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Scomparso Cesare Marchetti, 84 anni: l’anziano potrebbe aver cercato di tornare a Roma, la città del suo cuore

Da mercoledì 3 settembre non si hanno più notizie di Cesare Marchetti, pensionato di 84 anni affetto da Alzheimer. Le ricerche proseguono senza sosta tra i boschi del reatino, ma la famiglia ipotizza che possa aver preso un mezzo pubblico diretto verso Roma o Terracina.
PESCOROCCHIANO (RIETI) – Sono ore di grande apprensione per la scomparsa di Cesare Marchetti, pensionato romano di 84 anni, residente a Terracina (Latina), di cui si sono perse le tracce nel pomeriggio di mercoledì 3 settembre nella frazione di Santa Lucia, nel comune di Pescorocchiano, in provincia di Rieti. L’anziano, affetto da Alzheimer, si era allontanato per una passeggiata in un castagneto, ma non ha più fatto ritorno. A dare l’allarme è stata la moglie, che non lo ha visto rientrare.
Nonostante l’immediato intervento delle forze dell’ordine, con l’impiego di carabinieri, vigili del fuoco, unità cinofile e soccorso alpino, le ricerche finora non hanno dato esito. Le squadre hanno perlustrato non solo l’area boschiva in cui è scomparso, ma anche le zone limitrofe, nella speranza di trovare un indizio utile.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo avrebbe perso l’orientamento e non sarebbe stato in grado di ritrovare la strada verso la propria auto. Tuttavia, una nuova ipotesi sta emergendo nelle ultime ore: Cesare potrebbe essersi messo in viaggio verso Roma, la sua città natale, o verso Terracina, dove attualmente vive con la moglie.
“Mio padre è nato a Roma e ha vissuto vicino al Colosseo fino ai trent’anni – ha raccontato il figlio, Alessandro – da allora si è trasferito a Terracina, ma Roma è rimasta sempre nel suo cuore. Non lo abbiamo trovato nei dintorni, per questo pensiamo che potrebbe aver preso un mezzo pubblico, forse un treno, per tornare nella Capitale. Al momento, però, non abbiamo riscontri concreti”.
Cesare, al momento della scomparsa, indossava un cappotto verde, una polo nera, pantaloni beige e scarpe blu. È alto circa 1 metro e 65. La famiglia non è certa se avesse con sé il portafogli con i documenti, rendendo più difficile l’identificazione in caso di avvistamento.
In un’Italia che invecchia, dove sempre più famiglie convivono con malattie come l’Alzheimer, la scomparsa di Cesare Marchetti è un campanello d’allarme e al tempo stesso un invito alla solidarietà.
Per chiunque avesse informazioni o avvistamenti, è possibile rivolgersi alle autorità locali o contattare il 112.
Cesare, se puoi leggere queste parole: la tua famiglia ti aspetta. Torna a casa.
Roma e dintorni
Roma, arrestato ex pugile Romolo Casamonica: è accusato di aver dato fuoco al giardino del vicino

(Adnkronos) – E’ Romolo Casamonica, 63 anni, ex pugile italiano olimpionico, l’uomo arrestato dai carabinieri a Grottaferrata perché ritenuto responsabile di aver appiccato il fuoco ai materiali presenti nel cortile di un vicino lo scorso 8 agosto in via B. Gosio. Il 63enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari e denunciato insieme alla moglie e alla figlia per invasione di edifici.
Nel corso degli accertamenti dei carabinieri è stata rilevata la presenza di tracce dell’innesco che aveva scatenato l’incendio in un’area della sua abitazione. Inoltre sono stati raccolti gravi elementi indiziari sulle condotte minacciose tenute da parte del 63enne nei confronti di alcuni vicini di casa, tra cui il cittadino romeno vittima dell’incendio, con i quali aveva avuto discussioni per futili motivi.
Roma e dintorni
Turchi arrestati alla festa di Santa Rosa a Viterbo, esclusa la pista del terrorismo

(Adnkronos) –
Esclusa la pista del terrorismo nel caso dei due turchi trovati in possesso di armi e arrestati in un B&B nel centro di Viterbo nel giorno della festa della Macchina di Santa Rosa.
Dalle indagini non è emerso nessun elemento che possa far pensare che i due arrestati stessero preparando un attentato alla macchina di Santa Rosa: la pista terrorismo, quindi, cade definitivamente come ipotesi al vaglio.
Rilasciati anche i cinque turchi portati ieri sera in questura per accertamenti dopo essere stati segnalati e individuati in un b&b di Montefiascone. Si tratta di immigrati regolari sul territorio italiano: due sono richiedenti asilo mentre gli altri tre sono in possesso di permesso di soggiorno. Anche loro dagli accertamenti non sono risultati collegati in alcun modo con il mondo del terrorismo.
L’indagine, che riguarda il traffico di armi e la criminalità organizzata, prosegue e potrebbe ora passare alla Dda di Roma. Al momento infatti l’accusa nei confronti dei due arrestati resta quella di detenzione illegale di armi ma fra le piste seguite dagli inquirenti c’è anche un possibile legame con il boss della criminalità turca Baris Boyun, arrestato nel maggio dello scorso anno a Vetralla, a pochi chilometri da Viterbo, dove si era stabilito e per il quale la Turchia chiede l’estradizione. Esclusa la pista terroristica, resta aperta invece la possibilità di un collegamento con la criminalità organizzata turca così come quella di un blitz armato per tentare di far evadere Boyun.
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