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Malattie respiratorie, non sempre serve andare al Pronto Soccorso: i consigli dell’esperto

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Malattie respiratorie, non sempre serve andare al Pronto Soccorso: i consigli dell’esperto

Malattie respiratorie, il presidente del Simeu: «In molte strutture di emergenza anche 70-80 pazienti (molti anziani) ammassati, in attesa del posto letto in reparto. In alcuni casi postazioni per l’ossigeno esaurite». Dal 18 al 24 dicembre più di un milione di casi di sindrome simil-influenzale (Iss). Ancora in tempo per vaccinarsi

In questi giorni come ogni inverno, complice anche il periodo natalizio in cui s’intensificano incontri e momenti di convivialità, sono in aumento i casi di influenza, Covid e altre sindromi parainfluenzali. C’è di più: quest’anno, nella settimana dal 18 al 24 dicembre – come rilevano i dati del bollettino epidemiologico RespiVirNet, sistema di sorveglianza integrata dei virus respiratori curato dall’Istituto Superiore di Sanità – «la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali mostra un valore dell’incidenza mai raggiunto nelle stagioni precedenti».

Tanti si recano al Pronto Soccorso o perché hanno seri disturbi respiratori o anche perché non trovano il medico di famiglia, essendo chiusi
gli ambulatori in questi giorni festivi. In molti ospedali le strutture di emergenza urgenza sono sotto pressione, con pazienti anche anziani che rimangono giorni sulle barelle in attesa di un posto letto in reparto. Ma in caso di influenza o Covid è davvero necessario (e in quali casi) andare al Pronto Soccorso? A chi rivolgersi, invece, se il medico di famiglia non c’è?

Che i Pronto Soccorso potessero “esplodere” dopo Natale, col picco dell’influenza (atteso in questi giorni) e l’aumento dei virus respiratori in circolazione, si sapeva già da tempo. «Viene chiamata “emergenza inverno” ma in modo del tutto inappropriato, perché non può essere “emergenza” una fase epidemiologica che ci aspettiamo tutti gli anni, e sappiamo che arriverà – sottolinea il dottor Fabio De Iaco, presidente della Società italiana medicina di emergenza urgenza (Simeu) –. Può sembrare quasi banale ripeterlo ogni anno ma non lo è affatto quando ti trovi in Pronto soccorso con 60,70, 80 pazienti ammassati, un paio di medici che li devono assistere e un numero di infermieri esiguo rispetto al bisogno – chiosa De Iaco –.

In molti ospedali si registrano problemi ormai noti da anni, come “boarding” (pazienti che rimangono al Pronto soccorso in attesa di ricovero in reparto ndr), barelle non sufficienti, in alcuni casi succede anche che il numero di postazioni con erogazione dell’ossigeno nei Pronto soccorso si esaurisca perché in questo periodo aumentano i pazienti con patologie respiratorie. Altro problema del sovraffollamento – continua il presidente Simeu – è che l’elevata densità di popolazione negli stessi spazi fa aumentare la possibilità (pericolosa) di una sovrapposizione di più virus in persone già fragilia causa di patologie preesistenti. Sarebbe utile smettere di parlare di “emergenza inverno” e, col concorso di tutti, programmare in tempo risorse e procedure superando la logica delle prestazioni aggiuntive e dell’impegno eccezionale del singolo medico e infermiere» auspica De Iaco.

Nel caso si abbia una “brutta” influenza o il Covid, occorre oppure no andare al Pronto Soccorso? «La particolarità di questa fase epidemiologica è che molti pazienti che arrivano in Pronto Soccorso sono anziani o comunque persone “fragili” a causa di altre patologie, quindi non possiamo dimetterli e farli tornare a casa – spiega il presidente Simeu –. Devono essere ricoverati in reparto ma spesso non si trova il posto letto e, per far fronte all’emergenza, molti ospedali stanno attivando i piani per la gestione del sovraffollamento in Pronto soccorso: in generale, però, non prevedono un incremento di posti letto (o, comunque, si tratta di un aumento contenuto, 5-6 unità in più, rispetto al fabbisogno di decine di posti letto) ma, di fatto, si attua la riconversione temporanea di posti letto (di solito dell’area chirurgica) a favore dell’area medica».

