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CORONAVIRUS – A ROMA E PROVINCIA 55 POSITIVI IN PIÙ

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Crescono i casi di Coronavirus a Roma e provincia. Stando ai dati diramati dalle varie Asl, è stato accertato l’aumento dei pazienti risultati positivi al test. Negli ultimi due giorni si è passati da 13 a 40 pazienti positivi. Una netta crescita si è registrata anche a Ostia e Fiumicino, con 16 nuovi casi positivi. Un ulteriore incremento si è registrato anche presso la Asl 6 di Pomezia, con 9 contagiati in più rispetto ai ieri.

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Nubi sparse, temperatura fino a 24 gradi

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Condizioni meteorologiche a Roma e nel Lazio

Nubi sparse in cielo, ma tempo ancora stabile su Roma e Lazio. Le previsioni del meteo per lunedì 13 maggio registrano temperature massime fino a 24 gradi.

Situazione attuale e previsioni a Roma e nel Lazio

Come annunciano gli esperti de Il Meteo.it oggi la pressione è in lieve diminuzione e soffiano venti meridionali. Già ad inizio della settimana una profonda depressione, sospinta da correnti atlantiche, attraversa rapidamente l’Europa centro-settentrionale, per poi gettarsi nel bacino del Mediterraneo.

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Previsioni del meteo a Roma per oggi, lunedì 13 maggio

La giornata trascorre all’insegna del bel tempo, ma il cielo si presenta spesso irregolarmente nuvoloso su tutto il territorio. Le temperature massime arrivano fino a 24 gradi, i valori notturni non subiranno grosse variazioni. Mari calmi.

Meteo a Roma e nel Lazio

Oggi, lunedì 13 maggio, le previsioni del meteo a Roma registrano tempo ancora stabile. Sulla Capitale il cielo è coperto da nubi sparse per l’intero arco della giornata, mentre di sera è coperto. Le temperature oscillano tra minime di 11 e massime di 25 gradi, mentre il vento soffia da debole a moderato.

Situazione meteo nel resto del Lazio

Situazione analoga sul resto dei capoluoghi di provincia del Lazio. Il cielo è poco nuvoloso o con nubi sparse su Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. Sul fronte delle temperature abbiamo: tra 13 e 25 gradi a Frosinone, tra 13 e 24 gradi a Latina, tra 9 e 23 gradi a Rieti, tra 10 e 24 gradi a Viterbo.

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Aggressore arrestato per violento pugno al volto vicino Stazione Termini

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Violenta aggressione in via Gioberti

Per la violenta aggressione avvenuta in via Gioberti, a due passi dalla Stazione Termini, gli agenti della Polizia di Stato hanno fermo un uomo di 42 anni.

Indagini e identificazione del sospettato

C’è un fermo per la violenta aggressione avvenuta nella serata di ieri, sabato 11 maggio, in via Gioberti, alle spalle della Stazione Termini, dove un uomo di 41 anni è stato selvaggiamente colpito con un violento pugno in pieno volto e ha battuto la testa sull’asfalto: gli agenti del commissariato Viminale della Polizia di Stato, come riporta Il Messaggero, hanno fermato un uomo, si tratta di un 42enne, originario della Romania, che sarebbe il responsabile dell’aggressione ai danni del malcapitato.

Rintracciato il sospettato

Subito dopo l’accaduto sono scattate le indagini dei poliziotti. Grazie alla visione delle immagini di videosorveglianza della zona, gli agenti sono riusciti a risalire all’identità del 42enne, che è stato rintracciato in zona Borghesiana: l’uomo è accusato di lesioni gravi. Ancora da individuare le motivazioni dietro l’aggressione; da quanto si apprende, tra i due uomini potrebbe esserci stato un diverbio prima che il 42enne colpisse violentemente il 41enne con un pugno in pieno volto.

