Cronaca
Stanze a studenti senza contratto: 13 proprietari nei guai a Roma
Stanze a studenti senza contratto. Primi provvedimenti contro le speculazioni sugli affitti

Stanze a studenti senza contratto. I proprietari rispondono così agli universitari, accampati sotto i propri atenei per protestare contro i prezzi troppo alti per un alloggio. Dal Politecnico di Milano alla Sapienza di Roma, nelle ultime ore le tende sono state piantate anche a Tor Vergata. E per qualche ora hanno invaso persino il piazzale di fronte il Ministero dell’Istruzione. Ma, siccome per ogni iniziativa c’è anche chi prova ad approfittarsene, le forze dell’ordine sono dovute intervenire per frenare illegalità e speculazioni. In azione sono dunque entrati i militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Roma. I quali hanno operato controlli a tappeto, fin dall’avvio dell’anno accademico.
Negli ultimi mesi, in particolare, hanno riscontrato che, in tutti i casi analizzati, il contratto non era stato registrato e la Questura non aveva ricevuto informazioni sui locatari. In compenso, nelle tasche dei ‘padroni’ erano finiti, completamente in nero, tra i 500 e i 700 euro per una stanza singola e tra i 250 e i 400 per una singola. Nella rete del 3° nucleo operativo metropolitano della Capitale ne sono finiti, da ultimo, 13. Nei loro immobili erano infatti ospitati irregolarmente 28 studenti. E ora, per ognuno di essi, saranno costretti a pagare una multa di 206 euro. In più dovranno risarcire il fisco per 575mila euro di canoni non dichiarati e per non aver versato imposta di bollo e di registro.
Cronaca
Destra sovranista al fianco di Alemanno: apericena a Rieti per le grane legali

EventoChoc: Un’apericena per sostenere l’ex sindaco Gianni Alemanno in carcere? Scopri chi si schiera al suo fianco!
La controversa storia dietro l’evento
Un’apericena insolita sta per scuotere Rieti, organizzata per sostenere Gianni Alemanno, l’ex sindaco di Roma condannato a 22 mesi nel caso Mondo di Mezzo. Da dicembre scorso, Alemanno è tornato in carcere per aver violato la messa in prova ai servizi sociali. Ma cosa spinge un evento del genere? Numerosi esponenti della destra sovranista hanno risposto alla chiamata, trasformando una semplice cena in un raduno che promette sorprese e dibattiti accesi.
Gli ospiti che non ti aspetteresti
Tra gli ospiti confermati c’è l’ex presidente della Regione Francesco Storace, che su X ha dichiarato: “Ci andrò volentieri perché le cose vanno dette senza paura”. Non solo: anche Simone Di Stefano, ex leader di CasaPound e ora a capo di Exit, e Luca Malcotti, vice segretario generale dell’UGL ed ex consigliere regionale, hanno aderito. Immagina il mix di personalità che potrebbe emergere – un incontro da non perdere per chi ama i retroscena politici!I dettagli che stuzzicano la curiosità
L’iniziativa è curata dai militanti del movimento Indipendenza, con figure come il vice segretario Chicco Costini e Beppe Lauria in prima linea. L’evento, ospitato al ristorante Da Chef in largo Velino Fratelli Conti, includerà un dibattito seguito da un concerto con Francesco Mancinelli, Silvia Preda e Nicolò Olivieri. Sul volantino si parla di una petizione per Alemanno, con un contributo di 15 euro per l’apericena (ingresso libero) e donazioni extra per le sue spese legali. Chissà quali segreti emergeranno durante la serata?
Cronaca
Castagne importate etichettate come italiane: sequestrati 54 mila pacchi

IngannoMadeInItaly Hai mai comprato castagne pensando fossero autenticamente italiane, ma in realtà venivano dall’estero? 😲 Scopri come la Guardia di Finanza ha sgominato un maxi-falso alimentare!
Il Sequestro Sbalorditivo
Immagina di aprire una scatola di castagne con il tricolore italiano ben in vista, ma al suo interno si nasconde un inganno internazionale. La Guardia di Finanza ha messo le mani su 54.000 confezioni di castagne in un’azienda agroalimentare nel Viterbese, scoprendo che il prodotto arrivava dall’estero nonostante l’imballaggio gridasse “made in Italy”.
L’Inganno che Ti Lascerà a Bocca Aperta
Non solo l’etichetta principale sfoggiava orgogliosamente il tricolore, ma le vere informazioni sulla provenienza erano nascoste in piccolo su un’etichetta secondaria sul retro. Un trucco astuto che poteva facilmente confondere i consumatori, facendoli credere di acquistare un prodotto genuino del Bel Paese. Chissà quante persone sono cadute in questa trappola!Le Misure contro l’Azienda
Per il titolare dell’azienda, non è finita con il semplice sequestro: è scattato un ammonimento severo sulle regole da seguire per rendere trasparente la provenienza dei prodotti. Un avvertimento che potrebbe sconvolgere l’intero settore agroalimentario – e tu, stai attento a cosa compri la prossima volta!
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