Accade anche di rivolgersi al Pronto Soccorso quando non è necessario, come riferisce il dottor De Iaco: «C’è un discreto numero di pazienti che arriva in Pronto Soccorso con febbre e mal di gola perché non trovano il dottore che li visita, come è capitato spesso in questi giorni festivi in cui l’ambulatorio del medico di famiglia è chiuso o non è disponibile la guardia medica territoriale». Consigli? «Se si tratta di una persona “normale” che non ha patologie importanti – per esempio di carattere cardiologico o pneumologico- e ha la febbre a 38-39, tosse e raffreddore, può curarsi a casa consultando anche solo telefonicamente il medico e assumendo correttamente gli antipiretici (col dosaggio giusto e con regolarità, ogni 7-8 ore) – suggerisce il presidente Simeu –. In questi casi non serve andare in Pronto Soccorso dove aumenta la possibilità di infettare se stessi o gli altri, e si contribuisce solo ad aumentare la confusione in queste strutture di emergenza e il carico di lavoro degli operatori che devono occuparsi di emergenze e urgenze».

Stesso consiglio per chi ha il Covid. «Non è affatto necessario che si vada in ospedale, a meno che non si abbiano problemi respiratori che potrebbero richiedere la necessità di ossigeno» dice il dottor De Iaco. Va ricordato che, in generale, nel trattamento di influenza, Covid e altre forme virali,
gli antibiotici non vanno presi, a meno che non li prescriva il medico.

Gli ambulatori dei medici di famiglia sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi, quindi anche a Capodanno. Che si abbiano problemi di salute dovuti a influenza o Covid o altri disturbi o un malore improvviso, ci si può rivolgere al Servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica), che fornisce prestazioni mediche non urgenti ma neppure rinviabili (anche nei giorni feriali durante la notte, dalle 20 alle 8).Come sempre, in situazioni di emergenza e urgenza va chiamato il 118 (o 112 laddove è attivo) oppure recarsi (o farsi accompagnare) direttamente al Pronto soccorso.

Secondo i dati del sistema di sorveglianza RespiVirNet , aggiornati al 29 dicembre, nella settimana dal 18 al 24 dicembre è salito ancora il numero di casi di sindromi simili-influenzali, con un’incidenza pari a 17,2 casi per mille assistiti (15,6 nella settimana precedente). Nella settimana monitorata «i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana sono circa 1.013.000». Si fa ancora in tempo a fare il vaccino antinfluenzale e quello anti-Covid? «Sono diversi gli agenti patogeni che concorrono all’aumento delle sindromi simil-influenzali cui assistiamo anche questa settimana.

Tra questi, si trova il SARS-CoV-2 che ormai si è insediato stabilmente tra noi e che circola a livelli sostenuti con il virus influenzale, così come il virus respiratorio sinciziale responsabile di bronchioliti nei bambini più piccoli – dice Anna Teresa Palamara, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità –. E questo conferma l’importanza della vaccinazione soprattutto per le persone anziane, con malattie croniche o comunque fragili. Raccomandiamo anche una sana prudenza da osservare soprattutto se si hanno sintomi respiratori e se si è in presenza di bambini molto piccoli, persone anziane o con fragilità».

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Le più belle 10 spiagge Bandiere Blu frequentate dai Romani

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Spiagge Bandiere Blu nel Lazio

Dieci bandiere blu assegnate al Lazio per il 2024: da Gaeta fino al lago di Trevignano, il litorale romano vanta spiagge sabbiose che si estendono fino alle sponde del lago. Ci sono conferme per tutti i Comuni che avevano ricevuto il riconoscimento nell’anno precedente. Nella lista figurano Gaeta, Sperlonga, Latina Mare, Sabaudia, San Felice Circeo, Fondi, Terracina, Minturno, Anzio e Trevignano Romano.

In aumento le spiagge Bandiere Blu in Italia

 

“Oltre l’11% delle spiagge del mondo premiate con la Bandiera Blu 2024 sono in Italia e siamo orgogliosi di annunciare che 10 di queste sono nel Lazio”. Lo afferma l’Assessore al Turismo, Ambiente, Sport, Cambiamenti climatici, Transizione energetica e Sostenibilità della Regione Lazio, Elena Palazzo.