Condizioni del malcapitato

Per quanto riguarda il malcapitato, le forze dell’ordine lo hanno soccorso in via Gioberti, in una pozza di sangue: l’uomo, dopo essere stato colpito in faccia, è caduto e ha battuto la testa al suolo. Soccorso anche dai sanitari del 118, il 41enne è stato trasportato d’urgenza al Policlinico Umberto I, dove è ricoverato in prognosi riservata, in condizioni ritenute molto gravi.

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“Aprite la porta o vi ammazzo” – Una minaccia che mette in pericolo.

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Paura per due anziani barricati in casa

Due anziani coniugi sono stati costretti a barricarsi in casa, mentre il loro figlio li ha minacciati di morte impugnando un coltello. I carabinieri lo hanno arrestato in flagranza di reato e il giudice ha disposto il divieto di avvicinamento ai genitori.

Arresto del figlio maltrattante

Un uomo di cinquantatré anni è stato arrestato in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia. I genitori anziani hanno dovuto barricarsi in casa per sfuggire alle violenze del figlio. L’uomo era già sottoposto al divieto di avvicinamento perché gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia.

Intervento dei carabinieri e arresto

I genitori dell’uomo hanno chiesto l’intervento dei carabinieri, affermando di essere in pericolo a causa del comportamento violento del figlio. I militari lo hanno arrestato in flagranza di reato, dopo averlo visto armato di un coltello fuori dalla porta di casa. I genitori erano barricati all’interno, terrorizzati.

Maltrattamenti e minacce frequenti

I genitori anziani hanno riferito che non era la prima volta che subivano maltrattamenti e minacce da parte del figlio. I militari hanno arrestato l’uomo e il giudice ha disposto il divieto di avvicinamento ai genitori, per garantire la loro sicurezza.

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Segni dal cielo, la fine è vicina

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Predizione dell’aurora boreale da parte di Gisella Cardia

L’ultima trovata della veggente di Trevignano Romano Gisella Cardia è quella di rivendicare di aver predetto l’aurora boreale, che ha tinto il cielo di viola in Italia. Ma si tratta di un fenomeno naturale, non è imminente alcuna Apocalisse.

Il cielo viola sull’Italia: un fenomeno naturale

Il cielo viola sull’Italia è un fenomeno che ha colpito in molti e di cui si è parlato in questi giorni. Uno spettacolo della natura, che ricorda uno scenario meraviglioso e già noto: l’aurora boreale dei Paesi del Nord Europa. Maria Giuseppa Scarpulla, meglio nota come Gisella Cardia, ha rivendicato di averlo “predetto” prima ancora che si verificasse e più volte negli anni, a suo dire, per “volere della Madonna e di Gesù”, come un segno della fine dei tempi.

I messaggi catastrofici che annunciano l’Apocalisse

“Il sole emanerà tutta la sua potenza, causando grandi tempeste solari. Il tempo è vicino!” recita un messaggio datato all’8 gennaio 2024. “Guardate i segni dal cielo: non dico i tempi e il giorno, ma questi sono i tempi ultimi. Non fidatevi di date: solo Io conosco la data esatta”. Ad annunciare l’imminenza dell’Apocalisse in questo messaggio per la veggente di Trevignano Romano sarebbe addirittura Gesù.

La spiegazione scientifica al cielo viola sull’Italia

Il cielo viola sull’Italia non c’entra nulla con la fede cattolica, né con la Madonna e Gesù, ma si tratta nello specifico di bagliori che vanno dal rosso al violetto, di un’aurora appunto o una SAR (Stable Aurora Red arcs), provocata da una forte tempesta geomagnetica proveniente dal Sole. Come spiega Scienze Fanpage.it è un fenomeno che si manifesta “grazie all’eccitazione dei gas che sono presenti nell’alta atmosfera, la fascia dell’atmosfera che si estende da 50 chilometri dalla superficie terrestre”. Non siamo “alla fine dei tempi”, non sta per arrivare alcuna Apocalisse.

