Cronaca
Kata, cinque indagati per la scomparsa della bimba
Kata, possibile svolta nelle indagini sul caso dell’ex hotel Astor
Kata, la Procura di Firenze si mette in moto. E nelle ultime ore avrebbe notificato cinque avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti soggetti.
Della piccola, di origine peruviana, non si hanno più notizie dal 10 giugno. Una vicenda per la quale sono finiti sotto la lente degli inquirenti cinque occupanti dell’ex hotel Astor, dove Kata viveva con la famiglia.
L’iscrizione nel registro degli indagati, riporta Il Giornale, sarebbe necessaria a eseguire accertamenti tecnici irripetibili. Chi indaga vuole infatti da un lato verificare se vi sia “materiale biologico o genetico” e dall’altro “estrapolare Dna da borsoni, trolley e dai rubinetti delle stanze“. Gli eventuali profili rinvenuti verranno poi comparati con quello della bambina.
In una nota, la Procura ha comunicato infatti che le telecamere hanno ripreso tre degli indagati uscire poco dopo la scomparsa appunto con un borsone e due trolley. Che sono stati ritenuti per dimensioni un possibile nascondiglio per il corpo di Kata. Quanto invece agli altri due sotto la lente, nei rubinetti dei bagni delle loro stanze l’11 giugno sarebbero state trovate tracce di sangue.
KATA, A BREVE NUOVE PERQUISIZIONI E TESTIMONIANZE
Nei prossimi giorni l’Astor sarà di nuovo scandagliato alla ricerca di tracce della piccola. E altri elementi si spera di ricavare da alcune persone che vivono in Perù, tra cui uno zio paterno e un altro uomo, entrambi rinchiusi in carcere a Lima. La Procura avrebbe inoltrato alle autorità del paese sudamericano richiesta per acquisirne le testimonianze.
I due sono infatti implicati in una vicenda di droga che vide protagoniste una mamma e la sua figlioletta coetanea di Kata. Le quali, dopo la perquisizione della loro casa a Firenze, andarono a vivere nello stabile di via Maragliano. Gli inquirenti sospettano quindi che Kata possa essere stata scambiata per l’altra bambina e rapita per vendetta.