Lazio, una destinazione ideale

Si tratta di un’altra bella notizia per turisti e bagnanti, che si aggiunge agli ottimi dati forniti dall’Arpa Lazio sulla qualità delle nostre acque. Ribadisce ancora una volta il Lazio come meta ideale per gli amanti del mare. Con il mio assessorato continuerò a promuovere la nostra Regione come destinazione turistica di punta in Italia e nel mondo con il massimo impegno. È giunto il momento di investire le nostre migliori energie in un asset strategico per l’economia del Lazio”, ha concluso l’Assessore Elena Palazzo.

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Roma via Tiburtina, drammatica caduta di un adolescente di 18 anni nell’ex fabbrica

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Sfiorata la Tragedia a Roma: Giovane Cade Tentando un Selfie

Un incidente quasi catastrofico ha avuto luogo a Roma quando un giovanotto di 18 anni è caduto mentre cercava di scattarsi un selfie nell’ex Fabbrica Penicillina in via Tiburtina 1064, alla periferia della Capitale. Lui e altri due ragazzi maggiorenni si erano infiltrati nell’edificio in disuso, scavalcando la recinzione, con l’intento di scattare delle foto per i social media.

Circonstanze dell’Incidente

Il dramma si è svolto quando i giovani si sono inoltrati nei piani superiori del fabbricato. Arrampicandosi su lastre di metallo leggere queste hanno ceduto, provocando la caduta del 18enne da un’altezza di circa 6 metri.

Intervento di Emergenza e Stato del Giovane

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di San Basilio e della Compagnia di Monte Sacro, i vigili del fuoco e l’ambulanza, che ha trasportato il giovane all’ospedale Umberto I in codice rosso. Nonostante la serietà dell’evento, si riferisce che le condizioni del ragazzo non siano gravi e che non sia in pericolo di vita.

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Cronaca

Roma Tuscolano, Parcheggia sul marciapiede e gli apparecchiano sul cofano

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Protesta di Lorenzo Valente

Cronaca Roma Tuscolano – Lorenzo Valente, un attivista del gruppo bringyourbiketv, ha protestato in modo originale contro un SUV che bloccava il marciapiede, creando un ostacolo per i pedoni. La sua iniziativa ha riscosso molto successo sui social media.

Azione Virale

L’azione protestataria di Valente consisteva nel fare “un pranzo” sul cofano del SUV. Questo è successo a Roma, in zona Tuscolana. L’automobilista che aveva parcheggiato la sua auto ostruendo buona parte del marciapiede, ha causato non pochi problemi ai passanti, in particolare agli anziani, ai passeggini e alle carrozzine. Il risultato? Il cofano della sua auto si è trasformato in un tavolo da trattoria grazie all’intervento di Valente, che ha sistemato su di esso tovaglietta, piatti, bicchieri e posate. Inoltre, sotto il tergicristallo è stato lasciato un biglietto molto esplicito che affermava: “A Roma si dice parcheggiata a cazzo de cane”.

Roma e il Problema della Sosta Selvaggia

Questa iniziativa ha incontrato il favore di molti, poiché a Roma il problema della sosta selvaggia è molto sentito, soprattutto da coloro che hanno una mobilità ridotta. Infatti, la presenza di strade piene di buche, marciapiedi stretti e dissestati, e l’assenza di scivoli, rendono il camminare a piedi molto impegnativo. Se a tutto ciò si aggiunge il mancato rispetto delle regole di parcheggio da parte di automobilisti e motociclisti, diventa chiaro che muoversi a piedi può diventare un’impresa ardua.

Reazioni alla Protesta

Tra le reazioni alla protesta, alcune persone suggeriscono di adottare sanzioni basate sul reddito, come avviene in Finlandia. Altri commentano sulla mancanza di educazione dimostrata da alcuni automobilisti. Molti si domandano quale sia stata la reazione del proprietario del SUV quando ha scoperto che la sua auto era stata trasformata in un tavolo da pranzo. Fonte

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Cronaca

Trullo, 32enne arrestato per aver gambizzato un ragazzo su un monopattino

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Sommario dell’evento

Cronaca Roma – Il caso riguarda un incidente avvenuto la scorsa estate, dove un giovane su un monopattino è stato avvicinato da un’auto e successivamente ferito con un’arma da fuoco. Dopo una lunga indagine, l’assunto autore del tentativo di omicidio è stato recentemente messo sotto custodia, nonostante il silenzio che ha circondato l’incidente.

Arresto e procedura legale

Le forces dell’ordine hanno emesso un ordine di custodia cautelare questa mattina per un uomo trentaduenne che viene indagato per il tentativo di omicidio avvenuto a Trullo l’estate passata. Direzione Distrettuale Antimafia ha supervisionato l’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato. Dopo mesi di inchiesta, la richiesta di arresto è stata presentata al Tribunale di Roma ed è stata approvata dal Gip.

I Dettagli dell’incidente

Il caso risale al tardo pomeriggio del 20 luglio a Trullo quando un ragazzo su un monopattino elettrico è stato preso di mira con colpi di pistola da un conducente in un’utilitaria. Secondo la ricostruzione degli eventi fatti dalle forze dell’ordine, l’uomo arrestato quest’oggi sarebbe stato la persona dietro l’aggressione. Nonostante la reticenza del ragazzo durante l’indagine, gli investigatori sospettano che conoscesse l’aggressore. Dopo avere riportato le ferite, invece di chiamare i servizi d’emergenza sul luogo dell’incidente, il ragazzo si è trascinato in un bar e ha chiamato sua madre per venirlo a prendere e portarlo in ospedale.

Indagini e conclusioni

Gli investigatori hanno individuato l’uomo grazie alle riprese di videosorveglianza della zona, rivelando indizi chiave per l’indagine. Il sospettato, già noto alle forze dell’ordine, ora deve rispondere delle accuse di tentato omicidio e violazione delle leggi in materia di armi. L’uomo è ora in custodia a disposizione della magistratura per un interrogatorio di garanzia. La conclusione dell’interrogatorio non è ancora stata resa pubblica. Fonte

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Nipote di Bud Spencer, Alessandro Pedersoli, aggredito: arrestato secondo assalitore

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Secondo Aggressore di Alessandro Pedersoli Arrestato

È stato rintracciato e arrestato il secondo aggressore di Alessandro Pedersoli, nipote di Bud Spencer, che era stato aggredito al semaforo.

Resoconto dell’Attacco

Nello scorso novembre, Alessandro Pedersoli, il nipote del defunto campione di nuoto e attore Bud Spencer, è stato brutalmente assalito da due individui al Lungotevere delle Armi, nel quartiere della Vittoria. Per questo episodio, un altro ragazzo di 21 anni era già stato arrestato il primo aprile. Successivamente, gli agenti hanno individuato e arrestato il secondo aggressore, coetaneo del primo. Contro di lui è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare e l’individuo, un ventenne, è stato sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

La Dinamica dell’Assalto

L’assalto è stato estremamente violento. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la violenza è scoppiata dopo un forte litigio legato alla viabilità. Non è chiaro se il motivo fosse una freccia non indicata o un sorpasso, ma la certezza è che è successo in un attimo: i due aggressori hanno attaccato Pedersoli e iniziarono a picchiarlo. Sono in seguito fuggiti. Tuttavia, a sei mesi dall’attacco, entrambi sono stati rintracciati e arrestati grazie alle immagini raccolte dalle telecamere di videosorveglianza che hanno registrato anche la targa dell’automobile, una Smart, in cui viaggiavano.

Le Conseguenze dell’Attacco

A seguito dell’attacco, Alessandro Pedersoli ha subito una frattura del pavimento oculare e la rottura di tre denti.

La Testimonianza di Pedersoli

“È stato terribile, pensavo volessero ammazzarmi“, ha raccontato il ragazzo in ricordo dell’episodio, qualche mese dopo, quando il primo degli aggressori era stato rintracciato e arrestato. “È stato un momento terribile, ed è partito dal nulla. Sono scesi dall’auto e mi hanno iniziato a picchiare”, ha dichiarato Pedersoli. Fonte

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Papa: “Non temete di avere figli. La donna non deve scegliere fra figlio o lavoro

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Stati Generali della Natalità: il Papa e le politiche demografiche

La finalità di quest’anno degli Stati Generali della Natalità, un evento dedicato alle politiche demografiche e al welfare familiare, è stata caratterizzata dalla nota presenza di Papa Francesco. L’argomento principale è stato “Esserci. Più giovani più futuro”.

In questa occasione il Papa ha condiviso un dato inquietante offerto da uno studioso della demografia che afferma che gli investimenti più profittevoli del momento sono quelli nelle fabbriche di armi e negli anticoncettivi, strumenti che rispettivamente cancellano e impediscono la vita.

Vita e Futuro secondo Papa Francesco

Nel corso del suo discorso, Papa Francesco ha affermato: “Le nascite sono il primo indicatore della speranza di un popolo. Senza bambini e giovani si perde il desiderio di futuro“. Da queste parole si deduce quindi che l’Italia sta progressivamente perdendo la sua speranza. Tuttavia, nonostante l’apparente oscuro futuro caratterizzato da denatalità, guerre, pandemie e cambiamenti climatici, Papa Francesco esorta i giovani a non arrendersi e a costruire insieme un futuro migliore.

Un richiamo alla politica e il ruolo dei nonni

Nel concludere il suo intervento, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza del ruolo dei governi e del bilanciamento famiglia-lavoro. Secondo lui, una madre non dovrebbe essere costretta a scegliere tra il lavoro e i figli. Inoltre, ha evidenziato l’importanza dei nonni, spesso nascosti e isolati, definendo questa situazione un “suicidio culturale”.

Partecipazione del Papa nel precedente evento

E’ da notare che Papa Francesco aveva già partecipato alla scorsa edizione degli Stati Generali della Natalità, dove aveva tenuto un discorso a favore di politiche lungimiranti per contrastare l’inverno demografico. All’evento aveva preso parte anche la premier Giorgia Meloni.

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Nuove licenze taxi Roma, A pagamento (70.000 euro) mentre agli ncc sarà gratis. Sarà vero e soprattutto giusto?

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Nuove licenze taxi roma

Nuove licenze taxi Roma

Ecco le nuove licenze taxi Roma la novità- Si prevede l’aggiunta di mille taxi e duemila Ncc nel tentativo di avere più veicoli in strada per il prossimo Giubileo, previsto per l’8 dicembre. Dopo numerosi annunci e discussioni con i conducenti, la giunta Gualtieri prevede di pubblicare un bando per le nuove licenze entro la fine di giugno. Lacronacadiroma era stata la prima a pubblicare la notizia delle nuove licenze taxi a Roma.

Chi vuole ottenere il permesso dovrà passare due test, uno orale e uno scritto, e pagare un canone di 65mila – 70mila euro. L’80% di questa somma sarà destinato ai tassisti attuali come compensazione, mentre il restante andrà al Comune. Le autorizzazioni per i Ncc, invece, saranno gratuite.

Lo sciopero dei taxi previsto per il 21 maggio

I tassisti prevedono uno sciopero per il 21 maggio, come reazione ai presunti favori a Uber da parte del governo, che tuttavia nega queste accuse.

Questo nuovo piano, però, è fortemente ambizioso, non solo per i tempi strettissimi in cui avverrà, ma anche perché l’amministrazione capitolina intende aumentare del 20% il numero di taxi e autonoleggi con conducente. Di fatto, attualmente, vi sono appena sopra i 7.900 taxi e 8mila vetture di noleggio con autorizzazioni sparse in tutta Italia.

Interazione con le sigle dei tassisti

Negli ultimi mesi, la giunta Gualtieri ha avuto un dialogo con le sigle dei tassisti e ha istituito una apposita commissione che ha calcolato il divario tra auto bianche e nere nella Capitale. Si prevede un aumento della fila di taxi nelle zone più centrali con l’aumento dei turisti.

La proposta di Gualtieri

Gualtieri ha proposto due opzioni per convincere la categoria, a livello nazionale, il 21 maggio bloccherà l’Italia per opposizione ai decreti dei ministri Matteo Salvini (Infrastrutture) e Adolfo Urso (Industria e Made in Italy) per riformare il servizio di trasporto non di linea. L’obiettivo principale di Gualtieri è aumentare le licenze taxi e riportare la tariffa minima richiesta dalla categoria, cioè ogni corsa breve costerà tra 10 e 12 euro, indipendentemente dal tempo e dalla distanza percorsi.

