del 25% in soli 5 anni?

GenitoriFuriosi: Scopri il boom di proteste e ricorsi che sta sconvolgendo le scuole romane!

L’Antica Tradizione delle Pagelle Diventa una Battaglia Moderna

Un tempo, le pagelle erano appese alle bacheche delle scuole, ma oggi si consultano sui telefonini, scatenando emozioni forti. Gli studenti attendono con ansia i risultati finali, mentre i genitori si preparano a festeggiare o a lamentarsi. Eppure, ciò che sta catturando l’attenzione è un nuovo trend: le famiglie non si limitano più a rimproverare i figli per un’insufficienza. Al contrario, molti stanno protestando direttamente con scuole e insegnanti, e in alcuni casi, arrivano addirittura gli avvocati. È un fenomeno che fa sorgere una domanda intrigante: perché i voti stanno trasformando i genitori in combattenti legali?

Il Boom dei Ricorsi nei Licei Romani

In particolare, nei licei di Roma, le contestazioni sono in crescita esponenziale. I genitori sfidano le valutazioni finali dei figli, spesso basandosi sul registro elettronico per calcolare medie aritmetiche. Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, spiega che questo trend è esploso negli ultimi 4-5 anni, proprio con l’arrivo del registro digitale. Ma attenzione: il voto finale non è solo una media numerica, bensì una valutazione complessiva che considera fattori come impegno e progressi. Immagina due studenti con gli stessi numeri, ma storie diverse – il risultato potrebbe sorprenderti!

Le Opinioni degli Esperti sul Cambiamento Sociale

Vincenzo Rienzi, un avvocato con decenni di esperienza in materia, offre un’altra prospettiva. Secondo lui, il registro elettronico ha accelerato il fenomeno, ma è legato a un vero e proprio mutamento nei costumi sociali. I dati parlano chiaro: i ricorsi al Tar sono aumentati del 25% negli ultimi cinque anni, con famiglie eterogenee che si rivolgono ai legali. Vincere non è scontato – dipende da errori formali o discrepanze – ma quando succede, il Tar può ordinare un riesame o addirittura la ripetizione di un esame. Intanto, dirigenti come Katia Tedeschi, preside di un prestigioso liceo romano, raccontano come le scuole stiano rafforzando le proprie difese con documenti chiari e protocolli rigorosi. Chissà se questo basterà a fermare l’onda montante?

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