Cronaca
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Il trucco inaspettato di un proprietario per tenere lontani gli insetti con il camino

Hai mai immaginato 30.000 api che invadono una casa vicino a Roma? #ApiInCannaFumaria #MisteroInsetti
L’incredibile scoperta in una palazzina romana
Immagina di accendere il camino per una serata tranquilla e, invece, scatenare un’orda di api infuriate! È successo proprio questo a Monterotondo, vicino a Roma, dove un proprietario di casa si è trovato di fronte a un alveare nascosto nella canna fumaria. Per mesi, l’uomo aveva sospettato qualcosa di strano, ma solo ieri mattina ha lanciato l’allarme. Con 30.000 insetti ronzanti pronti a invadere l’abitazione, vicina persino a un ospedale, la situazione era diventata un vero rompicapo da non perdere.
Come è stato risolto il dramma delle api
Gli esperti sono intervenuti in fretta, arrampicandosi a 12 metri d’altezza con attrezzature di sicurezza da brivido. Andrea Lunerti, in prima linea, ha svelato i dettagli: “Abbiamo smontato il comignolo e trovato le api, conducendole in salvo insieme ai loro favi, disposti in modo tradizionale”. L’operazione è filata liscia, salvando tutti gli insetti da un destino incerto. Ma attenzione: tentare di liberarsi di questi minuscoli invasori con metodi casalinghi, come accendere il camino, potrebbe solo peggiorare le cose. Il fumo avrebbe potuto stordire le api o farle irrompere in casa, con rischi di punture e caos totale – e il proprietario lo ha imparato a sue spese!
Cronaca
L’aggressione che ha lasciato tracce indelebili

IngannoNotturno: Scopri come una serata tra amici si è trasformata in un orrore inimmaginabile!
La Trappola Inaspettata
Immagina di fidarti di un gruppo di conoscenti, convinta di aver trovato una nuova amica, solo per scoprire che ti hanno attirato in un incubo da film. Elisabetta – un nome fittizio per proteggere la sua identità – ha vissuto questo terrore su una strada solitaria. Tutto è iniziato dopo una serata di risate e divertimento nei locali di Ladispoli, vicino Roma. Ma durante il viaggio di ritorno verso i Castelli Romani, il gruppo ha mostrato il suo vero volto. Lei non si aspettava nulla di simile: “Credo che avessero già in mente tutto”, ha raccontato ai carabinieri, rivelando come le loro mani l’abbiano bloccata senza pietà nell’abitacolo di un’auto in corsa.
Il Viaggio nel Caos
E se ti dicessimo che ciò che sembrava un innocuo tragitto si è trasformato in un attacco brutale? I due uomini seduti accanto a Elisabetta hanno iniziato a stringerla, ignorando le sue urla disperate di “no”. Lei si è ribellata, ma è stata immobilizzata e costretta a subire atti sessuali non consensuali, mentre l’autista bloccava le portiere per impedire la fuga. La cosiddetta “amica”, seduta davanti, non ha mosso un dito: “Stai buona”, le ha detto con freddezza, lasciando che l’orrore continuasse. In quel momento di caos, Elisabetta ha subito non solo l’umiliazione, ma anche botte violente che le hanno lasciato ecchimosi, un naso rotto e una costola fratturata.
La Fuga e la Giustizia
Ma ecco il colpo di scena che ti terrà incollato: durante una sosta, Elisabetta ha approfittato di un attimo di distrazione per scappare dall’auto e trascinarsi fino alla caserma dei carabinieri di Santa Marinella. Era ferita, sanguinante e disperata, ma ha trovato aiuto. Le indagini, coordinate dalla Procura di Civitavecchia, hanno ricostruito ogni dettaglio grazie a video delle telecamere di sorveglianza. Risultato? Quattro aggressori – tre uomini tra i 30 e i 40 anni, con precedenti per droga, e la loro complice – sono stati arrestati. Gli uomini, che lavorano come manovali tra Albano e Castel Gandolfo, sono finiti in carcere per violenza sessuale di gruppo e lesioni aggravate, mentre la donna è ai domiciliari. Chissà cosa nascondeva davvero quel gruppo…
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