Il valore delle nuove licenze per i taxi

Negli ultimi tempi, è stato inviato all’Autorità nazionale di regolazione dei Trasporti, guidata da Nicola Zaccheo, sia la bozza del bando che il piano tariffario. È stata iniziata anche una discussione con l’Agenzia delle entrate per quantificare il costo delle nuove licenze dei taxi, che secondo i massimali della stessa agenzia, dovrebbe aggirarsi intorno ai 120mila euro.

Aspettative per il bando

Per le nuove licenze taxi Roma dovremo aspettare la prossima sessione della commissione Trasparenza, guidata da Federico Rocca (FdI), il comune annuncerà che sta aspettando solo l’ultimo via libera dell’Art per pubblicare il bando. Successivamente, la commissione Trasporti, guidata da Giovanni Zannola (Pd), probabilmente il sindaco stesso o il suo assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, annuncerà che le procedure di gara saranno aperte entro la fine di giugno. La procedura per l’assegnazione di 2mila autorizzazioni per Ncc, invece, sarà gratuita.

Le reazioni dei sindacati

I sindacati del settore sono molto scettici sia sulla necessità di nuove auto sia sulle tempistiche previste dal Comune. Prevedono che, come avvenuto a Milano, potrebbero presentare ricorsi al Tar. Tuttavia, il Campidoglio spera che l’introduzione della tariffa minima e un aumento generale del costo delle corse possano portare a un compromesso con le auto bianche.

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Cronaca

Cappellano arrestato per aver introdotto droga in carcere: Don Maurizio Verlezza

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Scoperta choc: droga in un pacco destinato ai detenuti

Cronaca Roma – Era previsto come un pacco di necessità per i detenuti, ma conteneva droga. Lo stupore della polizia penitenziaria è stato enorme quando ha scoperto che chi doveva fornire assistenza spirituale e favorire il reinserimento sociale era stato la stessa persona a introdurre la sostanza stupefacente all’interno delle mura carcerarie.

Sembra fosse il cappellano del carcere di Velletri, un sacerdote di 63 anni e parroco dell’Istituto Salesiano di Genzano, a portare la droga. Maurizio Verlezza, parroco del centro religioso di via Mazzini e direttore dell’oratorio Don Bosco, è finito in manette. Una figura nota in tutto il territorio nazionale per il suo lavoro nel volontariato.

Don Maurizio in possesso di droga e denaro

Don Maurizio, recentemente nominato curato della struttura carceraria di Velletri, è stato trovato in possesso di quasi un chilo di marijuana e oltre cinquanta grammi di cocaina. Nella perquisizione del suo appartamento all’interno della struttura salesiana dei Castelli, è stata trovata una notevole somma di denaro. Il pacco, nascosto con cura tra indumenti e articoli per l’igiene personale, conteneva anche due smartphone, presumibilmente utilizzati per comunicare con l’esterno. L’arresto del religioso ha scosso la comunità di fedeli di Genzano che lo ha sempre considerato un solido punto di riferimento.

Il Paese sotto shock

Seguendo la procedura standard, è stata effettuata una perquisizione della casa del parroco nella quale sono stati trovati e sequestrati oltre ventimila euro in contanti, nascosti nell’alloggio occupato dal prete, ex capo della chiesa San Marco di Latina. La figura del cappellano in un’istituzione penitenziaria è parte del trattamento di riabilitazione poiché fornisce il supporto religioso ad ogni detenuto. Quest’ultimo ha il diritto di visitare ogni cella senza essere accompagnato dagli agenti, per garantire massima riservatezza sia durante il sacramento che durante la conversazione con il detenuto.

Quest’operazione dellapolizia penitenziaria rientra nell’ambito delle indagini carcerarie. Precedentemente, una madre in visita al figlio detenuto aveva introdotto droga e poi è stata scoperta ed arrestata. Adesso, il sacerdote è stato detenuto in attesa di essere ascoltato dall’autorità giudiziaria di Velletri.