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Amica Sonia sa, spero ci aiuti dopo 41 anni

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La testimonianza di Maria Antonietta

Maria Antonietta ieri è stata ascoltata a Palazzo San Macuto insieme ai familiari di Emanuela Orlandi nell’ambito della commissione bicamerale d’inchiesta sulla scomparsa delle due giovani nel 1983.

Le speranze di Maria Antonietta

L’ultima spiaggia. Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, definisce così la commissione bicamerale d’inchiesta sulla scomparsa della sorella e di Emanuela Orlandi. Tutte le sue speranze sono racchiuse in questa neonata commissione, composta da 20 deputati e 20 senatori, che avrà circa tre anni di tempo per far luce su due dei misteri più intricati del nostro Paese.

L’amica del cuore

Il colloquio tra la sorella di Mirella e i parlamentari è durato oltre due ore e diversi nomi sono stati messi sul piatto della commissione. Sonia De Vito, l’amica del cuore di Mirella, potrebbe rappresentare una testimonianza chiave. Maria Antonietta spera che Sonia, l’ultima persona ad aver visto Mirella, possa finalmente contribuire a far luce sulla verità dopo 41 anni.

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Aborto figlio: minaccia di vendetta.

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La violenza subita dalla donna

La donna di circa 40 anni ha vissuto minacce, botte, insulti e maltrattamenti da parte del compagno per diversi anni. Dopo tre denunce alle autorità, è stato finalmente allontanato dall’abitazione in cui viveva con la famiglia. Durante questo periodo, è stata costretta alla quinta gravidanza e minacciata di morte in caso di aborto.

La decisione di allontanarlo

L’allontanamento del compagno è avvenuto dopo una violenta lite alla vigilia dell’Epifania, in cui ha aggredito fisicamente la donna. Questo episodio ha portato all’intervento delle forze dell’ordine e alla separazione definitiva della coppia. Il compagno è stato poi processato per i suoi atti violenti.

Le violente minacce e botte

La lite del 5 gennaio 2019 è stata particolarmente violenta, con l’uomo che ha attaccato la compagna con violenza e brutalità. La donna ha raccontato in tribunale di essere stata costretta alla quinta gravidanza e minacciata di morte, insieme alla figlia di 14 anni.

La relazione tra i due

La coppia è stata colpita da un colpo di fulmine iniziale, ma presto sono iniziate le prime manifestazioni di violenza da parte dell’uomo. Le minacce e i maltrattamenti si sono protratti nel tempo, con la donna che ha dovuto affrontare una serie di violenze fisiche e psicologiche.

Il processo e la condanna

Dopo un lungo processo legale, l’uomo è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di carcere per maltrattamenti in famiglia e lesioni. La donna si è costituita parte civile nel processo, testimoniando le violenze subite e ottenendo così giustizia per i crimini commessi nei suoi confronti.

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Studentessa racconta: gli scontri a Roma.

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Ribellione studentesca contro gli Stati Generali della Natalità

Cariche al corteo degli studenti che volevano raggiungere gli Stati Generali della Natalità all’Auditorium della Conciliazione. “Odio la violenza, io nasco pacifista, ma vedere la polizia che ghigna mentre ti fa male fa rabbia”, ha dichiarato una studentessa.

Le motivazioni dietro la protesta

“La situazione non va bene, sono mesi che lottiamo per tematiche che non sono queste: il punto non è la denatalità, che ci dicono portare calo del consumo e della produzione. Perché io mi sentirei molto più sicura a mettere al mondo un figlio se so che sin dai tre anni ha un certo tipo di educazione all’affettività e al consenso. Non ci sono servizi, asili, c’è l’Iva sui pannolini: siamo un mondo alla deriva, senza sostegno economico, psicologico e sociale. Abbiamo deviato il percorso per farglielo capire, ma sono anni che diciamo sempre le stesse cose”.

