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Roma sotto assedio dei borseggiatori: 17 arresti in una settimana durante il Giubileo dei Giovani

Roma – Mentre la Capitale accoglie con entusiasmo decine di migliaia di giovani pellegrini giunti per il Giubileo dei Giovani, un altro “popolo” si muove con strategia e metodo tra stazioni metro e autobus: quello dei borseggiatori. Solo nell’ultima settimana sono stati 17 gli arresti effettuati dai carabinieri, impegnati a pieno regime nel contrasto a uno dei crimini più radicati e persistenti del tessuto urbano romano.
La situazione non è una novità: dall’inizio del 2025 sono stati 187 i ladri fermati, confermando un dato stabile rispetto agli anni precedenti. Secondo il report sulla sicurezza Univ-Censis, nel 2024 si sono registrati 33.455 borseggi a Roma, con un incremento del 68% rispetto al 2019, complice anche l’aumento dei flussi turistici post-pandemia.
Negli ultimi arresti si conferma un quadro già noto alle forze dell’ordine: molte delle persone fermate sono di origine sudamericana o appartenenti a comunità rom, spesso senza alcuna altra occupazione e con numerosi precedenti. Tra i 17 arresti della scorsa settimana spiccano diverse donne, alcune incinte, strategicamente impiegate perché meno sospette e più difficili da trattenere in carcere.
Non si tratta solo di furti “con destrezza”. I carabinieri segnalano che, quando scoperti, i borseggiatori possono reagire con forza, arrivando a spintonare le vittime o – in casi estremi – a spruzzare spray urticante per fuggire, creando panico tra i passeggeri. Un’escalation di violenza che rende il fenomeno ancora più pericoloso, soprattutto in un periodo in cui la città è piena di visitatori giovanissimi.
Le bande di borseggiatori, spesso recidive e libere dopo poche ore dal fermo, agiscono perché sanno di poterlo fare quasi impunemente. Serve un lavoro di squadra tra repressione, prevenzione e giustizia. Non si può continuare a tollerare che la maternità venga usata come scudo legale, che interi gruppi vivano stabilmente di reati e che il turismo – risorsa vitale per la città – venga minato da un senso diffuso di insicurezza.
Il Giubileo è un’occasione di fede, ma anche di visibilità internazionale. Roma deve dimostrare di saper proteggere i suoi ospiti, di meritare la fiducia di chi la visita e di avere il coraggio di affrontare il problema per quello che è: sistemico, organizzato, e inaccettabile.
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Ha selezionato con i suoi complici la sua vittima tra un gruppetto di ragazzi che si intrattenevano a fine serata, in Piazza Trilussa.
Dopo averli avvicinati con una scusa, mentre uno di loro si intratteneva con il resto del gruppo, gli altri tre hanno accerchiato la vittima spingendola a terra per strapparle la catenina d’oro dal collo. Dopo il primo tentativo non andato a buon fine, hanno provato a “rifarsi” sul marsupio, ma il giovane è riuscito a divincolarsi e a scappare. Non paghi della violenza agita poco prima, i tre lo hanno raggiunto per colpirlo prima con una bottiglia di vetro e a calci, riuscendo così a guadagnarsi il bottino preso di mira e a fuggire via.
Le indagini della Polizia di Stato hanno preso il via dalle dettagliate descrizioni fornite dalla vittima in sede di denuncia, con tanto di “primo piano” fornito dalle immagini di videosorveglianza delle telecamere presenti nella piazza romana. Quelle immagini “catturate” si sono trasformate, così, nell’ “identikit” di un tunisino di 23 anni che è stato bloccato, una settimana dopo, dagli agenti del Commissariato Trastevere mentre passeggiava da solo ed indisturbato su Ponte Sisto. I successivi riscontri hanno consentito di associare il suo volto ed il suo abbigliamento a quello di uno dei quattro presunti responsabili della rapina.
Per il tunisino, quindi, è immediatamente scattato il fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata in concorso, successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria. Si evidenzia che le attività investigative sopradescritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, l’indagato è da ritenersi presunto innocente fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile.