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Cronaca

I riders scendono in piazza: proteste per il nuovo contratto

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I riders scendono in piazza: proteste per il nuovo contratto

Mobilitazione nazionale organizzata dalla UGL rider a difesa della categoria: sotto accusa i nuovi contratti

Mobilitazione nazionale riders. E’ stata indetta una mobilitazione di protesta contro i nuovi contratti previsti per la categoria lavorativa dei riders , i grandi protagonisti dell’era Covid. Mai come in questo periodo di chiusure delle attività di ristorazione si era vista una tale diffusione del servizio di food delivery nelle case degli italiani. Un business enorme, che coinvolge una manciata di aziende che detengono il monopolio del settore, come Just Eat, Deliveroo e Glovo. Un lavoro che nasce senza garanzie contrattuali, ma di solito con partita iva o ritenuta d’acconto. A tal proposito è stata fatta una proposta di contrattualizzazione della categoria, che se a prima vista sembra garantire finalmente una maggiore sicurezza ai riders, si rivela essere un semplice specchietto per le allodole. Proprio per questo la UGL rider ha organizzato una mobilitazione nazionale. Vediamo i motivi.

I motivi della mobilitazione indetta da UGL

La UGL ribatte a tutti i punti del nuovo contratto, che sembrano promettere migliorie ma che invece non porterebbero giovamento alla categoria. Secondo quanti riportato nella locandina della manifestazione infatti, non sembra esserci né maggiore sicurezza né maggiori tutele, oltre al fatto di non poter scegliere liberamente la turnazione come avveniva prima. Inoltre ci sarà un forte ribasso del guadagno dovuto alla paga oraria fissa che prende il posto del rimborso per ogni singolo ordine consegnato nell’arco del turno. Questi ed altri temi saranno affrontati durante la manifestazione nazionale, che si terrà a Roma martedì 30 marzo dalle 10.00 alle 13.00, con punto d’incontro in Piazza Montecitorio

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Prevenzione e salute del fegato: la Run for Liver torna a Roma per chi ha esagerato

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Prevenzione e salute del fegato: la Run for Liver torna a Roma per chi ha esagerato

#ScopriComeUnaCorsaPotrebbeSalvareLaTuaVita #RunForLiver

Potresti non credere ai tuoi occhi: una semplice corsa nel cuore di Roma potrebbe essere l’arma segreta contro malattie pericolose, con controlli gratuiti che potrebbero rivelare sorprese inattese!

L’evento che unisce sport e salute

Preparati per una giornata elettrizzante a Villa Borghese, dove centinaia di persone si riuniranno per la settima edizione della Run for Liver. Organizzata dall’Unità Operativa Complessa di Medicina clinica ed Epatologia della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, questa iniziativa trasforma una passeggiata o una corsa in un’opportunità unica per promuovere la prevenzione delle patologie epatiche attraverso movimento e consapevolezza. Medici, infermieri e cittadini entusiasti si incontrano per un mix di fitness e scoperte sanitarie che potrebbero cambiare la tua routine quotidiana.

Controlli gratuiti e attività fisica da non perdere

Dalle 9:30 alle 10:30, il Parco dei Daini ospita una corsa non competitiva di 5 chilometri, seguita da una serie di controlli sanitari disponibili fino alle 13:30 presso il Poliambulatorio Campus Bio-Medico Porta Pinciana. Immagina di poter accedere a servizi esclusivi senza spendere un euro: elastometria epatica per valutare la salute del fegato, anamnesi cardiologica con elettrocardiogramma e referto medico, consulti nutrizionali personalizzati, consigli motori su misura e incontri in piccoli gruppi sul benessere psico-fisico. Ma attenzione, tutto è a posti limitati – potresti perderti l’occasione!

I numeri allarmanti delle malattie epatiche

E se ti dicessimo che l’attività fisica potrebbe prevenire il 90% dei casi di malattie epatiche? Giovanni Galati, epatologo e ideatore dell’evento, sottolinea come il fegato sia cruciale per il metabolismo e il sistema cardiovascolare, e come la sedentarietà sia un nemico invisibile. Secondo Antonio Picardi, direttore dell’Unità, la sindrome metabolica colpisce fino al 40% della popolazione, legata a stili di vita sbagliati. Nel mondo, oltre 1,5 miliardi di persone sono colpite, con 2 milioni di decessi all’anno – e in Italia, nel 2024, le vittime sono state 20.000. Numeri che fanno riflettere, non credi?

L’impegno per una vita sana e attiva

Ma c’è di più: la Run for Liver è molto più di un evento sportivo, come afferma Paolo Sormani, amministratore delegato del Policlinico. È un invito a riflettere sulla tua salute e a scoprire i benefici di uno stile di vita dinamico. L’iniziativa conclude la Settimana Sport, Arte, Scienza e Cultura del Campus Bio-Medico, coinvolgendo la comunità con attività che uniscono teatro, spiritualità e scienza – un mix irresistibile che potresti amare!

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Giada Crescenzi: la nuora di Stefania Camboni e il dramma dell’arresto per omicidio, tra appelli disperati su Facebook

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Giada Crescenzi: la nuora di Stefania Camboni e il dramma dell’arresto per omicidio, tra appelli disperati su Facebook

#Hai sentito del drammatico omicidio a Fregene? Scopri i post di Facebook che potrebbero aver predetto la tragedia! #MisteroUccisioneFregene

L’Arresto Inaspettato

Giada Crescenzi, una 31enne in cerca di una nuova casa, è finita al centro di un caso scioccante. Solo due mesi fa, postava disperatamente su gruppi locali di Fiumicino, implorando aiuto per trovare un posto dove vivere a causa di una “situazione critica”. Ieri sera, però, è stata fermata per l’omicidio di Stefania Camboni, la madre del suo compagno, trovata senza vita nella villa di famiglia a Fregene dopo almeno 15 coltellate.

Chi è Giada Crescenzi

Giada Crescenzi era fidanzata con Francesco Violoni, figlio della vittima, dal 2023. Ma i rapporti familiari erano tesi fin dall’inizio, con Stefania Camboni che non approvava la relazione. Un’amica della vittima ha rivelato che Stefania temeva che Giada volesse “portarle via il figlio”. Questa tensione si è riflessa nei recenti post di Giada sui social, dove il 5 maggio scriveva di una “situazione tragica” e pochi giorni dopo supplicava: “Dormiamo pure per terra, basta una cucina e un bagno. Vi prego aiutateci!”

I Rapporti Familiari in Crisi

Lei e il compagno vivevano al primo piano della villa di via Santa Teresa di Gallura, ma la convivenza era tutt’altro che pacifica. Stefania Camboni aveva condiviso parole criptiche prima della tragedia: “Quando cercate di ferirmi, ricordatevi che ho visto chiudere una bara con la persona più importante della mia vita”. Gli inquirenti sospettano che quella sera Giada fosse in casa, ma lei afferma di non aver sentito nulla, grazie a tappi per le orecchie e a un sonnifero blando. Cosa nasconde questa storia? Un dramma familiare che potrebbe sorprenderti!

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