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Non lavora più nessuno. -50% in 5 anni di lavoratori nel settore del turismo

Turismo in crescita, ma mancano lavoratori qualificati: oltre 600mila posizioni difficili da coprire
Il settore turistico italiano prosegue la propria espansione, superando nel 2024 la soglia di 1,5 milioni di occupati. Tuttavia, il comparto deve fare i conti con una criticità crescente: la carenza di personale qualificato. Secondo il Report della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, le difficoltà di reperimento sono più che raddoppiate nell’ultimo quinquennio, passando dal 24,6% del 2019 al 51,8% del 2024, per un totale di oltre 600mila posizioni di difficile copertura.
Tra le figure professionali più richieste – e più difficili da reperire – figurano cuochi (irreperibili nel 61,7% dei casi), pasticcieri e gelatai (59,8%), camerieri (54,7%) e baristi (50,6%). Particolarmente grave la situazione per i tecnici della produzione e preparazione alimentare, con una carenza che supera il 76%.
A commentare i dati è Silvia Bernini, presidente di Penisola Verde Agriturismi AIC:
«La crescita del lavoro nel turismo è un segnale positivo che conferma la centralità del nostro settore nel tessuto economico del Paese. Ma questi numeri raccontano anche una fragilità strutturale che non possiamo più ignorare: trovare personale qualificato sta diventando una vera e propria emergenza».
La Bernini sottolinea come la crisi di competenze colpisca in maniera particolare il comparto del turismo rurale e dell’agriturismo, dove alle abilità tecniche si affiancano competenze relazionali, conoscenza del territorio e capacità di promuovere la sostenibilità.
«Nel turismo rurale servono figure capaci di accogliere, raccontare il territorio e valorizzarlo – spiega –. È urgente investire in politiche lungimiranti che rafforzino la formazione professionale, riqualifichino i percorsi scolastici e creino canali solidi di inserimento tra giovani, territori e imprese».
Secondo la presidente, il turismo rurale rappresenta anche una leva concreta per contrastare lo spopolamento delle aree interne, a condizione che venga sostenuto con misure adeguate e strategie di crescita mirate.
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Cronaca
I Maranza sono un problema anche per Roma. Arrestato 23enne a Trastevere

Ha selezionato con i suoi complici la sua vittima tra un gruppetto di ragazzi che si intrattenevano a fine serata, in Piazza Trilussa.
Dopo averli avvicinati con una scusa, mentre uno di loro si intratteneva con il resto del gruppo, gli altri tre hanno accerchiato la vittima spingendola a terra per strapparle la catenina d’oro dal collo. Dopo il primo tentativo non andato a buon fine, hanno provato a “rifarsi” sul marsupio, ma il giovane è riuscito a divincolarsi e a scappare. Non paghi della violenza agita poco prima, i tre lo hanno raggiunto per colpirlo prima con una bottiglia di vetro e a calci, riuscendo così a guadagnarsi il bottino preso di mira e a fuggire via.
Le indagini della Polizia di Stato hanno preso il via dalle dettagliate descrizioni fornite dalla vittima in sede di denuncia, con tanto di “primo piano” fornito dalle immagini di videosorveglianza delle telecamere presenti nella piazza romana. Quelle immagini “catturate” si sono trasformate, così, nell’ “identikit” di un tunisino di 23 anni che è stato bloccato, una settimana dopo, dagli agenti del Commissariato Trastevere mentre passeggiava da solo ed indisturbato su Ponte Sisto. I successivi riscontri hanno consentito di associare il suo volto ed il suo abbigliamento a quello di uno dei quattro presunti responsabili della rapina.
Per il tunisino, quindi, è immediatamente scattato il fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata in concorso, successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria. Si evidenzia che le attività investigative sopradescritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, l’indagato è da ritenersi presunto innocente fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile.