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Rapina da film in banca: momenti di terrore nel quartiere Torraccia

Rapina in Banca nel Quartiere Torraccia a Roma
Nel corso della mattinata odierna, in via Donato Menichella nel quartiere Torraccia di Roma, si è verificato un episodio di estrema violenza a seguito di una rapina in banca. Poco dopo le 8.30, due individui armati e con il volto occultato da passamontagna hanno fatto irruzione presso la sede della Banca di credito cooperativo, ancora chiusa al pubblico, prendendo in ostaggio alcuni impiegati. I malviventi miravano ai capitali custoditi all’interno delle casseforti, intimando e minacciando i dipendenti presenti. Nonostante lo stato di shock, uno dei lavoratori è riuscito a far scattare l’allarme.
Le forze dell’ordine, arrivate prontamente, sono intervenute con tempestività e sono riuscite ad arrestare i responsabili. I due rapinatori sono stati bloccati, uno all’interno della banca e l’altro all’esterno, quest’ultimo trovato in possesso di un’arma da fuoco. Successivamente è stata rinvenuta anche un’altra pistola all’interno dell’istituto di credito. Entrambe le armi utilizzate risultavano essere reali. Per fortuna, non si sono registrati feriti. I due ladri sono stati condotti presso gli uffici della questura per essere interrogati.
Nonostante questo episodio criminale, la Torraccia è generalmente conosciuta come un quartiere tranquillo. Situata nella periferia est di Roma, in prossimità di San Basilio, è una zona residenziale abitata principalmente da poliziotti ed ex militari delle forze dell’ordine.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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