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Cronaca

Sub crepa in mare a Civitavecchia: è Aleandro Anselmi. Te ne sei andato nel posto che più amavi.

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Sub crepa in mare a Civitavecchia: è Aleandro Anselmi. Te ne sei andato nel posto che più amavi.

TragediaSottoLeOnde #SubMorto: Un esperto subaffonda nei misteri del mare durante un’immersione fatale che ha lasciato tutti senza fiato!

L’immersione fatale a Civitavecchia

Sabato 14 giugno, a Civitavecchia, un’immersione che sembrava una routine avventurosa si è trasformata in un tragico mistero. Aleandro Anselmi, un sub di 60 anni con anni di esperienza, è stato colto da un improvviso malore mentre esplorava le acque di Sunbay. I suoi compagni, notando il problema, l’hanno rapidamente aiutato a risalire in barca e portato a riva, ma nonostante i tentativi di soccorso, non c’è stato nulla da fare. Ora, i carabinieri di Civitavecchia stanno indagando per svelare i dettagli di questo evento scioccante, con l’ipotesi principale che punta a un malore inaspettato – ma ci sono ancora domande che aleggiano nell’aria.

L’amore per il mare e i tributi social

Anselmi, originario di Fabrica di Roma e grande appassionato di immersioni, era noto per la sua energia inesauribile e il suo legame profondo con l’oceano. Sui social, i suoi amici e compagni di avventura stanno condividendo storie commoventi che rivelano il suo spirito. Eliana Pavoni lo ricorda come “un sub preparato, esperto e sempre pronto a dare consigli”, postando foto di immersioni condivise. Francesco Siragusano scrive: “Sei andato via nel tuo mondo facendo ciò che più ti piaceva fare!”, mentre Alessandro Sabucci aggiunge: “Continuerai ora a viaggiare nel luogo magico che ci accomuna”. Persino la pagina di Blue Shark Diving si unisce al coro: “Te ne sei andato nel posto che più amavi, il tuo mare” – messaggi che stanno accendendo la curiosità online su questa vita dedicata alle profondità marine. Chi era davvero Anselmi, e cosa nascondeva quell’ultima discesa?

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Cronaca

Le incongruenze nascoste nel racconto del presunto killer di Villa Pamphili

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Le incongruenze nascoste nel racconto del presunto killer di Villa Pamphili

MisteroUccisioneARoma #RexalFord Hai mai immaginato un turista americano che nasconde segreti mortali in una tranquilla notte romana? Scopri i dettagli agghiaccianti di questa caccia all’uomo che sta facendo il giro del mondo! 🕵️‍♂️

L’Incontro Fatale nel Parco

Immagina una figura misteriosa con un cappello scuro e una visiera, che vaga per le strade di Roma con una bambina in braccio, vestita di rosa. È proprio così che i testimoni hanno descritto Rexal Ford, il 46enne californiano, nei pressi di Villa Doria Pamphilj la notte tra il 6 e il 7 giugno. Quel giorno, il parco ha rivelato un orrore: i corpi senza vita di una donna e della sua piccolina di otto mesi. Ford, catturato in Grecia a Skiathos, appare in una foto del 5 giugno diffusa dal programma “Chi l’ha visto?”, scatenando domande su cosa sia successo davvero. Si vocifera che la donna, forse ucraina o russa, fosse la sua “morta”, uccisa o nascosta da lui, mentre la bambina è stata trovata abbandonata poco distante. Ma quali oscuri legami uniscono davvero questo uomo al suo tragico passato?

I Controlli Sospetti e le Reazioni Inaspettate

Cosa accade quando la polizia incrocia un uomo con un passato di violenza? Ford è stato fermato e identificato ben tre volte tra maggio e giugno, sempre per scoppi d’ira che lasciavano tutti senza fiato. La prima volta, il 20 maggio a Campo de’ Fiori, urlava ubriaco per le strade vicino all’Ambasciata francese, con la donna e la bambina al seguito. Lei, senza un graffio, aveva insistito: “Sto bene, non ho bisogno di aiuto”. Ma un testimone ha poi raccontato tutto in TV, portando gli agenti a riesaminare ogni intervento. Dieci giorni dopo, un’altra lite vicino a San Pietro ha fatto scattare l’allarme, con la donna ancora senza documenti. E il 5 giugno, Ford è stato visto da solo con la piccola vicino a Largo Argentina, mentre tentava di entrare in un hotel. “Mia moglie è partita”, ha mormorato agli agenti, ma quella frase nasconde forse un inganno più grande? Le telecamere di Roma hanno catturato tutto, alimentando la caccia al vero volto di quest’uomo.

La Fuga Incredibile e i Segreti Nascosti

Ma come scompare un sospettato nel nulla? Ford è stato ripreso dalle telecamere di Fiumicino il 10 giugno, con il suo cappello scuro e uno zaino, diretto in Grecia come un turista qualunque. Il suo cellulare, attivato a aprile, è stato la chiave per rintracciarlo a Skiathos, dove è stato arrestato il 13 giugno senza opporre resistenza. Gli inquirenti stanno scavando nei suoi movimenti: da Malta alla Russia, passando per l’Europa, con storie di un presunto lavoro nel cinema e reati di violenza negli USA. Chi è davvero questo “regista” che ha lasciato una scia di misteri? Le tracce della sua vita, dai possibili matrimoni segreti ai viaggi clandestini, stanno per svelare una verità che potrebbe sconvolgere tutti.

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Deceduta dopo liposuzione, Lizàrraga era già stato condannato per aver operato con strumenti non sterilizzati.

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CasoChoc: Un chirurgo sotto inchiesta per una morte misteriosa inchiodato da ritardi fatali che nessuno si aspettava!

La storia che ha sconvolto tutti

Immaginate un caso medico che nasconde un dramma inimmaginabile: un chirurgo si trova al centro di un’inchiesta per la morte di Ana Sergia Alcivar Chenche, una vicenda che sta facendo discutere per i dettagli scioccanti emersi in tribunale. Cosa potrebbe aver causato un ritardo nei soccorsi che ha cambiato tutto? Le prove rivelate stanno alimentando la curiosità di molti, con accuse che promettono colpi di scena imprevedibili.

I ritardi nei soccorsi che hanno fatto la differenza

Al cuore di questa storia c’è una sentenza shock che ha inchiodato il chirurgo, evidenziando errori imperdonabili nei tempi di intervento. Si parla di minuti cruciali persi, che potrebbero aver trasformato un’emergenza in una tragedia irreversibile. Ma cosa è realmente successo in quella fatidica occasione? Fonti vicine al caso suggeriscono dettagli che lasciano tutti a bocca aperta, alimentando teorie e dibattiti accesi tra esperti.

Il risarcimento che resta un mistero

E se vi dicessimo che, nonostante la sentenza, il risarcimento promesso alla famiglia non è mai arrivato? Questa svolta inaspettata sta sollevando interrogativi su responsabilità e giustizia, con la famiglia di Ana Sergia Alcivar Chenche che lotta per ottenere risposte. È un elemento che aggiunge suspense a un caso già carico di tensione, facendoci chiederci: chi pagherà davvero per questo dramma?

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