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Cronaca

TheBorderline, Ora si mette veramente male per lo youtuber. Giustizia per il piccolo travolto e ucciso a soli 5 anni

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Travolto e ucciso a 5 anni, chiesto giudizio immediato per lo youtuber Matteo Di Pietro dei TheBorderline

Giudizio immediato richiesto per lo youtuber Matteo Di Pietro dei TheBorderline per il tragico incidente stradale a Casal Palocco

La Procura di Roma ha avanzato la richiesta di giudizio immediato per Matteo Di Pietro, un ventenne affiliato al collettivo di youtuber  TheBorderline. Di Pietro era alla guida di un SUV Lamborghini noleggiato il 14 giugno scorso, quando ha travolto una Smart a Casal Palocco. Questo incidente ha causato la morte di un bambino di cinque anni che si trovava a bordo con la madre e la sorellina. I pubblici ministeri accusano l’indagato di omicidio stradale e lesioni. Attualmente, la richiesta è in fase di valutazione da parte dell’ufficio del giudice per le indagini preliminari.

Il 22 giugno, il giudice per le indagini preliminari aveva deciso di porre Di Pietro agli arresti domiciliari, sottolineando che il giovane stava viaggiando a una velocità superiore ai 120 chilometri orari e che le telecamere utilizzate durante la guida per la realizzazione dei video erano state rimosse. Il giudice aveva inoltre evidenziato che Di Pietro aveva noleggiato il SUV Lamborghini con l’obiettivo evidente di impressionare e attirare l’attenzione dei giovani spettatori su internet, ai fini di aumentare i guadagni pubblicitari, a discapito della sicurezza e della responsabilità. Ciò lo aveva portato a viaggiare a una velocità eccessiva rispetto ai limiti consentiti, nonostante alcuni passeggeri a bordo avessero sollecitato a ridurre la velocità.

La richiesta di giudizio immediato presentata dai pubblici ministeri è attualmente in valutazione da parte del giudice per le indagini preliminari.

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Il mistero di Giulio Di Curzio: un pestaggio in discoteca a Roma e l’assoluzione dei tre sospettati

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Il mistero di Giulio Di Curzio: un pestaggio in discoteca a Roma e l’assoluzione dei tre sospettati

SvoltaShoccanteInDiscoteca: Tre Giovani Prosciolti Dopo l’Aggressione a un 17enne Finito in Coma?

In una vicenda giudiziaria che ha tenuto tutti con il fiato sospeso, tre giovani sono stati prosciolti in appello da accuse di lesioni aggravate, dopo che un 17enne era stato picchiato e aveva subito una caduta drammatica. Ma cosa ha davvero portato a questa incredibile svolta? Scopri i dettagli di un caso che ha diviso opinioni e fatto discutere.

I FATTI

La notte tra il 6 e il 7 ottobre 2017, in una discoteca all’Eur, tutto è iniziato con un banale malinteso. Giulio Di Curzio, un 17enne, si trovava con i suoi amici quando ha accidentalmente preso una bottiglia dal tavolo di un altro gruppo. Immagina la tensione: da un pugno, la situazione è esplosa in una rissa violenta, con il giovane finito a terra sotto una pioggia di calci e pugni. I buttafuori sono intervenuti, ma l’incubo non era finito. Mentre era ancora nel parcheggio, Giulio è stato colpito di nuovo e, terrorizzato, è fuggito inseguito dai tre. Per sfuggire, ha scavalcato un cancello e poi è precipitato da un muretto alto sette metri, finendo in coma per un mese. I segni sul muretto raccontano di una caduta disperata e accidentale – un dettaglio che ha intrigato tutti.

LE INDAGINI

Le indagini hanno rivelato un mistero: le telecamere non hanno catturato altri coinvolti all’interno della zona della caduta, portando i giudici a dubitare del legame diretto tra l’aggressione e le ferite gravi di Giulio. In primo grado, i tre – Giorgio Atturi, Luca Natalizi e Patrizio Pintore – erano stati condannati per lesioni aggravate, ma l’appello ha cambiato tutto. Le accuse sono state ridimensionate a qualcosa di meno grave, senza prove certe che i traumi derivassero dal pestaggio e non dalla caduta. Le difese esultano, definendo la sentenza una vittoria per la verità: “Restituisce dignità ai ragazzi”, hanno dichiarato gli avvocati. Che ci sia molto di più sotto la superficie? È un caso che continua a far riflettere.

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Scontri sulla Metro A: borseggiatori aggrediscono due passeggeri

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Scontri sulla Metro A: borseggiatori aggrediscono due passeggeri

HaiMaiSentitoDiUnEroeChePagaACaroPrezzo 😱 Scopri la drammatica aggressione alla stazione Termini che ha lasciato tutti senza fiato!

La scena del caos inaspettato

Immagina di essere alla stazione Termini di Roma, un luogo affollato e caotico, quando due coraggiosi cittadini peruviani decidono di intervenire per fermare un’azione sospetta dei loro stessi connazionali. Ma cosa è successo esattamente? Fonti vicine all’incidente rivelano che l’intervento ha scatenato un’esplosione di violenza inaspettata, trasformando una giornata qualunque in un thriller da film. I dettagli emergono piano, e ti chiederai: fino a che punto arriva il coraggio, o la follia?

I protagonisti e le motivazioni nascoste

I due peruviani aggrediti non erano semplici passanti, ma persone che si sono trovate al centro di un conflitto etnico e sociale. Hanno tentato di bloccare un’azione che poteva degenerare in qualcosa di peggio, ma i loro aggressori non hanno esitato. Fonti investigative suggeriscono che dietro ci siano motivazioni profonde, forse legate a vecchi rancori o a dinamiche tra comunità straniere a Roma. È davvero affascinante – o inquietante – come un gesto altruistico possa scatenare una tempesta di rabbia. Chi sono questi eroi improvvisati e cosa li ha spinti a rischiare tutto?

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