Precedenti e tendenze inquietanti

Questo non è il primo caso di cappellani coinvolti in simili scandali. Due anni fa in Sicilia è stato arrestato un francescano che, tra l’altro, era stato carabiniere prima di prendere i voti. Più recentemente, il prete straniero Milan Palkovic, 58 anni, in visita a Roma con un gruppo di connazionali, è stato fermato dalla polizia in piazza San Pietro con una pistola ad aria compressa, un cacciavite e un taglierino. I sospetti degli investigatori cadono sul un pellegrino, ritenuto il vero proprietario del borsello con la pistola, il quale avrebbe potuto consegnarlo al sacerdote per eludere i controlli di sicurezza del Vaticano. Fonte

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Cronaca

Cronaca Roma – 91enne invita donna a pranzo a casa sua e viene derubata. Infame

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34enne arrestata per rapina aggravata all’Esquilino

Cronaca Roma – Una donna di 34 anni risponderà di rapina aggravata all’Esquilino, a Roma. La donna ha sottratto 900 euro ad un anziano che l’aveva invitata a pranzo a casa sua.

Dettagli dell’episodio

L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, ha coinvolto un anziano di 91 anni. L’uomo era nei pressi della stazione Termini quando la donna si è avvicinata a lui, chiedendogli del denaro perché aveva fame. Spinto dalla compassione, l’anziano ha deciso di invitarla a pranzo a casa sua.

La minaccia e la rapina

Una volta giunti nell’abitazione dell’anziano, poco lontana dalla stazione, la donna ha iniziato a rovistare tra armadi e cassetti. Notando il suo comportamento, l’anziano le ha chiesto di lasciare l’appartamento. A quel punto, la 34enne ha afferrato un coltello, minacciando l’anziano, ed è fuggita con 900 euro che erano stati nascosti in un cassetto.

Le indagini e l’arresto

L’anziano ha immediatamente chiamato il Numero Unico delle Emergenze 112, e sul posto sono arrivati gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Esquilino. Essi hanno raccolto la denuncia e tutti i dettagli utili per identificare la donna, riuscendo a trovarla, dopo poche ore, in via Amendola. L’operazione è stata possibile grazie alla descrizione fornita dalla vittima e alle immagini delle telecamere di sorveglianza.Fonte

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Cronaca

Ostia Maestra picchiata da donna del clan Spada dopo aver rimproverato suo figlio

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Denuncia per Aggressione di Maestra

Un’assurda situazione si è verificata in una scuola di Ostia. Una donna, identificata dai carabinieri, è stata denunciata per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Questa signora ha attaccato fisicamente una maestra, prendendola a calci e pugni.

Cronaca dell’Aggressione

Stando alla ricostruzione dei fatti, la donna ha aggredito la maestra della scuola di Ostia. Ciò è avvenuto perché l’insegnante il giorno prima aveva rimproverato il figlio della donna. L’aggressione è avvenuta ieri mattina nel cortile dell’istituto. Sono poi arrivati i carabinieri sul posto, che hanno identificato la donna e l’hanno denunciata per violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Nonostante le lievi ferite riportate, l’insegnante ha rifiutato cure mediche.

Dettagli dell’Incidente

Inizialmente, la donna ha iniziato a insultare la maestra. Successivamente, l’ha aggredita per aver rimproverato il figlio in classe. La donna, evidentemente furiosa, è andata nella scuola, e non appena ha visto l’insegnante, ha iniziato a insultarla e poi a picchiarla. Fortunatamente la maestra non ha avuto gravi conseguenze fisiche. Non appena la donna si è allontanata, l’insegnante ha richiesto l’intervento dei soccorsi. I carabinieri, poi arrivati sul posto, hanno identificato immediatamente l’aggressore. La donna ora dovrà rispondere di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Nota sull’Identità della Donna

Il cognome della donna la collega al clan Spada, noto a Roma, in particolare nella zona del litorale. Il clan è spesso coinvolto in atti illegali come il traffico di droga, l’usura e l’estorsione. Gli arresti negli ultimi anni hanno ridotto il numero di membri del clan, numerose persone ne sono terrorizzate.

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