Attualità
ROMA — Medici e veterinari in piazza in difesa del servizio sanitario nazionale

ROMA — Nella giornata odierna medici, veterinari e dirigenti sanitari sono scesi in piazza per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro, bloccato da 10 anni, e nuove assunzioni per garantire la sopravvivenza del Servizio sanitario pubblico
ROMA — Rinnovo contrattuale, nuove assunzioni, sblocco del turnover e maggior sicurezza negli ospedali. Sono queste le principali richieste dei medici, dei veterinari e dei dirigenti sanitari scesi oggi in piazza per protestare contro Governo e Regioni. “È necessario riaprire il tavolo contrattuale. Nella legge di Bilancio è stata inserita una norma che blocca il Tavolo per il rinnovo del triennio 2016-2018. A causa dell’iter burocratico ci vorrà almeno un altro anno. Chiediamo inoltre di recuperare delle risorse, circa 50 milioni annui, che già sono compresi negli stipendi dei medici e che potrebbero servire a pagare gli straordinari. Vogliamo infine sollecitare il Governo ad aprire una politica di assunzioni. Già oggi mancano 10.000 medici e nei prossimi anni molti andranno in pensione. Continuando così si rischia il collasso del sistema” ha chiosato il segretario nazionale Anaao Assomed Carlo Palermo, nel corso del sit-in davanti al ministero della Funzione pubblica. Dal canto suo Andrea Filippi, segretario nazionale Cgil medici e dirigenti sanitari, ha riferito che il comparto “si sta mobilitando da oltre un anno per cercare di salvare il Servizio Sanitario nazionale. Il personale medico è fermo dal 2004 a causa del blocco del turnover. L’impressione è che solo oggi qualcuno si sia accorto che mancano i medici specialisti e di Pronto Soccorso. Siamo i meno pagati in Europa e l’unica categoria che non ha avuto il rinnovo contrattuale. Chiediamo oggi al ministro Giulia Bongiorno di ovviare prontamente a questo problema. Se si vogliono fare delle modifiche si facciano sul rinnovo contrattuale 2019-2021, non su quello 2016-2018”.
ROMA TERMINI, OPERAZIONE DEI CARABINIERI
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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