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ROMA Coppia gay a cena al ristorante: sullo scontrino…

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ROMA Coppia gay a cena al ristorante: sullo scontrino…

ROMA Coppia gay a cena al ristorante: sullo scontrino…

ROMA Coppia gay a cena al ristorante. Nulla di strano verrebbe da dire, se non fosse per un particolare: una scritta sullo scontrino. “Pecorino no, frocio si“. A trovarla un ragazzo romano di 21 anni, con il fidanzato alla locanda Rigatoni, nei pressi di piazza San Giovanni. Al momento di ordinare i primi, la coppia ha chiesto di sostituire il pecorino con del parmigiano. E alla fine, sopra la cifra da pagare, si è ritrovata con l’amara sorpresa

Che i due hanno fatto immediatamente notare al cameriere, ricevendo in risposta – come hanno raccontato al Gay Center – che si trattava di un errore del computer. Dopo l’evento i ragazzi hanno contatto il sito LGBT Bitchyf e il numero verde 800713713 Gay Help Line, che ha offerto loro supporto legale.

Quanto accaduto al ristorante Locanda Rigatoni è un fatto molto grave. – dichiara Fabrizio Marrazzo, responsabile Gay Help Line e portavoce Gay Center – Purtroppo ogni anno riceviamo oltre 20.000 contatti al nostro servizio, per episodi di omofobia, e molti di questi episodi sono visti come divertenti dagli aggressori anche in casi di violenza. Quanto accaduto non ha nulla di divertente. Non è accettabile che una coppia gay non possa andare in un ristorante nel centro della Capitale senza venire offesa e rovinarsi la serata. Richiediamo alla Sindaca Raggi- conclude di revocare la licenza al ristorante e valutare anche le sanzioni da adottare. I ristoranti sono dei locali con licenza pubblica e pertanto azioni discriminatorie non possono essere consentite. Inoltre, invitiamo sin da subito tutti i cittadini e turisti a boicottare tale ristorante“.

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Omicidio Camboni, Giada Crescenzi in cerca di casa: aiutateci, è una situazione complicata

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Omicidio Camboni, Giada Crescenzi in cerca di casa: aiutateci, è una situazione complicata

ScopriIlMisteroDellAmoreTrasformatoInOrrore: Come una disperata caccia alla casa ha condotto a un omicidio scioccante a Fregene?

La Ricerca Disperata di Giada Crescenzi

Giada Crescenzi, la giovane donna arrestata di notte dai carabinieri a Fregene con l’accusa di aver ucciso Stefania Camboni, madre del suo compagno Francesco Violoni, era ossessionata da un sogno impossibile: trovare una casa tutta per loro. Immagina due innamorati che lottano contro il tempo, con un impiego stabile in aeroporto e due gattini adorabili al seguito, ma intrappolati in una situazione che sembra uscita da un thriller.

La Storia d’Amore e il Conflitto Sotterraneo

La relazione tra Giada e Francesco era appassionata, iniziata almeno due anni fa, e sembrava promettere una vita insieme. Lavoravano entrambi in aeroporto, condividendo turni diurni e notturni, e sognavano di formare una famiglia in un appartamento tutto loro. Tuttavia, la convivenza nella villetta bifamiliare di Stefania si era trasformata in un incubo per Giada, che sentiva il peso di quella “spada di Damocle” sospesa sulla loro testa.

Gli Appelli Desperati sui Social

Da almeno due anni, Giada aveva lanciato disperati appelli online per trovare una soluzione. Il suo primo post risale al 19 dicembre 2023: “Buongiorno, io e il compagno e due adorabili gattine staremmo cercando un appartamento con massima urgenza. Budget 800/850 euro. Vi prego aiutateci che sennò rischiamo di finire in mezzo a una strada fra poco”. Ma le risposte erano state poche e insufficienti, lasciando la coppia bloccata. L’8 maggio di quest’anno, un nuovo grido d’aiuto: “Ci riprovo: io, il mio compagno e due gattine, cerchiamo un monolocale/bilocale/trilocale. Vi prego! Dormiamo pure per terra, basta una cucina e un bagno”. Pronta a pagare fino a 850 euro, inclusi le utenze, Giada aveva specificato di non voler allontanarsi troppo dall’aeroporto, data la loro vita lavorativa frenetica.

Il Tragico Svolta e le Ricerche Inquietanti

Quel disperato appello non ha portato a nulla, confermando a Giada che la soluzione era lontana. Esattamente una settimana dopo, il 15 maggio, il dramma ha raggiunto il culmine: Francesco ha trovato la madre Stefania riversa a terra, vittima di venti coltellate. La sua auto, una Hyundai acquistata solo pochi mesi prima, era abbandonata poco distante con il finestrino abbassato. E mentre le indagini si infittiscono, emergono dettagli agghiaccianti: Giada aveva effettuato ricerche online su “come avvelenare una persona” e “come pulire il sangue”, alimentando le domande su cosa davvero si nascondeva dietro quella caccia alla casa. Quali segreti si celano in questa storia? Non perdere i prossimi aggiornamenti!

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Le ricerche inquietanti su Google che svelano un mistero oscuro

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Le ricerche inquietanti su Google che svelano un mistero oscuro

IncredibileRivelazione e #OmicidioSconvolgente: Le ricerche misteriose di una donna che potrebbero nascondere un segreto agghiacciante!

Le ricerche che fanno accapponare la pelle

Immaginate di scoprire che qualcuno ha cercato su Google come eliminare tracce di sangue da un materasso o come avvelenare una persona: è esattamente ciò che hanno trovato i carabinieri sul telefono di Giada Crescenzi, 41 anni, arrestata per l’omicidio di Stefania Camboni. Sembra una trama da thriller, ma è realtà: Giada avrebbe pugnalato la suocera almeno 15 volte, in quella che appare come una storia di tensioni familiari esplose in tragedia. La coppia, formata da Giada e il compagno Francesco Violoni, si era trasferita da poco nella villa di Fregene, ma i rapporti con la vittima erano già tesi da tempo.

Le tracce di sangue che non mentono

Cosa succederebbe se le vostre dichiarazioni fossero smentite da prove inconfutabili? È ciò che è emerso dalle indagini: Giada e Francesco hanno dato versioni contrastanti sulla scena del crimine, specialmente riguardo alle macchie di sangue sul cadavere. Inizialmente invisibili, queste tracce sono state rivelate solo dopo esami approfonditi, lasciando gli investigatori a chiedersi cosa stia davvero nascondendo questa coppia. Potrebbe essere l’elemento chiave che ha incastrato l’assassina?

Il profilo di una donna in crisi

Chi è davvero Giada Crescenzi, la 41enne al centro di questo dramma? Fidanzata con Francesco Violoni dal 2023, sembra che la sua relazione non fosse ben vista da Stefania Camboni, che l’avrebbe considerata una minaccia per il figlio. Amiche della vittima hanno raccontato di rapporti burrascosi, e Giada stessa appariva disperata: sui gruppi Facebook, postava appelli strazianti come “Siamo in una situazione tragica” o “Dormiamo per terra, basta un bagno e una cucina”. Una ricerca frenetica di una via d’uscita che ora fa sorgere mille domande: cosa l’ha spinta a un gesto così estremo?

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