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Cronaca

Incendio alla Tuscolana: due donne finiscono in ospedale

Incendio alla Tuscolana. Le fiamme all’interno di un appartamento. Le possibili cause

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Incendio alla Tuscolana: due donne finiscono in ospedale

Incendio alla Tuscolana. E’ accaduto questa mattina, intorno alle 11, in un condominio al civico 66 di via Guido Zanobini. Sul posto Carabinieri e Vigili del Fuoco, che, per precauzione, hanno proceduto allo sgombero di tutti i residenti nello stabile. Le fiamme sarebbero divampate in un appartamento, posto al quarto piano. All’interno si trovavano coloro che lo abitano, una donna anziana e sua figlia. Entrambe, fortunatamente, non avrebbero riportato conseguenze gravi. Il rogo inoltre non avrebbe causato danni alla struttura dell’edificio.

Secondo i primi rilievi effettuati dai Carabinieri, ad originarlo sarebbero stati motivi accidentali. Con tutta probabilità, una disattenzione di una delle due donne, che involontariamente avrebbe lasciato l’asciugacapelli acceso. I Vigili del Fuoco si sono invece occupati dello spegnimento delle fiamme. Le quali hanno costretto le due inquiline, rispettivamente di 88 e 65 anni, ad essere trasportate in ospedale per essere sottoposte ad accertamenti.

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Le ricerche di veleno su Google: un’inaspettato colpo di scena tra piante e misteri

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Le ricerche di veleno su Google: un’inaspettato colpo di scena tra piante e misteri

RicercheChocSuGoogle: La nuora accusata di omicidio nascondeva segreti oscuri?

La ricostruzione del delitto

Immaginate di scoprire che una tranquilla serata in famiglia si trasforma in un incubo: è quanto accaduto nella villetta di Fregene, dove Stefania Camboni, 58 anni, è stata trovata senza vita, colpita da ben 15 coltellate mentre dormiva. Gli investigatori della Procura di Civitavecchia stanno scavando nei dettagli più inquietanti, con discrepanze nei racconti che puntano dritto a Giada Crescenzi, la 30enne nuora accusata di questo gesto estremo. Ma cosa l’ha spinta a tanto? Le prime indagini rivelano tracce di una notte fatale, con l’inferriata e la porta d’ingresso lasciate aperte, alimentando un mistero che lascia tutti senza fiato.

Le ricerche su Google che gelano il sangue

E se le ricerche online potessero tradire un killer? Giada Crescenzi ha digitato query come “come togliere il sangue dal materasso” e “come avvelenare una persona”, dettagli che hanno fatto scattare il fermo e che ora stanno facendo il giro del web. La difesa, però, ribatte con spiegazioni sconcertanti: la prima era solo per gestire tracce di mestruazioni, mentre la seconda riguardava… piante invasive in giardino! Ma è davvero così innocente? Gli inquirenti non ci credono e sospettano persino una messinscena, come la simulazione di una rapina, con l’auto della vittima trovata danneggiata e il portafogli sparso per strada. Un intreccio di indizi che fa sorgere mille domande: quali altri segreti nascondeva questa giovane donna?

Chi è davvero Giada Crescenzi?

Dietro l’accusa si nasconde una storia familiare carica di tensioni: Giada, 31 anni, era fidanzata con il figlio della vittima dal 2023, ma pare che Stefania Camboni non approvasse affatto questa relazione, alimentando sospetti di conflitti sotterranei. Amiche della defunta parlano di timori che Giada volesse “portare via” il figlio, e proprio lei aveva inondato i gruppi social di appelli disperati per trovare una nuova casa. Messaggi come “Siamo in una situazione tragica” o “Dormiamo pure per terra, basta una cucina e un bagno” rivelano una vita in bilico, forse segnata da dissapori per questioni banali come la spesa. Ma è abbastanza per un omicidio? La Crescenzi si professa innocente, sostenendo di aver dormito profondamente quella notte, ma gli investigatori continuano a indagare, pronti a svelare altri colpi di scena.

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Insegnante si spaccia per maestro di arti marziali per molestare le allieve e viene arrestato.

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Insegnante si spaccia per maestro di arti marziali per molestare le allieve e viene arrestato.

SvelatoLoScandaloInAula Un insegnante si finge maestro di arti marziali per abusare delle studentesse, lasciando tutti senza parole!

L’arresto del professore

Un insegnante è finito agli arresti domiciliari dopo aver approfittato della sua posizione per commettere abusi sessuali. Si è spacciato per istruttore di arti marziali all’interno di un istituto di formazione, trasformando lezioni innocenti in veri e propri incubi per le sue studentesse. Ma cosa ha spinto un educatore a tradire così la fiducia dei suoi allievi?

Le denunce che hanno fatto scattare le indagini

Tutto è partito dalla coraggiosa denuncia di una ragazza a gennaio, che ha rivelato di aver subito molestie da parte di questo docente. Con suo grande stupore, altre sei studentesse hanno poi condiviso storie simili, descrivendo abusi avvenuti durante le attività scolastiche. Ti chiedi come sia stato possibile che nessuno si sia accorto di nulla?

I complici nel silenzio

Non solo l’insegnante principale è nei guai: altri tre docenti hanno ricevuto l’obbligo di dimora per non aver intervenuto a difesa delle vittime. Incredibilmente, uno di questi episodi è accaduto durante una gita scolastica, dove i colleghi hanno voltato lo sguardo dall’altra parte. Perché hanno scelto di ignorare le grida di aiuto?

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