La situazione durante la manifestazione

A parlare è una delle studentesse che oggi hanno partecipato alla manifestazione contro gli Stati Generali della Natalità. Il corteo è stato caricato dalla polizia, alcune ragazze sono rimaste ferite e almeno una di loro è stata portata via in ambulanza con la testa spaccata. Per terra, c’è ancora il sangue uscito dopo le ferite causate dalle manganellate. Stavano cercando di raggiungere l’Auditorium della Conciliazione, dove si sta svolgendo il convegno. Ma appena hanno provato a deviare dal percorso, la polizia ha caricato. “Odio la violenza, io nasco pacifista, ma vedere la polizia che ghigna mentre ti fa male fa rabbia”, aggiunge. “In questura ci è stato più volte vietato di fare il corteo ma alla fine siamo riusciti a imporci e farci autorizzare – racconta un altro ragazzo -. Provando ad arrivare vicino all’Auditorium della Conciliazione è partita una carica da parte della polizia che ha fermato un ragazzo di 16 anni. Al momento non ci vogliono dire in quale commissariato lo stanno portando e non riusciamo a metterci in contatto con lui”.

Le conseguenze degli scontri

Sarebbero almeno tre le persone ferite, di cui una portata via in ambulanza per andare in ospedale. Un ragazzo di sedici anni è stato invece fermato, e potrebbe essere stato portato in commissariato per essere identificato.

Le proteste delle attiviste transfemministe

La manifestazione si è svolta all’indomani della contestazione delle attiviste transfemministe alla ministra Eugenia Roccella. Tra loro, il ‘Collettivo Transfemminista’, ‘Assemblea Aracne’ e ‘Collettivo Artemis’. Sono stati esposti cartelli con scritto “Fuori i pro vita dai consultori” e “Sul mio corpo decido io”, in relazione ai numerosi ostacoli che il governo sta mettendo alle donne che decidono di interrompere la gravidanza. La polizia ha bloccato le manifestanti e le ha portate fuori l’Auditorium per identificarle.

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Sparatoria a Tor Bella Monaca, uomo ferito a colpi di pistola

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27enne gambizzato a Tor Bella Monaca

È ferito, ma non rischia di morire un 27enne raggiunto da proiettili in via Scozza a Tor Bella Monaca. Gambizzato, è stato trasportato in ospedale.

Le circostanze dell’agguato

Spari a Tor Bella Monaca, dove un uomo di ventisette anni è stato ferito a colpi di pistola in strada. L’episodio è avvenuto nella serata di ieri, sabato 11 maggio, nel territorio Est di Roma. La vittima, attinta alle gambe, ha avuto bisogno di cure mediche, ma fortunatamente non rischia di morire. Secondo le informazioni apprese al momento dei fatti era circa l’ora di cena e l’uomo si trovava in via Giovanni Battista Scozza, quando, improvvisamente, diversi proiettili lo hanno raggiunto. I residenti si sono allarmati udendo gli spari in strada.

Trasporto in ospedale e cure

Arrivata la chiamata al Numero Unico delle Emergenze 112 con la richiesta urgente d’intervento per una persona alla quale avevano sparato, sul posto in breve tempo è giunta un’ambulanza, con il personale sanitario a bordo. I paramedici hanno preso in carico l’uomo e lo hanno trasportato al Policlinico di Tor Vergata. Arrivato al pronto soccorso il paziente è stato affidato ai medici, che lo hanno sottoposto alle cure del caso. Da quanto si apprende fortunatamente non rischia di morire. Sono intervenuti sulle ferite d’arma da fuoco, medicandolo.

Indagini in corso

Presenti sul luogo della sparatoria i carabinieri, che hanno svolto gli accertamenti di rito e indagano per ricostruire l’accaduto. I militari ascolteranno la vittima in ospedale, non appena le sue condizioni di salute glielo consentiranno. Al momento l’autore o gli autori del gesto sono ignoti e non si conoscesce il movente che li abbia portati a sparare. L’ipotesi è che la vicenda questioni di droga, in quanto Tor Bella Monaca è una delle piazze di spaccio romane.

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Finto morta, salvata da marito

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La finta morte che ha salvato una donna

La donna sfuggita al marito che ha cercato di ucciderla a Sermoneta ha raccontato ai carabinieri com’è riuscita a salvarsi: “Mi sono finta morta”. Entrambi sono ancora in prognosi riservata.

Le parole della vittima

“Ho finto di essere morta, per evitare che mi colpisse ancora. Così mi sono salvata”. Sono le parole della settantacinquenne ferita dal marito a coltellate a Sermoneta. Nel Comune in provincia di Latina nel pomeriggio di venerdì scorso 10 maggio si è consumato un tentato omicidio-suicidio, una tragedia sfiorata, che avrebbe potuto avere una fine ben più grave. Ma la donna, raccogliendo tutto il sangue freddo e il coraggio che aveva dentro di sé, quando il marito ottantaseienne l’ha accoltallata, non si è fatta prendere dal panico, ha finto di essere morta.

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Situazione attuale dei coniugi

La donna ha ricevuto sei fendenti, che l’hanno raggiunta a testa, collo e torace. La sua reazione l’avrebbe salvata da una fine certa. Lo ha raccontato ai carabinieri, prima di essere messa sull’eliambulanza, che l’ha trasportata in volo all’ospedale. Il marito, credendola morta, ha cercato di suicidarsi, ed è anch’egli in ospedale, in condizioni gravi. Ha riportato diverse ferite al collo, la lama gli avrebbe sfiorato la giugulare. I due coniugi sono ricoverati negli ospedali Agostino Gemelli e San Camillo di Roma, ancora in prognosi riservata.

La lite tra marito e moglie e l’accoltellamento

Secondo quanto ricostruito finora in sede d’indagine dai carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica di Latina tra marito e moglie è nata una discussione per motivi banali, che è degenerata. Nella villa sulla Migliara 40 l’uomo ha afferrato un coltello da cucina e ha accoltellato diverse volte sua moglie. La donna come riporta Il Messaggero, ha finto di essere morta per sfuggirgli e salvarsi la vita, mentre l’uomo, rendendosi conto di ciò che aveva fatto, ha cercato a sua volta di togliersi la vita. Nel frattempo la donna ha raggiunto il telefono e ha chiamato il figlio, chiedendogli aiuto. Sul posto sono arrivati in breve tempo il personale sanitario in eliambulanza e i carabinieri.

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Blocco tra Ladispoli e Civitavecchia causa disagi

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Investimento lungo la linea Roma-Pisa

Un treno ha travolto una persona lungo la linea ferroviaria Roma-Pisa. La circolazione è sospesa tra Ladispoli e Civitavecchia, al lavoro la polizia ferroviaria.

Disservizio sulla linea e blocchi

Treni fermi e circolazione bloccata lungo la FL5 Roma-Pisa. A provocare il disservizio sulla linea ferroviaria è stato un investimento, un convoglio ha urtato una persona, al momento non si conoscono le sue esatte condizioni di salute. I fatti risalgono alla mattinata di oggi, domenica 12 maggio a partire dalle 7.15 e si sono verificati sul litorale della provincia Nord della Capitale.

Aggiornamenti e consigli per viaggiatori

Per gli aggiornamenti in tempo reale sugli orari dei treni e la situazione lungo la linea ferroviaria consigliamo di consultare i canali di infomobilità di Ferrovie dello Stato, Viaggiatreno e l’applicazione ufficiale Trenitalia.

Intervento delle autorità competenti

Sul luogo dell’investimento hanno lavorato le autorità competenti, per svolgere i necessari accertamenti, che consentiranno di ricostruire la dinamica dell’accaduto. La mobilità ferroviaria potrà subire rallentamenti, cancellazioni e variazioni ai treni. Sul posto gli agenti della polizia ferroviaria e il personale sanitario in ambulanza.

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[Immagine sorgente](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/2/2015/03/large_ro060504eco_0005.jpg)

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